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giovedì 28 marzo 2013

DARK HEAVEN: ANGELI OSCURI SULL'ORLO DELLA NOTTE

Il fantasy urbano in un intervista a Bianca Leoni Capello, alias Flavia Pecorari e Lorenza Stroppa  


Virginia è una ragazza come tante. Va al liceo, gioca a pallavolo ed esce con le amiche girovagando per le vie solcate dai canali di Venezia. Un giorno però qualcosa cambia. Damien, un affascinante personaggio che non è quello che dice di essere si affaccia sull'universo di Virginia, mettendola di fronte a verità sconvolgenti e a un'oscura minaccia che viene da un passato molto, molto lontano....

Dark Heaven, la carezza dell'angelo (Milano, Sperling & Kupfer, 2012)

Questo potrebbe essere un riassunto dell'inizio di Dark Heaven, la carezza dell'angelo, un libro che appartiene al popolare filone del "fantasy contemporaneo" o "fantasy urbano" ed è la prima fatica letteraria della scrittrice Bianca Leoni Capello.

O meglio, delle scrittrici.

Infatti dietro questo pseudonimo si celano due amiche, appassionate di fantasy e genuine divoratrici di libri, Flavia Pecorari e Lorenza Stroppa.


Da sinistra a destra, Lorenza Stroppa e Flavia Pecorari

Gentilissime, le due autrici ci hanno rilasciato un'intervista, per parlare un po' assieme della loro esperienza di scrittrici e dell'universo del fantasy contemporaneo.

1)Cominciamo a conoscerci un po', quali sono i vostri libri, film, canzoni e animali domestici preferiti?

Libri
Lorenza: << Di libri preferiti ne ho molti, anche a seconda del periodo in cui li ho letti. Il mio libro preferito di questi ultimi anni… la saga intera di Black Friars di Virginia De Winter, ma anche Hunger Games di Suzanne Collins, Il circo della notte di Erin Morgenstern e Il giardino delle pesche e delle rose di Joanne Harris >>.

Flavia: << Sarò più romantica – ahimé - partendo con Cime tempestose di Emily Bronte, tutta Jane Austen, poi 1984 di Orwell, moltissimo Simone de Beauvoir, Memoriale del Convento di José Saramago, praticamente tutto Stephen King e The Monk di Matthew Gregory Lewis. Sul genere attuale concordo appieno con le saghe di Black Friars, Hunger games e l’autoconclusivo Il circo della notte.

Film
Lorenza:<< Purtroppo da quando ho i bambini (due figli, di 5 e 9 anni), ho poco tempo per il cinema. Prima ero veramente addicted. I miei tre film preferiti di sempre sono: Il corvo, con Brandon Lee; Nel nome del padre, con Daniel Day Lewis. Tra i più recenti ho adorato La miglior offerta di Tornatore>>.

Flavia: << Non posso, per motivi affettivi, separarmi dal film già citato da Lorenza, Nel nome del padre di Jim Sheridan e svelo il mio debole per i film di supereroi citando Watchmen e Il cavaliere Oscuro. Un altro film che ho adorato è stato Il discorso del re >>.

Canzoni
Lorenza:<< Se devo scegliere la canzone e non il gruppo allora scelgo: Patience, dei Gun’s ‘n Roses; Wanted dead or alive, dei Bon Jovi e, dei gruppi più recenti, So far away, dei Seven Avenged Fold >>.

Flavia: << Due canzoni diverse di due gruppi uguali: Don’t Cry dei Guns’n’Roses e Dry County dei Bon Jovi. Ma anche Karma di Alicia Keys e … un po’ tutto di Norah Jones >>.

Animali domestici
Lorenza: << Senza dubbio il cane, ho un cagnolino di taglia media, che volevo chiamare Napoleone ma alla fine risponde al nome di Sid (come il bradipo, l’hanno scelto i bambini). È un po’ pazzerello e non sta mai fermo ma quando si placa profuma di biscotto caldo >>.

