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martedì 28 maggio 2013

POESIA PER SOPRAVVIVERE AL TORNADO Oltre la polvere di Karen Hesse, un romanzo del dolore, un poema del coraggio





Andare via non è stato meglio,
ma soltanto diverso e solitario.
Più solitario del vento
e più vuoto del cielo
e più muto della polvere
ammucchiata fra me e mio padre.

Karen HesseOltre la polvere


Oklahoma, 1932 – 1934, le immense distese agricole sono spazzate da violente tempeste di sabbia, mentre la grande depressione ha gettato i contadini nell'apatia, spesso nella disperazione. E' in questo scenario che Billie Joe, una ragazzina con la passione per i pianoforte e le mele si confessa al lettore. Billie Joe è figlia di un contadino e deve il suo nome al fatto che il padre avrebbe voluto un maschio. Vive in una fattoria con lui e la madre che aspetta un secondo figlio.

Un giorno però la tragedia: la madre ha un incidente con del kerosene e muore dopo alcuni giorni molto dolorosi. Assieme a lei muore il bambino che aspettava e Billie Joe deve anche fare i conti con una ferita alle mani, riportata mentre cercava di salvare la madre dalle fiamme, che le impedisce di suonare il pianoforte, suo conforto e mezzo di evasione da una realtà dura e spesso squallida.

Nella grande casa restano solo lei e suo padre, un padre sempre più distante e taciturno, probabilmente malato, ma che non vuole farsi visitare da un medico. Un padre che in fondo incolpa la figlia della tragedia.
Così la ragazza, sempre più sola, frustrata e spaventata decide di andarsene, di fuggire da quel mondo di polvere. L'esterno però raramente è più tenero e, forse, vale la pena di lottare per salvare quello che resta della propria famiglia...




Questa la trama di Oltre la polvere, romanzo della scrittrice americana Karen Hesse (Baltimora 1952). A prima vista leggendo il riassunto della storia non sembrerebbe esserci niente di particolare. Non fosse che questo romanzo, raccontato in prima persona dalla protagonista Billie Joe, è stato scritto come fosse un poema: è stato scritto in versi liberi.

Versi liberi, sciolti. Niente rime quindi, niente schemi ritmici particolari o cadenze ripetitive. Solo poesia delle immagini, libertà della fantasia, lirismo delle confessioni. Il mondo reale risulta trasfigurato in questo linguaggio evocativo, riletto secondo gli occhi e i sentimenti di Billie Joe.

Un bellissimo libro, che con un linguaggio assolutamente personale riesce a raccontare una storia di grande sofferenza, ma anche di grande coraggio e di un enorme amore per la vita facendo coesistere il quotidiano più semplice e banale e una realtà quasi mitica.

Un piccolo consiglio musicale per calarsi nell'atmosfera della lettura: anzitutto la colonna sonora del film Fratello dove sei (2000) dei fratelli Coen (bellissimo film, guardatelo!!!)


e alcuni brani per pianoforte di Philip Glass. Epico, ancestrale, poetico.


Buona lettura!
Jacopo

Titolo originale: Out of the dust
Titolo italiano: Oltre la polvere, Salani 1999
Autore: Hesse Karen
Altri libri dell'autore: La musica dei delfini, Clandestino
Traduttore: Roberto Piumini
Genere: romanzo/poesia
Umore prevalente: malinconia

venerdì 24 maggio 2013

Oggi parliamo di... THE CLASH

Come molti di voi sanno, la mia più grande passione è la musica. La musica per me è ossigeno. E' vita. E' felicità, amicizia, amore. E' tutto. Per questo, oggi ho deciso di parlarvi di una delle mie band preferite, i Clash
Non è stato facile scrivere questo articolo, troppe sono le cose da dire e quando si racconta di una band come questa, con una storia così intensa (seppur breve) si rischia sempre di cadere nel banale o nello scontato, ma ho cercato di trasmettere con semplicità quanto questo gruppo sia stato importante per la storia della Musica e quanto Joe Strummer sia stato uno dei personaggi più importanti del suo sviluppo.


I Clash in una fotografia di Adrian Boot
I Clash sono uno dei gruppi più importanti della storia della musica. Fin da subito sono diventati uno dei simboli del punk inglese e non solo, hanno mescolato le influenze più diverse incrociando reggae, blues, funk, dub, rap in un modo totalmente nuovo e mai sentito prima. La loro musica inizialmente ha scandalizzato tutti, ma è grazie a loro se adesso ascoltiamo la musica che ascoltiamo. Come si legge nella quarta di copertina del meraviglioso libro The Clash: la straordinaria storia dei Clash raccontata dai Clash, questo gruppo ha dato voce e ritmo alla lotta contro le tensioni razziali, la disoccupazione, lo sfruttamento e le disuguaglianze della società inglese, nel passaggio cruciale tra gli anni settanta e ottanta. 
Le loro esibizioni dal vivo sono sempre state particolarmente intense. Il gruppo è conosciuto anche come the only band that matters (l'unica band che conti).


White Riot, The Clash

The Clash, White Riot
(Strummer/Jones)

White riot - I wanna riot
White riot - a riot of my own
White riot - I wanna riot
White riot - a riot of my own

Black people gotta lot a problems
But they don't mind throwing a brick
White people go to school
Where they teach you how to be thick


An' everybody's doing
Just what they're told to
An' nobody wants
To go to jail!

All the power's in the hands
Of people rich enough to buy it
While we walk the street
Too chicken to even try it

Everybody's doing
Just what they're told to
Nobody wants
To go to jail!

Are you taking over
or are you taking orders?
Are you going backwards
Or are you going forwards?
The Clash, Rivolta Bianca


Rivolta bianca - mi voglio ribellare
Rivolta bianca - la mia rivolta
Rivolta bianca - mi voglio ribellare
Rivolta bianca - la mia rivolta personale

I neri hanno un sacco di problemi
Ma non esitano a lanciare mattoni
I bianchi vanno a scuola
Dove ti insegnano come diventare scemo

E tutti stanno facendo
solo quello che hanno detto di fare
e nessuno vuole
finire in prigione!

Tutto il potere è nelle mani
delle persone ricche abbastanza per comprarlo
Mentre noi camminiamo per strada
Troppo polli persino per pensare di farlo
E tutti quanti stanno facendo
solo quello che hanno detto di fare
e nessuno vuole
finire in prigione!

Stai prendendo il controllo
o stai solo prendendo ordini?
Stai andando indietro
o stai andando avanti?
                 
