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lunedì 4 marzo 2013

Oggi vi voglio parlare di... NICK HORNBY


Prima di tutto...
Buongiorno a tutti, e buon lunedì!!!

Oggi ho deciso di parlarvi di uno dei miei autori contemporanei preferiti, Nick Hornby. Grande amante  dello sport (del calcio in particolare) e della musica, Nick Hornby è considerato uno degli scrittori più brillanti, arguti ed emotivamente generosi degli ultimi vent'anni.

L'ho scoperto più o meno nel 1996 ed il suo libro più famoso, Alta fedeltà, è il romanzo che ho letto più spesso in tutta la mia vita (circa una quaratina di volte), quello che ho regalato di più (non solo ad amici italiani, ma anche inglesi, americani e, pensate un po', norvegesi) e quello da cui ho tratto più citazioni. Per questo motivo entra di diritto nella mia personalissima TOP FIVE dei libri più belli letti, diciamo, dal 1996 ad oggi. Se vedeste la mia copia... sembra che sia stata stampata 50 o 60 anni fa!!! E' piena di sottolineature, orecchiette ai lati delle pagine, che sono ingiallite... una goduria per gli occhi.

Comunque.

Nick Hornby è nato a Redhill il 17 aprile del 1957 e vive a Highbury, un quartiere che si trova nella zona nord di Londra.
Inizialmente ha lavorato come insegnante, ma ben presto ha lasciato l'impiego per diventare giornalista freelance prima, dedicandosi in particolare alla stesura di articoli sportivi, e romanziere a tutti gli effetti poi.

E' proprio dedicato allo sport il suo primo libro, autobiografico, scritto ed uscito nel 1992, Febbre a 90° (Fever Pitch), nel quale racconta con un punto di vista molto particolare la storia della sua squadra del cuore, l'Arsenal, e della sua vita come tifoso.
Nel 1997 esce l'omonimo film, il cui protagonista è Colin Firth ed il cui adattamento è stato curato da Hornby stesso.




Del 1995 è il romanzo Alta fedeltà (High Fidelity), libro culto della nuova narrativa inglese, diventato un grande successo internazionale sia di qua che di là dell'oceano.
Il protagonista della storia, raccontata in prima persona ed in maniera assolutamente originale e divertente, è Rob Fleming, un trentacinquenne frustrato ed insoddisfatto della propria vita. Gestisce un fatiscente (che io invece ritengo bellissimo) negozio di dischi, il Championship Vinyl, ed ha due dipendenti strani ma a loro modo simpatici, Dick e Berry. Ed è appena stato lasciato dalla sua fidanzata Laura.
La sua vita, come quelle di Dick e Barry, si muove tra una top five e l'altra (il libro, infatti, inizia proprio con la top five delle più memorabili fregature di tutti i tempi e sono, ovviamente, tutti nomi di donne). Nel suo universo instabile, la sua unica certezza è la musica (ed è per questo motivo che questo libro mi piace COSI' tanto): è il filo conduttore di tutta la sua vita, la sua compagna di viaggio, in qualunque situazione. La scrittura segue magistralmente il corso dei pensieri del protagonista, perde il filo principale del discorso per inoltrarsi in una svariata serie di riflessioni, e poi tutto torna al punto di partenza. Laura.
Questo libro è commovente, scanzonato, amaro, divertente, brillante. Il tutto è ambientato in una Londra irrequieta e vibrante, dove le avventure, gli amori, la grande passione per la musica, i sogni e le disillusioni di una generazione di trentenni ancora pieni di voglia di vivere si incrociano in maniera magistrale.

"Ecco, per stilare una classifica, le cinque più memorabili fregature di tutti i tempi, in ordine cronologico:
  1. Alison Ashworth
  2. Penny Hardwick
  3. Jackie Allen
  4. Charlie Nicholson
  5. Sarah Kendrew
Ecco quelle che mi hanno ferito davvero. Ci vedi forse il tuo nome li in mezzo, Laura?Ammetto che rientreresti tra le prime diedi, ma non c'è spazio per te fra le prime cinque; sono posti destinati a quel genere di umiliazioni e di strazi che tu semplicemente non sei in grado di appioppare. Il fatto è che noi siamo troppo cresciuti per rovinarci la vita a vicenda, e questo è un bene, non un male, per cui se non sei in classifica, non prenderla sul piano personale. Quei tempi sono passati, e che liberazione, cazzo; l'infelicità significava davvero qualcosa, allora. Adesso è solo una seccatura, un po' come avere il raffreddore o essere al verde. Se volevi veramente incasinarmi, dovevi arrivare prima”.

