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mercoledì 13 marzo 2013

Oggi parliamo di.... DAVID ALMOND


Oggi vi voglio parlare di un autore di libri per ragazzi che mi piace davvero tanto. Il suo nome è David Almond. È uno dei più grandi scrittori inglesi di libri per ragazzi ed è un autore bestseller in tutto il mondo.


Almond nasce il 15 maggio del 1951 nel Newcastle, nella cittadina di Felling-on-Tyne. 
Frequenta la scuola primaria tra il suo paese di origine e Sunderland, per poi spostarsi alla scuola di lingue di Hebburn. Suo nonno era un pittore ed è proprio nel suo negozio che David capisce che sarebbe diventato uno scrittore.
Dopo la scuola dell'obbligo si laurea in Letteratura Inglese e Americana all'Università di East Anglia e, dopo la parentesi universitaria, lavora nella scuola primaria di Gateshead. 
Dopo cinque anni decide di lasciare il lavoro e si trasferisce a Norfolk, dove si dedica completamente alla scrittura e dove incontra la sua compagna di vita, Sara Jane.

I temi ricorrenti nei suoi libri sono l'educazione dei ragazzi, la natura, il difficile processo di crescita sia interiore che esteriore nei ragazzi in particolare, il cambiamento negli adolescenti.

Il romanzo d'esordio di David Almond è Skellig, edito per la prima volta in Inghilterra nel 1998. 
La storia è ambientata in una cittadina nel nord dell'Inghilterra ed è narrata in prima persona dal protagonista Michael, un ragazzino alle prese con una sorellina nata prematura e in pericolo di vita e con il difficile inserimento in un ambiente del tutto nuovo.
I genitori di Michael infatti decidono di trasferirsi in una nuova casa, prima abitata da un signore anziano. Ambedue sono molto presi dalla situazione particolare in cui versa la sorellina di Michael, così lui passa diverso tempo da solo. Un giorno decide di curiosare nel garage pericolante della casa, e al suo interno, nascosta tra gli scatoloni, trova una strana creatura dall'aspetto umano, con la voce gracchiante e l'alito puzzolente: Skellig. Adora il cibo cinese e la birra scura e sembra aver bisogno di aiuto.
Terrorizzato dalla paura di perdere la sorellina e bisognoso di dedicarsi a qualcosa di diverso, Michael decide in di prendersi cura di Skellig e si fa aiutare dalla sua nuova e strana vicina di casa, Mina. I due ragazzi, però, non riescono a capire chi o cosa sia quell'essere particolare, fino a che...

Lo trovai nel garage un sabato pomeriggio, il giorno dopo che ci eravamo trasferiti in Falconer Road. L'inverno stava finendo. Non c'era nessun altro. Solo io. Gli altri erano in casa con il Dottor Morte, in pensiero per la bambina. Era disteso al buio dietro le casse, nella polvere e nella sporcizia. Era come se fosse lì da sempre. Era lurido, pallido e secco e credevo che fosse morto. Mi sbagliavo di grosso. Presto avrei iniziato a vedere la verità, che al mondo non c'era mai stato un altro essere come lui.”

Qualche curiosità: i nomi Skellig e Michael derivano probabilmente dall'isola di Skellig-Michael, nella Contea di Kerry, in Irlanda. Mina invece è il diminutivo di Willhemina, il femminile del nome William. I genitori di Mina, infatti, sono amanti del poeta William Blake.

Eternità
Chi lega a sé una Gioia
Distrugge la vita alata;
Ma chi bacia la Gioia in volo
Vive nell'alba dell'Eternità.
William Blake

Nel 2003 il romanzo diventa una piéce teatrale per mano del regista Trevor Nunn
Nel 2008, lo stesso autore ha trasposto il suo libro in un'opera, accompagnata dalle musiche del compositore Tod Machover
Nel 2009 l'emittente televisiva SKY1 ha prodotto l'adattamento del romanzo in un film per la tv, nel quale il ruolo di Skellig è stato affidato nientemeno che (e scelta non poteva essere più azzeccata) a Tim Roth.


"Skellig è una storia meravigliosamente semplice, ma anche terribilmente complicata. è un libro per ragazzi perchè è accessibile e perchè i protagonisti sono bambini, ma credetemi, è anche un libro per voi, perchè è un libro per tutti, e l'autore lo sa".
NICK HORNBY


Il romanzo ha vinto diversi premi, tra cui nel 1999 il Withbread Award, il Children's Book Award e la Carneige Medal. è stato pubblicato in più di trenta lingue diverse.
Nei successivi sette anni altri quattro romanzi si aggiudicheranno la Carneige Medal.