Flavia: << Il mio affetto è diviso a metà in questo senso: ho avuto un cane meraviglioso che mi ha accompagnata per 14 anni ma anche due gatti, Cassandra e Cometì. E non dimentichiamo Virginia, una gattina trovatella grigia trovata al tempo della stesura di Dark Heaven che si è ritrovata il nome della protagonista! >>.


2) Che cos'è stato a spingervi a scrivere questo libro?
<< Io e Lorenza veniamo da un passato di esperimenti letterari “a due” privi di alcun progetto o velleità editoriale che ci hanno aiutato a crescere insieme. Ma la vera molla nel pensare a un romanzo da proporre poi alle case editrici è essere inciampate in alcuni libri di genere veramente brutti. Così ci siamo chieste: perché non provare anche noi? Avevamo due piste: una era il protagonista, un angelo malvagio; l’altra il tema della reincarnazione. Dal loro incrocio è nata la saga di Dark Heaven >>.


Dark Heaven è ambientato in una Venezia ricca di atmosfera

3) Dark Heaven è un libro che appartiene al genere definito come "fantasy contemporaneo". Quali sono le caratteristiche principali di questo filone? Cosa lo rende diverso dal genere fantasy classico?
<< Il fantasy contemporaneo nasce dopo Tolkien e i suoi epigoni. È un fantasy che assorbe molte atmosfere e argomenti dalla realtà che stiamo vivendo, ovvero da questa eterna sensazione di trovarci sull’orlo dell’Apocalisse. Isola l’elemento fantastico a creature soprannaturali spesso con sembianze umane mentre l’ambientazione medievale e magica è quasi annullata. Ha preso piede recentemente anche una nuova forma di genere, il fantasy-distopico, alimentato dal grigiore e dalla cupezza sul futuro. Ma nei libri fantasy il mondo si salva sempre, perché non dovrebbe accadere anche nella realtà? >>.

4) Potreste citarci i libri più popolari?
<< La saga di Twilight di Stephenie Meyer, la trilogia di Red, Blue e Green di Kerstin Gier la saga di Shadowhunters di Cassandra Clare, Hunger Games di Suzanne Collins, la saga di Fallen di Lauren Kate e di Black Friars di Virginia De Winter. Per il genere sono senza dubbio i più popolari >>.

5) Qual è la cosa più difficile quando ci si approccia alla scrittura di un romanzo così?
<< La costruzione narrativa: passare da un’idea al romanzo è un salto nel buio. Ci si ancora ad idee, sviluppi, punti fermi. Ma quando poi si scrive veramente tutto può ribaltarsi in un attimo per un’intuizione del momento. E poi la verosimiglianza. In particolare le parti in cui l’essere soprannaturale si rivela per quello che è. Lì c’è un alto rischio di sbagliare, di scadere nel ridicolo. Bisogna stare attenti a come viene lavorata la scena, ai dialoghi, che devono sembrare spontanei >>.

6) Realismo-magia, come si conciliano questi elementi?
<< Si conciliano e risultano credibili se siamo convinti che in fondo un po’ di magia nella vita quotidiana c’è. Certo non ci troveremo davanti uomini dalle ali piumate e bellezze mozzafiato con coda e corna che fanno incantesimi ma è innegabile che ogni giorno incontriamo angeli e demoni nella nostra vita: è tutta una questione di simbologia. Noi parliamo di bene e di male, di scelte da compiere e di vite passate. Sono davvero elementi così irreali alla fine? >>.

7) Come funziona la scrittura a quattro mani?
<< Per noi è più facile scrivere così che da sole. È uno stimolo a continuare, avendo al contempo a disposizione una critica feroce e senza veli. Da un punto di vista organizzativo noi adottiamo un criterio che è nato spontaneamente: discussa l’idea e i punti fermi, decidiamo i primi capitoli e, all’interno di questi, le scene. E poi ce le disputiamo. Poi, naturalmente, ciascuna di noi può correggere/integrare lo scritto dell’altra e ciò avviene così spesso che, a libro pubblicato, facciamo fatica a ricordarci, in alcuni punti, chi ha scritto cosa >>.