Vorrei vederle ora: Alison Ashworth, che mi scaricò dopo tre miseri pomeriggi ai giardinetti. Penny, che non si lasciava toccare e che poi, tutto di un botto, andò a letto con quel bastardo di Chris Thomson. Jackie, attraente solo fino a che stava insieme a uno dei miei migliori amici. Sarah, con la quale firmai un'alleanza contro tutti gli scaricatori del mondo e che poi mi scaricò. E Charlie. Specialmente Charlie, perchè è lei che devo ringraziare per il mio brillante lavoro, per la mia sicurezza sessuale e via dicendo. Vorrei essere un essere umano compiuto, libero da tutti questi grovigli di rabbia, colpa e disgusto verso me stesso. E cosa vorrei fare, se le vedessi? Bho. Giusto parlare. Non sarebbe forte? Se le rivedessi tutte quante, una dopo l'altra, e non ci fossero più tutte queste durezze, ma solo sensazioni soffici, morbide, un Brie anziché il solito, vecchio, duro Parmigiano, mi sentirei calmo, a posto e pronto a ripartire. Bruce Springsteen lo fa sempre nelle sue canzoni. Bhe, non sempre, comunque l'ha raccontato. Avete presente “Bobby Jean”, da Born in the U.S.A.? C'è lui che telefona a questa ragazza ma lei sono anni che ha lasciato la città, e lui ci resta male di non averlo saputo, perchè avrebbe voluto salutarla, e dirle che sentiva la sua mancanza, e augurarle buona fortuna. A questo punto c'è uno di quegli a solo di sax che ti viene la pelle d'oca, se ti piacciono gli a solo di sax. E Bruce Springsteen. Vorrei che la mia vita fosse come una canzone di Bruce Springsteen. Almeno per una volta. So che non sono nato per correre, so che Seven Sister Road non ha niente a che vedere con Thunder Road, ma i sentimenti perchè dovrebbero essere diversi? Vorrei telefonare a tutte quelle donne e salutarle, e augurare buona fortuna, così si sentirebbero bene e anche io mi sentirei bene. Tutti ci sentiremmo bene. Sarebbe bello. Bellissimo, addirittura.”


Nel 2000 esce il film omonimo per la regia di Stephen Frears. Rob è interpretato da John Cusack, che ha fortemente voluto il film e di cui è sceneggiatore e produttore. A differenza del libro, il film è ambientato a Chicago e il cognome di Rob è Gordon. Il cast è composto da bravissimi attori (non tutti troppo conosciuti e famosi), scelti (a mio parere) davvero molto bene. Tra le comparse, c'è anche Bruce Springsteen.


Nel 1998 esce Un Ragazzo (About a Boy). Il protagonista di questo romanzo è Will Lightman, un trentaseienne londinese scansafatiche, che non lavora, con la faccia d'angelo e che si preoccupa solo di vivere, vestire e mangiare in maniera cool. Per lui, la donna ideale è separata/abbandonata, con figli e molti problemi. Così, decide di infiltrarsi in un gruppo di sostegno per genitori single per incontrare qualche nuova fidanzata che non gli sconvolga la vita. Qui incontrerà Fiona, una bella ragazza si, ma troppo hippy, troppo vegetariana, troppo fissata con la musica reggae e in particolare con Bob Marley, troppo strana per lui insomma. Con lei, però, incontra anche il figlio Marcus, dodicenne che sta lentamente seguendo le orme della madre, che non conosce i Nirvana, ma adora Joni Mitchell e che ha un assurdo, disperato ed imminente bisogno di una figura maschile che gli indichi la strada e che lo aiuti a crescere. Ma chi sarà dei tre, alla fine, a crescere di più?

Nel 2002 esce il film About a boy – Un ragazzo il cui protagonista maschile è Hugh Grant.