Nel 2000 escono Kit's Wilderness e Occhi di cielo (Heaven Eyes). In questo volume, i protagonisti sono tre bambini fuggiti da un orfanotrofio che finiscono in una discarica, dove li salvano un vecchio signore e una ragazza, Occhi di Cielo, così chiamata perché capace di vedere "attraverso l'oscurità del mondo, la gioia sottostante". Ma da dove viene questa strana ragazza?... E cosa fare del cadavere emerso dalla fanghiglia?





L'anno successivo esce Secret Heart mentre nel 2003 The Fire Eaters, che ha vinto il Whitbread Award.

Nel 2005 viene dato alle stampe Argilla (Clay). 
Nella piccola cittadina di Felling è arrivato un ragazzo nuovo il cui nome è Stephen Rose. E' un ragazzo strano, ha la pelle lucida, uno sguardo ipnotico ed un odore nauseabondo. Non ha né genitori, né amici e si trasferisce a casa della zia Mary, da tutti soprannominata “la Matta”. Sul conto di Stephen circolano tante voci, che non sempre sono vere. Ci sono anche due ragazzi in città: Davie e Geordie, che trascorrono le loro giornate andando a scuola, giocando insieme, servendo messa come chierichetti e cercando di evitare il più possibile il bulletto della scuola, Mouldy. Davie, su consiglio di padre O'Mahoney, stringe amicizia con Stephen, che passa le sue giornate chiuso in un capanno a modellare statuette di argilla. Certo è che le strane creature che lui modella hanno qualcosa di magico...

Secondo te, è un tipo da spavento?”
Bho! È solo un ragazzino, come noi”
Come noi? Alla faccia! Ulula nel capanno, prende grumi di terra da quel cavolo di cimitero...”.
Argilla”.
Insomma, quello che è. Vive con Mary la Matta. La madre è fuori di testa, il padre è morto, il nonno è un pazzoide”.
Messa così, forse si, è un tipo che fa paura”.
Pensi anche tu quello che penso io?”
Bho””
Bhe, dovresti. Stephen Rose potrebbe proprio essere la persona che fa al caso nostro. Dai su, andiamo a bussare alla porta della Matta”.


Argilla è un romanzo tenebroso, che suscita riflessioni. Questa volta però, non ha un grazioso finale con redenzione. Il male è ancora la fuori”.
THE GUARDIAN


Divertente, misterioso, commovente, pauroso, costruito in modo impeccabile e capace di suscitare forti emozioni... un libro che anche gli adulti dovrebbero prendere in condsiderazione”.
THE SUNDAY TIMES

Nel 2008 escono Jackdaw Summer e Il Selvaggio (The Savage). Quest'ultimo è un libro accompagnato dalle meravigliose illustrazioni di Dave Mckean.
Blue Barker è un ragazzo che racconta in prima persona della perdita del padre e di come questo enorme dolore lo abbia costretto a diventare più forte e più grande. E lo fa aiutandosi con una storia di sangue, viscere e paura che ha scritto qualche anno prima (con la tipica calligrafia adolescenziale e con errori grammaticali e di sintassi).
La vicenda (quella vera) è ambientata a Saltwell, la piccola città in cui vive con la mamma e la sua sorellina Jess. Il selvaggio è “un ragazzino che viveva tra le rovine della chiesetta nel bosco di Burgess”. Sembra però che la storia di Blue abbia una vita tutta sua, di cui è protagonista proprio il selvaggio... “poi il ragazzino è uscito dalla storia e ha preso vita nel mondo intero. Blue, così, inizia a chiedersi dove si trova la linea di confine tra la fantasia e la realtà...


Nel bosco di Burgess cera un ragazzo selvatico, che non aveva una famillia e non aveva amici e non sapeva da dove veniva e non sapeva parlare. Viveva in una grotta sotto la chiesa dirocciata. Le sue armi erano le vecchie forchette e i cortelli da cucina e un ascia. Era selvaggio. Era da vero selvatico”.

Qualche curiosità: Dave Mckean è un artista di fama mondiale, vincitore di diversi premi come illustratore di fumetti libri per ragazzi e per adulti. Ha lavorato anche nel cinema, realizzando il design del secondo e del terzo film di Harry Potter e curando la regia di Mirror Mask.