"White Riot è il suono della Westway e Mick Jones è l'equivalente rock di un pilota kamikaze: o tutto o niente."
Tony Parsons, NME, 2 aprile 1977

La canzone White Riot è inclusa nell'album d'esordio della band intitolato The Clash. Il testo è stato scritto in seguito ai fatti avvenuti il 30 agosto 1976. Al notiziario della BBC1 venne dato il seguente annuncio:

più di cento poliziotti sono stati ricoverati dopo gli scontri al Carnevale di Notting Hill, a Londra Ovest. La maggior parte di loro è stata dimessa dopo i primi soccorsi, ma ventisei sono stati trattenuti in ospedale per accertamenti. Anche sessanta partecipanti al Carnevale sono dovuti ricorrere ad un ricovero dopo gli scontri che hanno portato all'arresto di sessantasei persone. I problemi sono cominciati quando la polizia ha cercato di arrestare uno scippatore nei pressi di Portobello Road. Diversi ragazzi di colore si sono schierati in difesa dello scippatore e in pochi minuti i disordini hanno subito una rapida escalation. Le forse dell'ordine sono state attaccate con un lancio di pietre, mattoni, freccette e oggetti in ferro. Armati di scudi e manganelli, i poliziotti hanno caricato a loro volta i riottosi. A un certo punto un gruppo di ragazzi neri è stato visto separarsi dal corteo e dirigersi verso Westbourne Park Road sfasciando vetrine. Sono state coinvolte negli scontri anche alcune gang di ragazzi bianchi. Un testimone - Raymond Hunter, residente in Westbourne Park Road - ha riferito di aver visto un furgone della polizia dato alle fiamme: due poliziotti che fuggivano con i vestiti incendiati. I disordini hanno messo bruscamente fine al Carnevale e alle annuali celebrazioni della cultura caraibica. La polizia ha transennato le strade, ha ordinato la chiusura dei pub della zona e ha chiuso la stazione di Ladbroke Grove nel tentativo di contenere la violenza. In passato il Carnevale, giunto alla sua decima edizione, si era sempre svolto in un clima pacifico e privo di tensioni nei confronti della polizia [...]. 

Ma andiamo con ordine.
Nel 1976, Joe Strummer e Mick Jones scrissero 1977

 The Clash, 1977                                               The Clash, 1977
                   
In 1977 I hope I go to heaven
Cos I been too long on the dole
And I can't work at all



Danger stranger
You better paint your face
No Elvis, Beatles, or The Rolling Stones
In 1977

In 1977 knives in West 11
Ain't so lucky to be rich
Sten guns in Knightsbridge

Danger stranger
You better paint your face
No Elvis, Beatles, or The Rolling Stones
In 1977

In 1977
You're on the never never
You think it can't go on forever
But the papers say it's better
I don't care 'cos I'm not all there
No Elvis, Beatles, or The Rolling Stones

In 1977
Sod the Jubilee
In 1978
In 1979
Stayed in bed
In 1980
In 1981
The toilet don't work
In 1982
In 1983
Here come the police
In 1984

Nel 1977 spero di andare in Paradiso
perchè ho vissuto troppo tempo con il sussidio
e proprio non riesco a lavorare

Pericolo straniero
faresti meglio a dipingerti la faccia
Nessun Elvis, Beatles o Rolling Stones
nel 1977

Nel 1977 coltelli sulla West 11
non è una gran fortuna essere ricchi
mitragliatrici Sten a Knightsbridge

Pericolo straniero
faresti meglio a dipingerti la faccia
Nessun Elvis, Beatles o Rolling Stones
nel 1977

Nel 1977
sei sotto con le rate da pagare
sai che non può andare avanti così
ma i giornali dicono che andrà meglio
non me ne preoccupo perchè io non ci sarò
Nessun Elvis, Beatles o Rolling Stones

Nel 1977
sotterra il Giubileo
nel 1978
nel 1979
sdraiato a letto
nel 1980
nel 1981
il cesso non funziona
nel 1982
nel 1983
arriva la polizia
nel 1984

Questo testo ci fa ripercorrere gli anni che vanno dal 1977 al 1984, "reclamando un mondo senza Elvis, Beatles o Rolling Stones". Era la canzone punk perfetta. 
Come osserva Mick Jones nelle interviste pubblicate sul libro The Clash: la straordinaria storia dei Clash raccontata dai Clash la band cominciò ad esistere davvero nel 1977. E nel 1984 era già finita. In realtà l'inizio della fine arrivò con la cacciata di Topper, il batterista, nel 1982. L'abbandono dello stesso Jones l'anno successivo vide la fine della leggendaria formazione dei Clash. Joe Strummer e Paul Simonon reclutarono dei nuovi membri per il gruppo, ma come dice lo stesso Joe, la fine dei Clash era iniziata con la perdita di Topper.
Prima che lui entrasse nel gruppo, i Clash si presentavano come un trio composto da Joe Strummer, Mick Jones e Paul Simonon.


Joe Strummer, Mick Jones e Paul Simonon
Così, nel maggio del 1976 un gruppo composto da sole tre persone iniziò a provare in una piccola casa occupata a Shepherds Bush Green, a Londra. Paul Simonon, il bassista, suonava da solo un mese e mezzo e veniva da Brixton. Anche Mick Jones, alla chitarra solista, veniva da Brixton. Il secondo chitarrista, Keith Levene, fu allontanato dai Clash prima della pubblicazione del loro primo album. Nell'agosto di questo stesso anno i tre si misero a ripulire un magazzino abbandonato a Camden Town, dopodichè arruolarono Terry Chimes, un batterista. Dopo il suo abbandono, nel magazzino di Camden si tennero centinai di audizioni.
Nel 1977 Topper entrò quindi a far parte dei Clash, che divennero un quartetto. Che durò per soli cinque anni. In questo lasso di tempo pubblicarono sedici lati di album e diciassette singoli. Girarono il mondo, si fecero conoscere ovunque, portarono la rivoluzione musicale e punk dappertutto. Non si sono mai comportati come delle vere star: erano sempre disponibili per le interviste, facevano entrare i fan nei camerini o nei backstage, non avevano mai smesso di contestare lo status quo della musica e della politica mondiale.

La cosa che più colpisce di questa band è che ogni membro proveniva da una realtà diversa ed ognuno aveva una differente cultura musicale e quindi tutti contribuirono alla realizzazione delle canzoni attingendo alle proprie influenze (che fossero americane, inglesi, giamaicane o latino-americane).

