Ti possiamo aiutare? Cerca nel blog

giovedì 17 gennaio 2013

VIAGGI NELLA MEMORIA, letture, fotografie e libri per raccontare l'Olocausto


Come ogni anno dal 1° novembre 2005, data in cui questa ricorrenza è stata istituita, si sta avvicinando il Giorno della memoria

Il 27 gennaio moltissimi paesi si stringeranno nel ricordo delle vittime del nazismo e del fascismo e dei coraggiosi che si sono adoperati per difenderle contro la violenza e la malvagità.
Per partecipare all'evento, noi volontari del Servizio Civile presso la Biblioteca di via Roma abbiamo organizzato alcune iniziative rivolte a ragazzi delle scuole medie e superiori.

Si comincerà con due mostre, una fotografica e una bibliografica, esposte dal 22 al 31 gennaio. Le (stupende) fotografie che verranno esposte sono di Alessio Righi e Filippo Bonadimani, due giovani che hanno partecipato all'esperienza del "Treno della memoria" e che hanno riportato delle immagini molto forti e poetiche come testimonianza.

Inoltre, lunedì 28 gennaio alle ore 16.30 presso la sala Ex Cim io ed Elisa faremo delle letture in forma semi-performativa con brani tratti da libri dedicati ai ragazzi sul tema dell'Olocausto.

Tutti gli eventi si terranno presso la sede della Biblioteca Comunale di Trento e sono rivolti ai ragazzi delle scuole medie e superiori

Speriamo di vedervi numerosi, per ricordare assieme una delle pagine più dolorose della storia, per riflettere e immaginare un mondo in cui queste cose non possano più succedere!

Jacopo 








giovedì 3 gennaio 2013

Carl Barks: viaggi nella fantasia fra paperini e paperoni


 Alzi la mano chi non conosce Paperon de Paperoni. Adesso alzi la mano chi non conosce la "numero uno" o il fatto che il papero più ricco del mondo abbia dato il via al suo impero economico come cercatore d'oro nel selvaggio Klondike. Ok ok, immagino che più o meno tutti abbiano una mezza idea di quanto accennato finora... ma quanti sanno il nome del creatore dell'avaraccio più conosciuto del mondo del fumetto? E quanti sanno che il signore in questione può essere considerato a buon diritto uno dei più importanti narratori per immagini del XX° secolo?
Forse il nome di Carl Barks non dice molto fuori dal circolo degli appassionati. Eppure è stato un autore capace nel secolo scorso di creare un immaginario condiviso. Basterebbe pensare al fatto che il regista Steven Spielberg, nel suo film I predatori dell'arca perduta si sarebbe (per sua stessa ammissione) ispirato a diverse scene presenti nella storia di Barks Zio Paperone e le sette città di Cibola... ma procediamo con ordine.
Carl Barks, "the good duck artist" (il buon artista dei paperi) nacque in Oregon nel 1901 e passò attraverso tre matrimoni, molti lavori (fra i quali allevatore di polli) e varie collaborazioni con riviste in qualità di disegnatore. Nel 1935 iniziò a lavorare per la Disney prima come animatore, poi come sceneggiatore, visto il suo talento per la creazione di gag esilaranti,. Da allora in poi nell'immaginario comune, la sua figura è stata associata a quella dell'universo Disney e in particolare al mondo dei paperi. Durante il corso della sua lunga vita (si è spento nell'agosto del 2000) ha continuato a lavorare a storie fino al 1968, diverse delle quali entrate a diritto fra i classici del fumetto, per poi dedicarsi ad illustrazioni e quadri ad olio, molti dei quali di soggetto "paperesco". I suoi lavori sono stati commentati in saggi e hanno affascinato diversi studiosi e scrittori (l'introduzione alla raccolta italiana Vita e dollari di Paperon de Paperoni , 1968, è di Dino Buzzati), ispirando nel corso degli anni molti artisti di generazioni successive, quali Giorgio Cavezzano, Daniel Barca, Vicar e, soprattutto, Don Rosa. Ma cosa rende speciale questo rappresentante della nona arte? Principalmente tre cose: l'essere stato un grande narratore, aver descritto nelle sue storie diversi aspetti di una società che cambia e l'essere stato capace di creare un immaginario condiviso.