I lavori di McKean hanno le qualità di un intero universo: in espansione ma contenuti, caotici ma organizzati, misteriosi ma interpretabili, comici ma seri”.
TIME MAGAZINE




Nel 2010 viene pubblicato La storia di Mina (My name is Mina) dove la protagonista è proprio lei, la Mina che abbiamo conosciuto in Skellig.
Il testo è strutturato come se fosse il diario personale di Mina, che racconta in prima persona le sue giornate e trasmette i suoi pensieri. Mina non si può etichettare. Non è una bambina come tutte le altre. É stramba, coraggiosa, ribelle. Se ne sta seduta sul suo albero ad osservare gli uccelli, il mondo, la vita. Vorrebbe stare lassù per sempre, anche se prima o poi dovrà scendere e tornare a scuola, farsi degli amici, accettare che suo padre se n'è andato. Sull'albero Mina pensa, riflette, e appunta tutto sul suo diario.


Mi chiamo Mina e adoro la notte. Tutto sembra possibile di notte, quando il resto del mondo dorme. La casa è buia e silenziosa, ma se tendo l'orecchio, sento il tum tum tum del mio cuore. Sento gli scricchiolii della casa. E il respiro leggero della mamma che dorme nella stanza accanto.
Scivolo giù dal letto e mi siedo al tavolo vicino alla finestra. Apro la tenda. In mezzo al cielo c'è la luna piena. Inonda il mondo della sua luce argentata. Splende su Falconer Road, sulle case e sulle strade, sui tetti e sulle guglie della città, sulle colline e sulle brughiere lontane. Splende nella mia stanza e su di me.
Dicono che bisogna distogliere lo sguardo dalla luna piena. Dicono che faccia impazzire.
Io invece la guardo e rido”.

In fondo alla strada sono passati dei bambini della Saint Bede. Mi hanno vista, ma ormai non ridono ne´ mi urlano più dietro. Si limitano ad alzare gli occhi al cielo e a bisbigliarsi qualche parola all’orecchio, poi se ne vanno verso la porta della loro gabbia. Se proprio fanno qualcosa. Prima invece facevano il genere di commenti che una volta la gente riservava a William Blake. Mi davano della strega e dell’originale. Mi gridavano dietro scimmia e cornacchia. L’anno scorso se la sono spassata davvero. D’estate mi lanciavano margherite urlando ‘Una margherita per Mina la rimbambita’. D’autunno mi tiravano marroni urlando ‘Un marrone per la bambina fuori di melone!’ (Il che in effetti, fa abbastanza ridere a pensarci.)
Ma ormai per loro faccio parte del paesaggio,come per gli uccelli. Sono come un palo della luce,un albero, una pietra. Che mi importa! Per me loro sono meno di niente. Non li guardo neppure.
Quelli? Pfui! Zero!”
Almond condivide i suoi temi potenti con una splendida passione controllata. Mina? È una bellissima storia che ci introduce delicatamente all'arrivo della famiglia di Michael nella porta accanto”.
DAILY MAIL
Un libro bellissimo nella sua totalità, forse meglio di Skellig”.
MARCUS SEDGWICK, THE GUARDIAN
Nello stesso anno Almond debutta in teatro con My Dad's A Birdman la cui colonna sonora è curata dai Pet Shop Boys.

Pet Shop Boys, West end Girls

In questo stesso anno vince il premio Hans Christian Andersen come miglior autore di libri per ragazzi.
Sul sito dell'autore trovate una divertente sezione, intitolata Things you didn't know about David Almond (Le cose che non conoscevo di David Almond):
  1. una volta ho stabilito il record di salto in alto della scuola, 5 piedi e 2,5 pollici
  2. ho un coniglietto di nome Bill che grugnisce
  3. sogno spesso il calcio – e tiro dei grandi calci nel sonno!
  4. Mi piace il cibo giapponese – trannè la cosa che mi è stata data al ristorante una volta... sembrava il cervello di un alieno
  5. ho preso parte a tre mezze maratone, le Runs Great North
  6. Il mio posto preferito è Swaledale nello Yorkshire
  7. mi piacciono le bici, i campeggi e gli incendi
  8. la mia prima apparizione televisiva è avvenuta a 11 anni, come chierichetto
  9. mio nonno era un allibratore (scommetteva sulle corse dei cavalli). Il suo consiglio? “Non scommettere mai!!!” E ancora “Non leggere mai romanzi! Sono solo un mucchio di bugie”.
  10. Il mio soprannome a scuola era Dai, molti amici mi chiamano ancora così.

Dicono ancora di lui e dei suoi libri:

"I libri di David Almond sono strani e selvaggi, liberi dai vincoli di troppa letteratura per ragazzi".
THE GUARDIAN

"I libri di David Almond sono creature strane e inquietanti, che sfuggono ai normali vincoli della narrativa per ragazzi. Come tutta la grande letteratura, vanno al di là di qualsiasi classificazione".
THE GUARDIAN

Consiglio a tutti i suoi libri, agli adolescenti, ma anche agli adulti... sono sicura che non ve ne pentirete!

Elisa

FONTI:


I LIBRI

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