Come diventare buoni (How to be good) esce nel 2002. Oltre il suo classico humor Hornby qui è determinato a mettere a nudo le ipocrisie di grandi e piccoli, nonché le debolezze e le bugie che non vorremmo mai ammettere.
Lei, Katie Carr, una donna che diventa medico per aiutare gli altri, in pace con tutti, amabile e generosa tradisce il marito. Lui, David, da sempre arrabbiato con il mondo, acido e difficile decide di dare una svolta alla sua vita. Abbandona le “arguzie sarcastiche” con le quali non risparmiava nessuno per diventare buono. Ma buono davvero. Per raggiungere questo obiettivo, sarà aiutato da BuoneNuove, piercing alle sopracciglia, una storia di droga alle spalle e tecniche di guarigione dello spirito e del corpo molto particolari. Katie, così, si ritrova spiazzata, in una dimensione che non conosce e a cui non è abituata. Si trova obbligata a condividere la sua casa con BuoneNuove ed un barbone che si fa chiamare Scimmia. E sarà costretta anche a riflettere sulla crisi del suo matrimonio.

Avevo fantasticato anche sul momento della separazione. David e io stiamo sfogliando degli opuscoli con proposte di viaggi; lui vuole andare a New York, io a fare un safari in Africa, e – essendo questa l'ennesima ilare conversazione del genere tu-dici-bianco-io-dico-nero – rimaniamo li a fissarci e ridiamo affettuosamente, ci abbracciamo e decidiamo di lasciarci. Lui va di sopra, fa le valigie e se ne va, magari nell'appartamento di fianco. Ma ora mi rendo conto di quanto fantasiosa sia questa fantasia.”

Mi trovo in un parcheggio a Leeds quando dico a mio marito che non voglio più stare con lui. David non è lì con me nel parcheggio. È a casa, a curare i bambini, e io l'ho chiamato soltanto per ricordargli che dovrebbe scrivere due righe alla maestra di Molly. L'altra cosa mi è come... sfuggita. Un errore. Ovvio.”

La mia famiglia, penso, solo questo. E poi: posso farlo. Posso viverla, questa vita. Sì, posso viverla. E' una scintilla che voglio alimentare, un crepitio di vita nella batteria scarica; ma proprio nel momento sbagliato lancio un'occhiata al cielo notturno dietro David, e vedo che là fuori non c'è nulla.”

Tre anni dopo esce Non buttiamoci giù (A long way down). Il libro è diviso in tre parti e narra le vicende di quattro perfetti sconosciuti che la notte di San Silvestro si incontrano casualmente sul tetto di un palazzo di Londra, conosciuto come la Casa dei Suicidi, con l'intenzione comune di mettere fine alla propria vita. Tra i quattro prende avvio una discussione strana e a tratti assurda, alla quale Hornby riesce a dare un fantastico tocco di humor noir. Alla fine, i quattro decidono di scendere tutti insieme dalle scale del palazzo e decidono di ricominciare a vivere, provando a condividere esperienze ed aiutandosi l'un l'altro. Il giorno di San Valentino dell'anno successivo, decidono di ritornare su quel tetto, tutti insieme...

"Be' non siamo obbligati a decidere così sui due piedi, giusto?" ha detto JJ. "No, affatto" ha risposto Martin. "Cioè, allora che ne dite di prenderci ancora sei mesi? E vedere come ce la sfanghiamo?"

Il romanzo ha riscosso un buon successo di pubblico e di critica. Johnny Deep, amante dei romanzi di Hornby, ha comprato i diritti del libro per realizzarne un film.

Nel 2008 esce il nuovo romanzo, Tutto per una ragazza (Slam). Sam Jones ha quindici anni ed ha una mamma che di anni ne ha 31. Non è mai stato attratto dalla regazze, perchè lui vive solo ed esclusivamente per lo skateboard. Il suo idolo è Tony Hawk, di lui ha un poster gigante appeso in camera con il quale parla e al quale chiede consigli. La cosa più strana è che Sam è convinto che il poster gli risponda con delle frasi tratte dall'autobiografia dello skater, “Tony Hawk (TH): Occupation: skateboarder”. Sam ha tanti sogni, primo tra tutti quello di essere il primo della sua famiglia ad andare all'università. E vorrebbe essere anche il primo a non fare lo stesso errore commesso da sua mamma, di suo nonno e del suo bisnonno: diventare genitore a soli 15 anni. Un giorno, Sam conosce Alicia, una nuova vicina di casa, ragazza bellissima, simpatica e di soli due anni più grande di lui. Tra i due nasce una bella amicizia, che poi si tramuterà in amore. Sam si stacca lentamente dalla famiglia, dagli amici e dallo skate... fino a che un giorno si sveglia e smette di pensarla. Smette di amarla. Poco dopo, però, lei gli confessa di aspettare un bambino. Il SUO bambino. E lui scappa. Ma al suo ritorno, deve affrontare tutte le paure e le difficoltà legate a questo episodio... che non sono poche.