L'immagine rappresentò sempre una preoccupazione per i Clash. Fin dall'inizio fu Paul ad occuparsi del loro look e della grafica, utilizzando stancil, vernice, mascherine e via dicendo. Il look evolveva assieme alla band e cambiava con la sua musica.

La CBS offrì un contratto al gruppo, che potè usare gli Studios CBS numero 3 a Londra dove registrarono un LP in un solo fine settimana. Nel dicembre del 1976 ci fu la loro prima esibizione dal vivo, come gruppo spalla per l'Anarchy Tour (senza Topper).
Nei primi mesi dell'anno successivo arrivò Topper e i Clash erano finalmente pronti per preparare il loro primo tour e successivamente partire. Stava iniziando il White Riot Tour, al quale parteciparono anche Buzzcocks, Slits e Subway Sect.

Dopo aver girato l'Europa in lungo e in largo, tornarono a Londra, dove la situazione era profondamente cambiata. Molti locali erano stati chiusi e molti gruppi nati nel loro stesso periodo si erano sciolti. Ma loro decisero di tenere duro e di continuare per la propria strada. In questo periodo, molti membri della band vennero arrestati o multati per vandalismi e furti di vario genere. 


Il tour successivo, il Clash Out on Parole, li vide accompagnati dai Suicide (New York) e dagli Specials (Coventry).Prima di andare il tournee incisero il loro secondo album. Le chhitarre furono aggiunte di ritorno dal tour, all'Automat di San Francisco e il mixaggio finale venne realizzato al Disco Plant di New York. Give 'Em Enough Rope, uscì quindi nel 1978, ma negli Stati Uniti fu pubblicato solo nell'aprile dell'anno successivo. Partirono per una nuova tournee inglese accompagnati dalle Stills, nel corso della quale si divisero dal loro manager Bernie Rhodes. Per sostituirlo si fece avanti Caroline Coon, ma i ragazzi non la consideravano all'altezza e nemmeno una rivale seria di Bernie. Comunque, il 31 gennaio del 1979 la band suonò i suoi primi concerti oltreoceano, partendo dal Canada, dove un comitato di ricevimento di doganieri aspettava per accoglierli all'aereoporto di Vancouver. Il tour venne ribattezzato Pearl Harbour Tour e stavolta non c'era un gruppo come spalla, ma il grandissimo e leggendario Bo Diddley (e chi conosce la storia della musica, sa di cosa sto parlando).



Bo Diddley, 1965

"Poichè la Epic non aveva pubblicato il primo album in America e la gente lo aveva sentito solo come disco di importazione, la nostra reputazione negli Stati Uniti era cresciuta. Lì la gente non ci considerava come in Inghilterra. Ho sempre pensato che in Inghilterra sarebbero stati orgogliosi di noi, perchè avevamo quasi sfondato in America quando è uscito 'Give 'Em Enought Rope' e siamo partiti per la nostra prima tournèe. Spero che sia stato di ispirazione per la gente."
Mick Jones

Dopo il ritorno in Inghilterra, i Clash scrissero nuovo materiale, lavorarono a un film e registrarono un extended-play intitolato The Cost of Living EP, che uscì il giorno delle elezioni. In questo EP è contenuta la cover di uno dei classici dei Bobby Fuller Four, I Fought the Law (che fu anche il primo singolo della band uscito negli Stati Uniti). 

The Clash, I fought the Law

Il ritorno dei Clash sui palchi di Londra avvenne in concomitanza con l'evento Rock Against Racism, organizzato in seguito alle manifestazioni antifasciste a Southall dove ci furono diverse vittime. 

A seguito del licenziamento di Bernie la band dovette andarsene da Rehearsals Rehearsals, poichè quel posto era suo. Per questo una volta ritornati dalla Finlandia, i ragazzi si trasferirono in una nuova sala prove, la Vanilla a Causton Street (Pimlico), dove incisero il loro terzo LP. La collaborazione con il loro primo produttore, Guy Stevens, fu talmente produttiva che dopo pochi giorni avevano già pensato di far uscire un disco doppio. Dopo un mese di registrazione ai Wassex Studios (mixaggio affidato a Bill Price), i Clash partirono di nuovo per una tournee oltreoceano, la The Clash Take the Fifth

Quando il gruppo tornò in patria terminò il terzo album, che doveva intitolarsi The New Testament. Poi qualcuno gli fece presente che quel titolo lo aveva già utilizzato qualcun altro, così il nuovo LP si chiamò London Calling. In questo album sperimentarono a 360 gradi: incisero pezzi punk, rock'n'roll, reggae, jazz, rocksteady, bluebeat. La copertina, poi, è oggi un'icona riconosciuta in tutto il mondo: Paul Simonon che sfascia il basso sul palco, durante uno show americano.


"Lo vedevo come un attrezzo, tutto qui. Suonavamo al Palladium di New York e c'era molta tensione, sembrava che stessimo suonando a Londra. Verso la fine del concerto sentivo che nulla era completo, non mi sentivo soddisfatto. Forse perchè gli spettatori erano obbligati a stare seduti e non potevano alzarsi a ballare, anche se avevamo sempre puntualizzato che ogni volta che suonavamo il pubblico si sarebbe alzato in piedi e sarebbe stato vicino al palco. Mi sentivo vuoto, e per la rabbia ho buttato giù il basso e l'ho percosso, perchè non c'era stata nessuna interazione con il pubblico, che è quello che ci da la carica. Pennie Smith ne ha fatto una foto".
Paul Simonon

Copertina di London Calling, foto di Pennie Smith

"La mia batteria migliore è su London Calling. Scrivevamo, provavamo e poi registravamo, ed è così che abbiamo realizzato tutto l'album. Ecco perchè probabilmente è il nostro disco migliore: l'abbiamo scritto, provato e poi registrato, anzichè andare in studio a vedere cosa ne veniva fuori".
Topper

The Clash, London Calling

La rivista Rolling Stones lo ha definito il disco più importante degli anni Ottanta. I giornali inglesi Q e The Observer come uno dei cinque dischi più importanti di sempre. Ed a ragione. E' in assoluto uno dei miei dischi preferiti, e ancora mi commuovo mentre penso a quanto questo album sia importante per me: ogni nota ed ogni parola hanno un significato profondo. L'intensità delle canzoni, i testi, la musica hanno dato vita ad un vero e proprio capolavoro. Per i Clash questo è l'album della rinascita. E' diverso dai primi album punk, qui non si tratta più solo di distruggere, ma anche di creare, di fare arte. La band cambia atteggiamento, partorendo un album epocale.