Nelle storie scritte e disegnate da Barks, che si viaggi verso le cime dell'Himalaya alla ricerca della corona di Gengis Khan (Zio paperone e la corona di Gengis Khan), ci si incammini verso Tralla-la, città dove non esistono avidità o denaro (Zio Paperone e la dollarallergia) o ci si ritorvi a solcare paludi alla ricerca della fonte dell'eterna giovinezza (Zio Paperone e la fonte dell'eterna giovinezza), si respira una voglia di avventura, uno spirito dell'esotico che fanno pensare a classici come Verne o Salgari. Il tutto però condotto con una grande leggerezza, un ritmo che non viene mai meno, una regia emozionante e, per fnire, una comicità continua e azzeccatissima. Accanto a questa vena fantastico-avventurosa, le sue storie sono riuscite a rappresentare un certo spirito della sua epoca, ora con ironia, leggerezza e umorismo, ora con partecipazione anche commossa. A questo scopo, Barks ha approfondito idee e personaggi già esistenti nell'universo Disney, creandone al contempo di nuovi e definendo maggiormente lo spazio che li circonda. Ha inventato la città di Paperopoli (Duckburg) nella quale vengono calate le vicende dei protagonisti e ha creato tutta una serie pittoresca di comprimari. Archimede Pitagorico, la Banda Bassotti, Amelia la fattucchiera, Cuoridipietra Famedoro e tanti altri sono figli della sua penna. Nelle sue avventure si riconoscono tanti tratti dell'America dei tempi che l'autore si è trovato a vivere: la difficoltà di far conciliare la vita tradizionale e rurale con quella moderna (I tre paperini e nonna papera), la mania per l'apparenza fisica (Paperino estetista), il difficile rapporto dell'uomo contemporaneo con la natura (Le giovani marmotte e la foresta in pericolo) la mania per la tecnologia. In altre storie invece risalta il tono commosso, nel quale si fa strada la consapevolezza della miseria, come nella descrizione del Sobborgo Agonia, una delle zone più povere di Paperopoli (Paperino e il ventino fatale) o la riflessione sulla triste sorte di quelli che nella corsa all'oro non fecero fortuna (Zio Paperone e la Stella del polo). Soprattutto, Carl Barks è riuscito ad incarnare il mito del self made man nel suo personaggio più celebre: Uncle Scrooge McDuck, meglio noto in Italia come Paperon de Paperoni. Ideato inizialmente per essere solo un comprimario nella storia Paperino e il natale sul monte orso, graudalmente Paperone ha acquisito sempre maggiore spazio ed autonomia.
Immigrato da giovanissimo, ha fatto fortuna contando esclusivamente sulle proprie forze e lavorando sodo. Iperattivo, taccagno, perennemente alla ricerca di qualcosa e quindi perennemente inappagato, eppure orgoglioso, pieno di un'inesauribile energia e di una sconfinata curiosità (per quanto il suo motore sia quasi sempre il desiderio pratico di guadagnare), capace di apprezzare la dignità e non privo di una certa grandezza morale, di un certo spirito epico.
Nella maggior parte delle sue storie, Barks sembra ricalcare un orizzonte morale tipico di un certo periodo e pervaso da un incrollabile ottimismo. Il singolo individuo può fare la differenza e, se le sue intenzioni sono buone ed è disposto ad adoperarsi lavorando sodo per raggiungere i suoi scopi, la sua vittoria apparirà quasi inevitabile. La morale espressa non è astratta, ma pratica: adoperati per gli altri, sii attivo e vigile, apprezza le cose semplici della vita, come un sorso d'acqua (Paperino e la clessidra magica), sii felice di quello che fai e fai quello che ti rende felice (Zio paperone e le radici della longevità).

Disegno di Don Rosa

Infine, Carl Barks è riuscito a creare un mondo immaginario che bene o male tutti conosciamo a grandi linee. Nell'immensa costellazione di personaggi del mondo dei paperi, ogni sceneggiatore ha voluto metterci del suo. Sono fiorite tutta una serie di figure, sono state intrecciate complicatissime linee genealogiche, cumuli di parenti su parenti (principalmente zii, cugini, nipoti, quasi mai genitori e figli) spesso destinati a scomparire dopo aver esaurito la loro funzione in un'unica storia.
In questa babele, i personaggi sono fra quelli rimasti maggiormente e maggiormente condivisi da paese a paese così come le sue invenzioni e le sue caratterizzazioni sono quelle rimaste maggiormente nel tempo (suoi sono il celebre deposito di Paperone e la sua abitudine di fare il bagno nelle monete, sue sono le giovani marmotte). Citazioni dalle sue storie sono ravvisabili in diversi film e fumetti di altri autore. Basta ricordare di nuovo I predatori dell'arca perduta di Spielberg e l'omaggio costituito dal numero 102 del fumetto The Simpson intitolata Uncle Burn$ ( in Italia Zio Burn$on, I Simpson, n°98, Panini Comics aprile 2007). Le storie di Carl Barks sono dei piccoli gioielli di fantasia, con dei disegni bellissimi e un umorismo spassoso e intelligente, ecco perché vorrei che tutti, almeno una volta nella vita, leggessero i piccoli capolavori di questo straordinario narratore.
Accanato alle opere di Barks, raccomando assolutamente la bellissima saga sulla vita di Paperon de Paperoni scritta e disegnata dal fumettista Don Rosa.
Buona lettura!!!!
Jacopo

DA LEGGERE!
Vita e dollari di Paperon de Paperoni, Oscar Mondadori, 1968
La grande dinastia dei paperi, (storie di Barks e altri autori), Rizzolli, 2008
Zio Paperone - Progetto D.U.C.K., Don Rosa, Tutto Disney n°9, 1994
Zio Paperone & Co. - La dinastia dei paperi , Don Rosa, Repubblica, I classici del fumetto serie oro, 2004