Dunque, tutto procedeva piuttosto bene. Anzi, dire che da un sei mesi succedevano soltanto cose belle.

- Per esempio: la mamma si era tolta dai piedi Steve, il suo strazio di fidanzato.
- Per esempio: dopo una lezione, la Gillet, la prof di arte e design, mi aveva preso da parte per chiedermi se pensavo di studiare arte all'università.
- Per esempio: improvvisamente, dopo aver fatto per settimane la figura del cretino in pubblico, avevo imparato due nuovi trick di skate. (Scommetto che non andate tutti sullo skate, quindi mi sa che devo chiarire subito una cosa, tanto per evitare terribili equivoci. Skate = skateboard. Noi non diciamo mai skateboard, quindi sarà l'unica volta che userò questa frase in tutta la storia. E se continuerete a immaginarmi a fare lo scemo su un paio di schettini, mettiamo, o di pattini o quel che è, la colpa sarà soltanto vostra.)
Tutto questo, e in più avevo conosciuto Alicia.”


Invece nella nostra famiglia tutti inciampano sempre sul primo gradino. Anzi, di solito non trovano nemmeno le scale.”

Il nuovo libro di Hornby esce nel 2009 e prende il titolo di Tutta un'altra Musica (Juliet, Naked). In questo volume si incrociano, come al solito magistralmente, amore e musica, e ci si concentra nello specifico sul tema della creatività.
Duncan e Annie sono una coppia di quarantenni che vivono insieme da ormai 15 anni. Non hanno troppe cose in comune, e ancora di meno sono le cose che fanno insieme... alcune letture, vanno a qualche concerto a Londra, o al cinema per un nuovo film. Non hanno una vita sociale molto attiva, e quella sessuale non è da meno. Ma ad un certo punto in Annie nasce un impellente senso di maternità. Duncan, invece, continua a coltivare la sua enorme passione per il musicista Tucker Crowe, cantante cult americano scomparso dalla scena musicale attorno alla metà degli anni Ottanta. Annie inizia a chiedersi che senso abbia continuare una relazione simile. Un giorno, Duncan riceve per posta un nuovo album di Tucker, “Juliet, Naked”, pieno dei demo non arrangiati delle canzoni del suo ultimo album, pubblicato a metà degli anni Ottanta, “Juliet”. Annie troverà questo lavoro inferiore alla versione originale, e questo porterà la coppia ad avere dei problemi, arrivando fino alla separazione. E a un certo punto l'insoddisfatta e triste Anne incontrerà proprio Tucker di persona e con lui inizierà un certo tipo di relazione...

Avevano viaggiato dall'Inghilterra a Minneapolis per visitare dei gabinetti. Annie intuì questa semplice verità solo quando furono li dentro: a parte qualche graffito alle pareti che alludeva vagamente all'importanza dei gabinetti nella storia della musica, era un posto umido, buio, maleodorante e tutt'altro che straordinario.
Hai portato la macchina fotografica, Annie?”
Si, ma cosa vorresti fotografare?”
Bè... i gabinetti.”
Così Duncan si mise di fronte all'orinatoio centrale, con la mano disposta in modo convincente davanti a sé, e si girò per rivolgere ad Annie un sorriso da sopra la spalla. […] Annie era contenta che quei gabiunetti non parlassero. Duncan avrebbe voluto chiacchierare con loro tutta la notte.”