"Al terzo album stavamo ancora imparando, ancora crescendo e avevamo ampliato il nostro stile musicale. Eravamo arrivati a un punto in cui il punk si stava restringendo sempre di più, in termini di ciò che poteva ottenere e dove poteva andare. Si stava cacciando in un vicolo cieco, mentre noi volevamo fare di tutto. Pensavamo che si potesse fare qualsiasi tipo di musica".
Mick Jones

The Clash, LONDON CALLING

London calling to the faraway towns
Now that war is declared-and battle come down
London calling to the underworld
Come out of the cupboard, all you boys and girls
London calling, now don't look at us
All that phoney Beatlemania has bitten the dust

London calling, see we ain't got no swing

'Cept for the ring of that truncheon thing
The ice age is coming, the sun is zooming in
Engines stop running and the wheat is growing thin
A nuclear error, but I have no fear
London is drowning-and I live by the river


London calling to the imitation zone
Forget it, brother, an' go it alone
London calling upon the zombies of death
Quit holding out-and draw another breath
London calling-and I don't wanna shout
But when we were talking-I saw you nodding out
London calling, see we ain't got no highs

Except for that one with the yellowy eyes


The ice age is coming, the sun is zooming in
Engines stop running and the wheat is growing thin
A nuclear error, but I have no fear
London is drowning-and I live by the river


Now get this
London calling, yeah, I was there, too
An' you know what they said? Well, some of it was true!
London calling at the top of the dial
After all this, won't you give me a smile?

I never felt so much a' like

The Clash, LONDON CALLING

Londra chiama le città lontane
ora che la guerra è dichiarata e la guerra è in corso
Londra chiama i bassifondi
fuori dai gusci, voi tutti ragazzi e ragazze
Londra chiama, adesso non badate a noi
Tutta quella falsa Beatlemania s'è mangiata la polvere


Londra chiama, guardate che non siamo cambiati
Eccetto che per l'anello di quel manganello

Sta arrivando l'Era Glaciale, il sole si avvicina
Le macchine si fermano e il frumento cresce
Un errore nucleare, ma non ho nessuna paura
Londra sta annegando- e io vivo presso al fiume

Londra sta chiamando alla zona di imitazione
Dimenticalo, fratello, e vattene da solo
Londra sta chiamando gli zombie della morte
Molla la presa e tira un altro respiro
Londra sta chiamando non ho voglia di gridare
Ma mentre noi stiamo parlando ti ho visto fare un cenno
Londra sta chiamando, capisce che non abbiamo raggiunto nessuna altezza
eccetto quella con gli occhi gialli


Sta arrivando l'Era Glaciale, il sole si avvicina
Le macchine si fermano e il frumento cresce
Un errore nucleare, ma non ho nessuna paura
Londra sta annegando e io vivo presso al fiume

Ora senti questo
Londra sta chiamando, si, c?ero anch'io
E sai cosa dissero? Beh, che in parte era vero!
Londra sta chiamando il migliore affare
Dopo tutto questo, non vuoi farmi un sorriso?

non mi sono mai sentito così



                                                                               
In questo album c'è anche una delle mie cinque canzoni preferite della band: Death or Glory. Questo è forse uno dei testi più ironici dell'album, ed è anche autobiografico: sembra quasi che i ragazzi si rivolgano ai fans affermando che la loro stessa storia gli è servita da lezione, perchè hanno attraversato tutti i luoghi comuni, le convenzioni, gli standard. Guardando indietro, in qualche modo riconoscono le loro debolezze. E' proprio Joe che nel 1977, in un'intervista, parafrasava le parole di un giovanissimo Pete Townshend (leader degli Who): "voglio morire prima di diventare vecchio". Joe sostituì la parola "old" con "sold" (venduto).

The Clash, DEATH OR GLORY

Now every cheap hood strikes a bargain with the world
And ends up making payments on a sofa or a girl

Love 'n' hate tattooed across the knuckles of his hands

hands that slap his kids around 'cause they don't understand how



death or glory becomes just another story

death or glory becomes just another story



'N' every gimmick hungry yob digging gold from rock 'n' roll

Grabs the mike to tell us he'll die before he's sold

But i believe in this and it's been tested by research
he who fucks nuns will later join the church


death or glory becomes just another story
death or glory becomes just another story

fear in the down sex
they say lie low
you say ok
don't wanna play a show
no other thinking
would you get that boy now
playing the blues of kings
sure looks better now

death or glory just another story
death or glory just another story

From every dingy basement on every dingy street
every dragging handclap over every dragging beat
That's just the beat of time-the beat that must go on
If you've been trying for years we already heard your song

death or glory becomes just another story
death or glory just another story

gotta launch long way
fight a long time
get to travel over mountains

got to travel over seas
we gonna fight your brother
we gonna fight til you loose
we gonna raise trouble
we gonna raise hell
we gonna fight your brother
we gonna raise hell

death or glory becomes just another story
death or glory becomes just another story

death or glory just another story
death or glory becomes just another story


The Clash, MORTE O GLORIA

Ora ogni volgare delinquente fa un affare con il mondo
e finisce per pagare a rate un divano o una ragazza

"Amore" e "odio" tatuati sulle nocche delle mani

mani che sculacciano i suoi ragazzini perché non comprendono come



Morte o gloria diventa solo un'altra storia

Morte o gloria diventa solo un'altra storia


E ogni ganzo avido di trucchi, 
che estre oro dal rock 'n roll

afferra il microfono per dirci che morirà piuttosto di vendersi

ma io credo a questo ed è stato provato dalla ricerca

chi si fotte le suore finirà per aggregarsi alla Chiesa



Morte o gloria diventa solo un'altra storia

Morte o gloria diventa solo un'altra storia


Timore del sesso basso

loro dicono “menti” sottovoce

tu dici “ok”

non vorresti recitare uno show

nessun altro pensiero

vorresti avere quel ragazzo ora?

suonando il blues dei re

certo sembra meglio adesso



Morte o gloria solo un'altra storia
Morte o gloria solo un'altra storia


Da ogni squallido scantinato ad ogni squallida strada

ogni trascinante battito di mani sopra ad ogni trascinante ritmo

è solo il battito del tempo, il battito che deve continuare

se tu stai provando da anni noi abbiamo già sentito la tua canzone



morte o gloria diventa solo un'altra storia

morte o gloria solo un'altra storia



Si deve lanciare lungo

battersi a lungo
riuscire a viaggiare al di sopra delle montagne
si deve viaggiare sopra i mari
ci batteremo con tuo fratello
ci batteremo finché tu non perderai
solleveremo problemi
faremo il diavolo a quattro
combatteremo tuo fratello
faremo il diavolo a quattro