8) Quali sono i modelli ai quali vi siete ispirate? Perché?
<< Modelli inarrivabili sono senza dubbio Stephen King nella scrittura, Shadowhunters per quanto riguarda ritmo e dialoghi, Black Friars per le atmosfere. Ma è più facile dire che ammiriamo gli scrittori e i libri succitati più che parlare di ispirazione. Stile e scrittura sono (purtroppo) tipicamente nostri, diciamo che cerchiamo di affinarli sempre più seguendo strade che amiamo percorrere >>.

9) Qual è stata la cosa più piacevole nella redazione del libro?
<< La fase di editing è stata lunga e complessa. Su consiglio dell’editor abbiamo integrato il libro di alcune scene per dare risalto a certe svolte narrative o per alimentare il ritmo. Il lavoro con l’editor è stato molto piacevole, Francesca Guido (Junior Editor Sperling & Kupfer) è una persona attenta, disponibile e creativa. È un piacere lavorare con lei. E poi tutta la fase di “confezionamento” del libro, dalla scelta del titolo alla copertina è molto coinvolgente ed emozionante: ti fa sentire parte di un progetto >>.

10) La più seccante?
<< Rinunciare a qualche frase o scena “fuori target”, ma il risultato ha decisamente premiato queste scelte>>.

11) Consigli agli scrittori in erba che leggono questo blog?
<< Leggere tanto e sempre. E scrivere altrettanto. Non considerare mai un testo finito, e non innamorarsi troppo di singoli passaggi o di singoli personaggi: se è necessario tagliargli per il bene del proprio scritto non bisogna avere remore. Ricordarsi che la storia viene sempre prima di tutto (non quello che vorremmo raccontare), e che si scrive sempre per qualcuno, non per se stessi >>.

Cercate Dark Heaven – la saga su facebook e guardate il blog di recensioni fantasy delle autrici  http://www.sullorlodellanotte.com/

LE AUTRICI:
Flavia Pecorari è nata a Gorizia nel 1973; sposata con un figlio di 5 anni, si è laureata in Lingue e letterature straniere con una tesi sul romanzo gotico e lavora in ambito sociale. È vegetariana, ama i cani e i gatti, e strimpella con Lorenza un po’ di rock.
Lorenza Stroppa è nata a Pordenone nel 1974; sposata con due figli di 5 e 9 anni, si è laureata in Lettere moderne con una tesi sul Ciclo Arturiano e lavora in ambito editoriale occupandosi di ufficio stampa. Ha al suo attivo una decina di libri tradotti soprattutto dal francese per diversi marchi editoriali.

Jacopo

3 commenti:

  1. mi viene l'orticaria per la banalità del nome damien nell'ambiente fantasy........... -__-
    scusate la schiettezza acida :P ma avete distrutto le aspettative sul titolo once upon a time non appena ho letto quel nome!!...a voi i complimenti per l'impegno dedicato a scrivere un libro e la pubblicazione ;D passo per stavolta... :)

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    1. Ciao Princeowl, siamo Flavia e Lorenza. Comprendiamo benissimo la tua orticaria per il nome: quando dovevamo decidere il nome del nostro protagonista (quasi tre anni fa), Damien non era ancora "di moda". E, dovendo scegliere un nome per il cattivo, ci siamo rifatte al protagonista del film cult "The omen - il presagio" (1976) dove il bambino anticristo, con il marchio di Satana sulla testa, si chiamava proprio così. Non sapevamo che, tre anni dopo, sarebbe stato ipersfruttato! Mi dispiace.

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  2. Caro princeowl,
    grazie per il tuo commento! Ogni cosa è ben accetta, negativa o positiva che sia. Ci tengo a precisare però che "once upon a time" è il titolo di questo blog, non siamo noi gli autori del libro fantasy di cui si narra in questo post. Mi farebbe piacere se tu leggessi anche gli altri post qui pubblicati e scritti da me. Grazie!
    Elisa

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