Niente di male, pensò Duncan, che lui e Annie non fossero mai stati innamorati. Il loro era stato un matrimonio combinato ed aveva funzionato alla perfezione: gli amici avevano confrontato con cura i loro interessi e temperamenti e ci avevano azzeccato. Non aveva mai avuto pruriti, esattamente come non avevano pruriti due pezzi uniti in un puzzle.”

l'anno successivo viene dato alle stampe il racconto E' nata una star? (Not a star) nel quale si raccontano le vicende di Mark, un ragazzo normale, che non brilla a scuola, che non ha mai dato problemi ai genitori e che ha una fidanzata. Fino a che, un giorno, una vicina impicciona infila nella buca delle lettere della famiglia di Mark un dvd di un film porno, il cui protagonista è... proprio Mark. Ruolo meritato per le sue grandi doti... e non per la recitazione.
Nel 2012 Lucio Pellegrini ha realizzato un adattamento cinematografico con Pietro Castellitto, Luciana Litizzetto e Rocco
Papaleo.




Ma Nick Hornby è autore anche di saggi, di racconti e di vari scritti sulla musica e sul calcio nonchè di diversi articoli per la rivista americana The Believer.

Del 2000 è il volume Le parole per dirlo (Dancing with the angels), una raccolta da lui curata con racconti di vari scrittori, uscita per raccogliere fondi per la scuola che frequenta il figlio Danny, malato di autismo. 
La Treehouse è una struttura nata nel 1997 per educare in maniera consona ed appropriata bambini e ragazzi malati di autismo.


Del 2003 è il bellissimo 31 canzoni (31 songs), raccolta di saggi su 31 canzoni che sono state importanti per la sua vita. Bruce Springsteen, Bob Dylan, Ani di Franco, Nelly Furtado... una serie di scritti leggeri, ma anche profondi che mostrano chiaramente l'amore dell'autore nei confronti della musica. 

Anche nel 2004 esce un volume dedicato alla musica, Rock, pop, jazz e altro.

Nel 2006, in occasione dei mondiali di calcio, esce un altro volume su questo sport, Il mio anno preferito, un'antologia curata dallo scrittore.

In questo stesso anno esce il primo libro che raccoglie alcuni degli articoli scritti per il Believer, con il titolo Una vita da lettore. Il secondo volume esce nel 2009, con il titolo Shackespeare scriveva per soldi. Ho letto questi due volumi tutti d'un fiato, ed ho scoperto dei libri davvero splendidi che ho acquistato o preso in prestito in biblioteca.



Infine, nel 2010 scrive la sceneggiatura per il brillante film An Education, ispirata all'autobiografia di una giornalista inglese, Lynn Barber, e all'episodio che ha segnato la sua adolescenza trasformandola da studentessa modello a donna cinica e disincantata. La regia è di Lone Scherfig. Il film ha anche ottenuto tre candidature agli Oscar nel 2010 come miglior film, miglior sceneggiatura e miglior attrice protagonista (Carey Mulligan).
La protagonista del film è, per l'appunto, la giovane attrice britannica Carey Mulligan, al suo primo ruolo da protagonista. Giovane e bellissima promessa del cinema inglese, spesso avvicinata ad Audrey Hepburn. Al suo fianco vi è l'attore statunitense Peter Sarsgaard.



HANNO DETTO...

Su Alta Fedeltà:
Ti da la stessa sensazione che provi ascoltando un disco più bello di tutti quelli che puoi ricordare”. THE NEW YORK TIMES

Su About a boy:
Nessuno è brillante e coinvolgente quanto Hornby nel ritrarre i sentimenti e i problemi di ognuno.” BOOKSELLER

E poi ancora:

I libri di Nick Hornby ci guardano dritto negli occhi e ci dicono la verità su vite che, ad essere sinceri, non sono molto diverse dalla nostra... Hornby scommette tutto sull'autenticità.” THE OBSERVER REVIEW

Hornby è uno scrittore che sa essere allo stesso tempo brillante, arguto ed emotivamente generoso.” THE NEW YORK TIMES


FONTI:

http://www.penguin.co.uk/static/cs/uk/0/minisites/nickhornby/

https://www.facebook.com/nickhornby.uk

http://it.wikipedia.org/wiki/Nick_Hornby

http://www.radiogas.it/rubriche_articolo.asp?sezione=RECENSIONI&sottosez=Letteratura&titolo=TUTTA_UN''ALTRA_MUSICA_-_Nick_Hornby&id=482&id_sott=2

I LIBRI

PER LE IMMAGINI:

google immagini

Elisa




















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