Morte o gloria diventa solo un'altra storia
Morte o gloria diventa solo un'altra storia


Morte o gloria solo un'altra storia
Morte o gloria diventa solo un'altra storia
Jesse Malin & Bob Weir, Death or Glory

Il primo singolo tratto dall'album fu appunto London Calling che uscì il 7 dicembre 1979 e che raggiunse l'undicesima posizione della classifica dei singoli in Inghilterra.
Il gruppo insistette molto affinchè il doppio album venisse venduto al prezzo di un solo LP ed uscì nei negozi il 14 dicembre, in tempo per Natale. L'album ottenne la nona posizione nelle classifiche inglesi e la ventisettesima in quelle americane.
Il 27 dicembre i Clash suonarono all'Hammersmith Odeon per una serie di concerti di beneficenza per la Cambogia. La band vide questi concerti come una possibilità per riscaldarsi per la tournèe internazionale Sixteens Tons, che avrebbe attraversato all'inizio del 1980 Gran Bretagna, America ed Europa.

Una volta conclusa la tournè, la band entrò in studio per registrare il quarto album, dal titolo Sandinista!.

" Erano tre LP su vinile al prezzo di uno, e abbiamo faticato un casino per farlo uscire. Abbiamo rinunciato ai nostri diritti d'autore così la casa discografica l'ha pubblicato. Posso dire che ne sono orgoglioso, con i suoi pregi e difetti. E' un'opera meravigliosa e non la cambierei neanche se potessi. E questo dopo un esame di coscienza. La cosa bella di Sandinista! è che avevamo appena fatto  una tournèe molto lunga in Inghilterra e Stati Uniti e, anzichè crollare esausti e prendere un aereo per andare dall'altra parte del mondo, eravamo così desiderosi di fare il disco che siamo andati diritti in studio."
Joe Strummer

Questo album rappresenta un punto di svolta, perchè tutti i componenti del gruppo parteciparono alla composizione delle canzoni. Il disco è stato completato velocemente, di getto, in sole tre settimane. I testi delle canzoni sono assolutamente arguti, trattano argomenti completamente diversi e per questo si prestano a stili musicali diversissimi tra loro. Il triplo album uscì in Gran Bretagna il 12 dicembre 1980 piazzandosi alla diciannovesima posizione della classifica di vendita degli album. Fu pubblicato in America nel gennaio del 1981, posizionandosi al ventiquattresimo posto.

"Joe si è costruito un proprio bunker in studio, fatto con le flight cases degli strumenti; ci entrava per scrivere dei testi e poi usciva per darceli. Io facevo la stessa cosa per una melodia. Molte canzoni sono venute fuori velocemente a quel modo. Ecco come è finito per diventare un album tre al prezzo di uno."
Mick Jones

Come leggiamo nel libro The Clash: la straordinaria storia dei Clash, raccontata dai Clash l'accordo tre-per-uno che i musicisti avevano negoziato con la CBS non gli fece nessuna concessione. I debiti iniziarono ad aumentare ed i ragazzi erano delusi dalla Blackhill. Joe nello specifico aveva bisogno di qualcuno con cui potersi confrontare e scontrare, per cui fu richiamato Bernie Rodhes.

"Joe rivoleva Bernie perchè non c'era entusiasmo a lavorare con la Blackhill. Joe aveva bisogno di avere intorno qualcuno come Bernie che gli desse fiducia. Così almeno sarebbero venuti idee da un'altra prospettiva, e di quelle di Bernie non poteva farne a meno."
Paul Simonon

Questo album sembra essere il più coraggioso della loro storia. E' composto da trentasei brani, molti dei quali in stile dub. L'intento di Strummer, Jones, Headon e Topper era quello di raggiungere più gente possibile, in tutto il mondo, con un disco nel quale tutti potessero ritrovarsi. 
Sia chiaro: i Clash non tagliano completamente i ponti con il passato, in questo album infatti c'è la cover di Police on my Back di Eddy Grant, una canzone bellissima che entra di diritto nella mia Clash - top five personale.


Eddy Grant – POLICE ON MY BACK

Well I’m running, police on my back
I’ve been hiding, police on my back
There was a shooting, police on my back
And the victim well he wont come back
I been running Monday Tuesday Wednesday
Thursday Friday Saturday Sunday
Running Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday
Saturday Sunday

What have I done?
What have I done?

Yes, I’m running down the railway track
Could you help me? Police on my back
They will catch me if I dare drop back
Wont you give me all the speed I lack
I been running Monday Tuesday Wednesday
Thursday Friday Saturday Sunday
Running Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday Saturday Sunday


What have I done?
What have I done?
I’m running
I’m running
Running

I’m running down the railway track
Could you help me? Police on my back
They will catch me if I dare drop back
Wont you help me find the speed I lack
I been running Monday Tuesday Wednesday
Thursday Friday Saturday Sunday
Runnin Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday
Saturday Sunday

What have I done?
What have I done?

Cos I’m running (police on my back)
Hiding (police on my back)
Running (police on my back)
Hiding (police on my back)
I’m running down the railway track
Could you help me? Police on my back
They will catch me if I dare drop back
They will kill me for the speed I lack
I’ve been running
I’ve been running

Eddy Grant – POLICE ON MY BACK

Beh, sto correndo, la polizia al mio seguito
Sono stato nascosto, la polizia al mio seguito
C’è stata una sparatoria, la polizia al mio seguito.
E la vittima, beh, non tornerà indietro.
Ho corso Lunedi, martedi, mercoledi
giovedi, venerdi, sabato domenica.
Correndo Lunedi, martedi, mercoledi
giovedi, venerdi, sabato domenica.

Che ho fatto?
Che ho fatto?

Si, sto correndo lungo la ferrovia
Potresti aiutarmi? La polizia mi segue
Loro mi troveranno se avrò il coraggio di arretrare
Non mi daresti tutta la velocità che ho perso?
Ho corso Lunedi, martedi, mercoledi
giovedi, venerdi, sabato domenica.
Correndo Lunedi, martedi, mercoledi
giovedi, venerdi, sabato domenica.

Che ho fatto?
Che ho fatto?
Sto correndo
sto correndo
correndo

Sto correndo lungo la ferrovia
Potresti aiutarmi? La polizia mi segue
Loro mi troveranno se avrò il coraggio di arretrare
Non mi daresti tutta la velocità che ho perso?
Ho corso Lunedi, martedi, mercoledi
giovedi, venerdi, sabato domenica.
Correndo Lunedi, martedi, mercoledi
giovedi, venerdi, sabato domenica.

Che ho fatto?
Che ho fatto?

perchè sto correndo (la polizia al mio seguito)
nascondendo (la polizia al mio seguito)
correndo (la polizia al mio seguito)
nascondendo (la polizia al mio seguito)
Sto correndo lungo la ferrovia
Potresti aiutarmi? La polizia mi segue
Loro mi troveranno se avrò il coraggio di arretrare
Non mi daresti tutta la velocità che ho perso?
Ho corso,
Ho corso.

The Clash, Police on my back

Il ritorno di Bernie fu esplosivo fin da subito: nel giro di pochissimo tempo, fissò per il gruppo sette date a New York. Così i Clash partirono alla conquista della Grande Mela. Gli spettacoli, alla fine, furono quindici e tutte le sere si registrava il tutto esaurito. 

Nel novembre del 1981 I Clash pubblicarono un singolo molto importante che non si trova in nessun album registrato in studio, ma solo su alcune raccolte: This is Radio Clash. Con questo pezzo emergono le sonorità più essenziali e ritmate del loro successivo (ed ultimo) album, Combat Rock, il quale venne realizzato tra la loro prima tournèe in Estremo Oriente ed Oceania e una nuova tournèe americana, che però afforntarono senza Topper (che venne licenziato per i suoi gravi problemi di droga). 



"Allora le condizioni di salute di Topper stavano precipitando. Era dipendente dall'eroina. All'epoca del jazz erano i sassofonisti a farsi di eroina, come Charlie Parker. La natura dello strumento fa sì che sia molto meglio galleggiare sulla musica, mentre sei lì che te la suoni, ma non si addice alla batteria, che è un po' come piantare un chiodo per terra. E' una faccenda di precisione. Il ritmo deve esserci, e quando Topper è diventato tossicodipendente non riusciva più a suonare. Non funziona con la batteria".
Joe Strummer


"Avevo perso il controllo. Ricordo di aver vomitato sulla tomba di Buddy Holly, e la cosa non è stata presa troppo bene. Ero un fan di Keith Moon, della serie "vivi veloce e muori giovane", e avevo perso la testa del tutto. [...] Sono davvero andato fuori di testa nella tournèe in Estremo Oriente. Ero in ascensore con Joe e lui mi dice "come faccio a cantare tutte queste canzoni anti droga con te sballato di brutto dietro di me?". Gli attriti sono aumentati per un certo periodo fino a culminare nel mio licenziamento".
Topper

Una volta rientrati in Inghilterra, i ragazzi si rinchiusero in uno studio di Londra Ovest per lavorare su nuovo materiale che sarebbe diventato, appunto, Combat Rock.  L'album venne registrato a New York presso l'Electric Ladyland Studio. 
Ma il licenziamento di Topper è stato l'inizio della fine. Per stessa ammissione di Joe, da quel momento in poi nulla andò più davvero bene perchè il quartetto originale si era sciolto. Così, la band ha zoppicato fino alla sua morte definitiva. 
Joe, Paul e Mick decisero quindi di richiamare Terry Chimes, che li affiancò durante il tour americano e in quello giamaicano. Combat Rock è stato senza dubbio l'album di maggior successo dei Clash a livello commerciale, entrato nella top ten di tutto il mondo.  In America aprirono la tornèee negli stadi degli Who e si esibirono come gruppo principale all'US Festival in California nel maggio del 1983. Il loro singolo Rock the Casbah era tra i primi dieci in classifica. Ma a livello personale erano totalmente in subbuglio. Paul e Mick non si parlavano più, e Joe si trovava in mezzo a loro, senza sapere bene come comportarsi. In più c'era una specie di lotta di potere tra Bernie e Mick, che venne vinta dal primo.

C'era una lotta di potere tra Bernie e Mick, e io sono stato così sciocco da permettere a Bernie di fare a modo suo. A mia difesa posso dire che all'epoca lavorare con Mick era insostenibile. Non si presentava, e quando lo faceva era come Elisabeth Taylor di pessimo umore. Chiunque lo avrebbe licenziato, ma ho ancora il rimorso di esserne stato coinvolto".
Joe Strummer

Così, anche Mick venne allontanato dal gruppo. Bernie propose di chiamare altri due chitarristi per sostituire Mick, ma la cosa non funzionò. 
Così, una delle band più importanti del mondo, si sciolse.

"Se potessi tornare indietro, l'unica cosa che cambierei è che non prenderei cocaina o eroina. Finchè non ho preso cocaina ed eroina la mia vita era bellissima, ma è stata molto dura".
Topper Headon

"E' quasi come la canzone 1977, che finisce con la parola 1984. Probabilmente è così che doveva andare, sai?"
Mick Jones

"C'è qualcosa di molto bello nell'arrivare, fare la tua battuta e poi andartene. Mi piace molto".
Joe Strummer

"Se potessi tornare indietro non cambierei nulla, credo che vada bene così com'è. Abbiamo fatto il nostro lavoro, quella è la storia, ora siamo sciolti, e va così. Mi sta bene".
Paul Simonon

JOE STRUMMER
21/08/1952 - 22/12/2002

Foto scattata da Pennie Smith, pubblicata sulla copertina del 

primo numero del NME del 1981


"Mi misi il nome di Joe Strummer, Joe lo strimpellatore,
 perchè sono capace di suonare solo le sei corde tutte insieme, 
oppure nessuna."

Joe Strummer nacque ad Ankara, in Turchia. A causa del lavoro del padre visse in diversi luoghi (Egitto, Messico, Germania) per poi trasferirsi definitivamente in Inghilterra, a pochi chilometri da Londra, all'età di nove anni.
Joe frequentò la City of London Freemen's School di Ashtead (Surrey); non amava molto studiare e passava gran parte del suo tempo ad ascoltare musica con i compagni di classe e gli amici. La musica per lui era necessaria per evadere dalle pesanti e frustranti situazioni che si andavano creando nel collegio della scuola. A quei tempi i collegi avevano un'impostazione di tipo militare e la situazione era sempre molto tesa. C'erano molti bulli e Joe era uno dei più terribili, era un leader. 
Inizialmente non era interessato a suonare uno strumento, ma gli interessava solo ASCOLTARE della buona musica: per sua stessa ammissione, era completamente negato per questo tipo di arte.

"Durante il periodo scolastico ero totalmente negato per la musica. Ero convinto che soltanto degli esseri mitici, dotati di poteri superiori, potessero fare musica."


Nel 1964, all'età di 11 anni, la sua concezione cambiò radicalmente. Dopo aver sentito Not Fade Away dei Rolling Stones alla radio ebbe una rivelazione (poco dopo vide anche il video in televisione che lo lasciò senza parole).



"Mi ricordo di aver sentito Not Fade Away che usciva da un'enorme radio di legno nel salone e sono entrato nella stanza nel momento in cui è iniziata e ho pensato "questo è qualcosa di diverso!Questo è il contrario di tutte le altre cose che devo sopportare qui". Mi sembrava di aver scoperto un varco tra le nuvole, una luce splendente. Quello è stato il momento in cui mi sono innamorato della musica."

"Ero rinchiuso in uno schifoso collegio dove mi riempivano la testa di stronzate. Per me fu come intravedere la strada della liberazione. Vivi! Goditi la vita!Affanculo tutte le revisioni contabili di questo mondo! La musica era più importante delle lezioni. Non parlavamo d'altro. Ogni nuovo album dei Beatles, di Dylan o degli Stones era per noi di importanza vitale. Costituivano lo sfondo delle nostre vite. Era il periodo ideale per essere coinvolti in una cosa del genere. Vivevamo in una specie di bolla privilegiata, ci creavamo il nostro mondo personale con tutta quella grande musica."



Rolling Stones, Not Fade Away (1964)


A causa dell'educazione ricevuta, Joe pensava che l'autorità fosse qualcosa da evitare. Per questo motivo, fin da subito i suoi testi mettono spesso in discussione l'autorità. 

"Mettere in discussione l'autorità era ai primi posti nell'elenco delle (mie) priorità. [...] Avevo un rapporto terribile con mio padre, perchè ero uno studente pessimo, sempre l'ultimo della classe. Ho cominciato ad avere paura di vederlo, perchè lui si era riscattato dalla povertà grazie alla propria intelligenza.  [...] Se avessi potuto scegliere, avrei rinunciato ad andare a casa durante le vacanze, e spesso avevo pensato di darmela a gambe quando era ora di partire."

I genitori di Joe non avevano alcuna dote musicale, anche se lui stesso credeva di aver ereditato un po' di musicalità da parte della famiglia della madre. 
Il primo album che acquistò fu I Wanna Hold Your Hand (il mio è stato Abbey Road, ndr) dei Beatles, seguito da alcuni singoli dei Rolling Stones

"Senza la musica, senza l'esplosione musicale che era in corso a Londra con i Beatles, gli Stones, i Kinks, gli Yardbirds, non riesco ad immaginare come sarei riuscito ad uscire vivo da quella scuola."

Diventato maggiorenne (era il 1968) Joe decise di ritornare a Londra. Con sua grande sorpresa venne ammesso  alla Central School of Art, ma la sua carriera li non durò a lungo: non era convinto degli insegnamenti e tanto meno dei professori che vi insegnavano e ben presto decise di andarsene. 

Il primo strumento che provò a suonare fu un basso artigianale costruito da Pablo LeBritain, il batterista dei 999; venne poi ingaggiato da Tymon Dogg (suo futuro compagno nella band 101'ers): con lui suonava l'ukulele su e giù per la metropolitana di Londra prima e in giro per l'Europa poi. A queste date il suo soprannome era Woody, in tributo a Woody Guthrie, musicista che lui ammirava profondamente. 
Dopo queste prime esperienze musicali in giro per l'Europa lavorò come becchino in un cimitero; successivamente si imbucò alla Newport Art School, dove entrò nel gruppo rock dell'istituto. La band si chiamava The Vultures (Gli Avvoltoi). 

Nel 1974 Joe ritornò a Londra e decise che era ora di smettere di farsi inseguire su e giù per la metropolitana della città dalla polizia e di mendicare spiccioli dagli ubriachi. Così andò a vivere con gli altri componenti del suo nuovo gruppo, i 101'ers, i  in una casa occupata a Maida Hill. Qui la band poteva anche fare le prove. Era perfetto.



I 101'ers durante un'esibizione live

"Ho costruito la mia attrezzatura con un cassetto, trovato in un bidone dell'immondizia. Ci siamo procurati delle casse economiche in Edgware Road e le abbiamo messe nei cassetti, rivestite con una tavola isolante, e voilà, ecco pronte le nostre casse. Poi ci siamo prenotati il nostro locale, perchè nessuno ci avrebbe scritturati per suonare in un locale o in un pub, per cui abbiamo trovato una stanza al piano di sopra in un pub, l'abbiamo affittata per una sterlina a sera, e così abbiamo imparato a suonare. Con il fai-da-te. Questa era l'etica punk. Abbiamo chiamato la sala Charlie Pig Dog Club, come un cane che avevamo, si è riempita di gente perchè tutti gli squatter di Londra ovest venivano in massa. [...] Una sera Allan Jones che avevo conosciuto a Newport, è venuto al Pig Dog Club a sentirci e ha scritto un paio di righe su di noi nel Melody Maker, dicendo che i 101'ers facevano facevano del rock con le palle. L'ho ritagliato e portato in qualche pub di Londra Ovest, e finalmente all'Elgin il titolare ha detto "Okay per cinque sterline. Lunedì". L'Elgin è diventato un posto frequentatissimo, il proprietario ci ha spostati al giovedì sera, perchè gli rendevamo bene, e abbiamo cominciato a decollare sul serio. Senza che lo sapessi, i Sex Pistols venivano lì ogni giovedì a vederci. Non mi rendevo conto di quanto eravamo bravi."

101'ers, Out of Time

L'incontro con i Sex Pistols fu illuminante per Joe. I 101'ers suonavano da circa due anni quando i Pistols si affacciarono sulla scena musicale inglese. 


"Appena ho visto i Sex Pistols alla Nashville Room (facevano da spalla ai 101'ers e bnoi ce la tiravamo molto, eravamo squatter e ce ne fregavamo di tutto i di tutti)m  ma quando quelli sono entrati mi ricordo di aver pensato "Santo Dio, quarda un po' 'sti qua" [...] Sapevo che noi eravamo come i giornali di ieri, cioè eravamo bolliti".

Dopo il concerto dei 101'ers con i Sex Pistols, Mick Jones e Paul Simonon decisero, su consiglio del loro manager Bernie Rhodes, che Joe DOVEVA diventare il cantante del loro gruppo, i Clash. Così, la sera del concerto dei 101'ers  al Golden Lion di Fulham, Bernie e Keith Levene proposero a Joe di lasciare la sua band per iniziare una nuova avventura. 

" [...] quella sera Bernie Rhodes è venuto in camerino con Keith Levene e mi ha detto: "hey, vieni con me, voglio farti conoscere delle persone". C'era qualcosa nell'aria che avevano lui e Keith, così ho accettato e siamo andati allo Shepherd's Bush, in una casa occupata in Davis Road, dove ci aspettavano quei due ragazzi che avevo visto all'ufficio di disoccupazione non molto tempo prima. [...] In seguito Bernie mi ha detto: "perchè non entri in questo gruppo?". Ci ho pensato per circa 24 ore e poi gli ho telefonato e gli ho detto: "Okay, ci sto". Era per via del loro look, più di ogni altra cosa. Si vedeva il mondo nuovo."

La band più importante della storia della musica si era appena formata.

Dopo lo scioglimento dei Clash, Joe Strummer fece diverse cose. Ma nel 1995 fondò una nuova band, Joe Strummer & The Mescaleros, composta da una serie di talentuosi polistrumentisti.

La mattina del 22 dicembre 2002 Joe muore a causa di un infarto, dovuto a una malformazione congenita al cuore.

"Ho incontrato gente a cui il punk ha cambiato il modo di vivere. Mi sento come se avessi letteralmente incontrato ognuno di loro! Ed è la stessa storia anche per tutti loro: abbiamo cambiato il loro modo di pensare e influenzato le decisioni che hanno preso nella vita. Non è stata una faccenda di massa, la folla che assalta il palazzo. Piuttosto, un sacco di individui che hanno afferrato qualcuna delle cose che stavano strombazzando noi. Coi Clash è stato come scendere agli inferi e ritornare. Non puoi immaginare cosa abbiamo passato per fare i dischi che abbiamo fatto. Abbiamo dato il 110 per cento, ogni giorno. Ma quando incontri questa gente, persone che ti dicono che hai avuto qualche effetto sulla loro vita, allora senti che valeva assolutamente la pena. " 
Joe Strummer

I brani più famosi del gruppo sono la reinterpretazione di Redemption Song e l'originale Coma Girl. Ed è proprio con i video di queste due canzoni meravigliose che vi voglio lasciare.
Joe Strummer and the Mescaleros, Redemption Song

Joe Strummer and the Mescaleros, Coma Girl

GLI ALBUM IN STUDIO DEI CLASH:

  1. Janie Jones- 2:08
  2. White Riot- 1:56
  3. Hate & War - 2:06
  4. What's My Name - 1:41
  5. Deny - 3:06
  6. Career Opportunities - 1:54
  7. Cheat - 2:06
  8. Protex Blue - 1:47
  9. Police & Thieves - 6:03
  10. 48 Hours - 1:36
  11. Garageland - 3:13
  1. Safe European Home - 3:50
  2. English Civil War- 2:35(tradizionale, arrangiato da Strummer-Jones)
  3. Tommy Gun- 3:17
  4. Julie's Been Working for the Drug Squad- 3:03
  5. Last Gang in Town- 5:14
  6. Guns on the Roof - 3:15
  7. Drug-Stabbing Time - 3:43
  8. Stay Free - 3:40
  9. Cheapskates - 3:25
  10. All the Young Punks (New Boots and Contracts) - 4:55

  1. Brand New Cadillac- 2:08 (Vince Taylor)
  2. Jimmy Jazz - 3:54
  3. Hateful- 2:44
  4. Clampdown- 3:49
  5. Wrong'em Boyo- 3:10(Clive Alphonso, accreditato come "Alphanso")
  6. Koka Kola- 1:47
  7. Revolution Rock- 5:33(Jack Edwards, Danny Ray)

Disco 1

Lato A

  1. Junco Partner- 4:52 (anonimo)
  2. Ivan Meets G.I. Joe- 3:05
  3. The Leader- 1:42
  4. Something About England- 3:42

Lato B

  1. Rebel Waltz- 3:26
  2. Look Here- 2:45(Mose Allison)
  3. The Crooked Beat- 5:28
  4. Somebody Got Murdered- 3:34
  5. One More Time- 3:32(The Clash/Mickey Dread)
  6. One More Dub- 3:36(The Clash/Mickey Dread)

Disco 2

Lato A

  1. Lightning Strikes (Not Once But Twice)- 4:51
  2. Up in Heaven (Not Only Here)- 4:31
  3. Corner Soul- 2:42
  4. Let's Go Crazy- 4:24
  5. If Music Could Talk- 4:36(The Clash/Mickey Dread)
  6. The Sound of Sinners- 4:01

Lato B

  1. Police on My Back- 3:17(The Clash/Eddy Grant)
  2. Midnight Log- 2:10
  3. The Equaliser- 5:46
  4. The Call Up- 5:28
  5. Washington Bullets- 3:51
  6. Broadway- 5:49

Disco 3

Lato A

  1. Lose This Skin- 5:08(Tymon Dogg)
  2. Charlie Don't Surf- 4:54
  3. Mensforth Hill- 3:42
  4. Junkie Slip- 2:48
  5. Kingston Advice- 2:37
  6. The Street Parade- 3:28

Lato B

  1. Version City- 4:23
  2. Living in Fame- 4:52(The Clash /Mikey Dread)
  3. Silicone on Sapphire- 4:14
  4. Version Pardner- 5:23 (anonimo)
  5. Career Opportunities- 2:30
  6. Shepherds Delight- 3:27(The Clash /Mikey Dread, strumentale)
  1. Car Jamming – 3:58
  2. Red Angel Dragnet - 3:48
  3. Overpowered by Funk - 4:55
  4. Atom Tan - 2:32
  5. Sean Flynn - 4:30
  6. Ghetto Defendant - 4:45
  7. Inoculated City - 2:43
  8. Death Is a Star - 3:13


FONTI:

THE CLASH- La straordinaria
storia dei Clash raccontata
dai Clash, ISBN EDIZIONI
C. Salewicz, REDEMPTION SONG ,
The definitive biography of Joe Strummer


L. Frazzi, THE CLASH.
I wanna Riot, testi commentati
                         
                                              J. Temple, Joe Strummer, the Future
                                                is Unwritten (DVD)

http://www.theclash.com/
http://it.wikipedia.org/wiki/The_Clash
http://it.wikipedia.org/wiki/Joe_Strummer

I CD
I testi delle canzoni

Grazie

Elisa