Prima
di tutto...
Buongiorno
a tutti, e buon lunedì!!!
Oggi
ho deciso di parlarvi di uno dei miei autori contemporanei preferiti,
Nick Hornby. Grande amante dello sport (del calcio in
particolare) e della musica, Nick Hornby è considerato uno degli
scrittori più brillanti, arguti ed emotivamente generosi degli
ultimi vent'anni.
L'ho
scoperto più o meno nel 1996 ed il suo libro più famoso, Alta
fedeltà, è il romanzo che ho letto più spesso in tutta la mia
vita (circa una quaratina di volte), quello che ho regalato di più
(non solo ad amici italiani, ma anche inglesi, americani e, pensate
un po', norvegesi) e quello da cui ho tratto più citazioni. Per
questo motivo entra di diritto nella mia personalissima TOP FIVE dei
libri più belli letti, diciamo, dal 1996 ad oggi. Se vedeste la mia
copia... sembra che sia stata stampata 50 o 60 anni fa!!! E' piena di
sottolineature, orecchiette ai lati delle pagine, che sono
ingiallite... una goduria per gli occhi.
Comunque.
Nick
Hornby è nato a Redhill il 17 aprile del 1957 e vive a Highbury, un
quartiere che si trova nella zona nord di Londra.
Inizialmente
ha lavorato come insegnante, ma ben presto ha lasciato l'impiego per
diventare giornalista freelance prima, dedicandosi in particolare
alla stesura di articoli sportivi, e romanziere a tutti gli effetti
poi.
E' proprio dedicato allo sport il suo primo libro, autobiografico, scritto ed uscito nel 1992, Febbre a 90° (Fever Pitch), nel quale racconta con un punto di vista molto particolare la storia della sua squadra del cuore, l'Arsenal, e della sua vita come tifoso.
Nel 1997 esce l'omonimo film, il cui protagonista è Colin Firth ed il cui adattamento è stato curato da Hornby stesso.
Del
1995 è il romanzo Alta fedeltà (High Fidelity), libro culto della
nuova narrativa inglese, diventato un grande successo internazionale
sia di qua che di là dell'oceano.
Il
protagonista della storia, raccontata in prima persona ed in maniera
assolutamente originale e divertente, è Rob Fleming, un
trentacinquenne frustrato ed insoddisfatto della propria vita.
Gestisce un fatiscente (che io invece ritengo bellissimo) negozio di
dischi, il Championship Vinyl, ed ha due dipendenti strani ma a loro
modo simpatici, Dick e Berry. Ed è appena stato lasciato dalla sua
fidanzata Laura.
La
sua vita, come quelle di Dick e Barry, si muove tra una top five e
l'altra (il libro, infatti, inizia proprio con la top five delle più
memorabili fregature di tutti i tempi e sono, ovviamente, tutti nomi
di donne). Nel suo universo instabile, la sua unica certezza è la
musica (ed è per questo motivo che questo libro mi piace COSI'
tanto): è il filo conduttore di tutta la sua vita, la sua compagna
di viaggio, in qualunque situazione. La scrittura segue
magistralmente il corso dei pensieri del protagonista, perde il filo
principale del discorso per inoltrarsi in una svariata serie di
riflessioni, e poi tutto torna al punto di partenza. Laura.
Questo
libro è commovente, scanzonato, amaro, divertente, brillante. Il
tutto è ambientato in una Londra irrequieta e vibrante, dove le
avventure, gli amori, la grande passione per la musica, i sogni e le
disillusioni di una generazione di trentenni ancora pieni di voglia
di vivere si incrociano in maniera magistrale.
"Ecco,
per stilare una classifica, le cinque più memorabili fregature di
tutti i tempi, in ordine cronologico:
- Alison Ashworth
- Penny Hardwick
- Jackie Allen
- Charlie Nicholson
- Sarah Kendrew
Ecco
quelle che mi hanno ferito davvero. Ci vedi forse il tuo nome li in
mezzo, Laura?Ammetto che rientreresti tra le prime diedi, ma non c'è
spazio per te fra le prime cinque; sono posti destinati a quel genere
di umiliazioni e di strazi che tu semplicemente non sei in grado di
appioppare. Il fatto è che noi siamo troppo cresciuti per rovinarci
la vita a vicenda, e questo è un bene, non un male, per cui se non
sei in classifica, non prenderla sul piano personale. Quei tempi sono
passati, e che liberazione, cazzo; l'infelicità significava davvero
qualcosa, allora. Adesso è solo una seccatura, un po' come avere il
raffreddore o essere al verde. Se volevi veramente incasinarmi,
dovevi arrivare prima”.
“Vorrei
vederle ora: Alison Ashworth, che mi scaricò dopo tre miseri
pomeriggi ai giardinetti. Penny, che non si lasciava toccare e che
poi, tutto di un botto, andò a letto con quel bastardo di Chris
Thomson. Jackie, attraente solo fino a che stava insieme a uno dei
miei migliori amici. Sarah, con la quale firmai un'alleanza contro
tutti gli scaricatori del mondo e che poi mi scaricò. E Charlie.
Specialmente Charlie, perchè è lei che devo ringraziare per il mio
brillante lavoro, per la mia sicurezza sessuale e via dicendo. Vorrei
essere un essere umano compiuto, libero da tutti questi grovigli di
rabbia, colpa e disgusto verso me stesso. E cosa vorrei fare, se le
vedessi? Bho. Giusto parlare. Non sarebbe forte? Se le rivedessi
tutte quante, una dopo l'altra, e non ci fossero più tutte queste
durezze, ma solo sensazioni soffici, morbide, un Brie anziché il
solito, vecchio, duro Parmigiano, mi sentirei calmo, a posto e pronto
a ripartire. Bruce Springsteen lo fa sempre nelle sue canzoni. Bhe,
non sempre, comunque l'ha raccontato. Avete presente “Bobby Jean”,
da Born in the U.S.A.? C'è lui che telefona a questa ragazza ma lei
sono anni che ha lasciato la città, e lui ci resta male di non
averlo saputo, perchè avrebbe voluto salutarla, e dirle che sentiva
la sua mancanza, e augurarle buona fortuna. A questo punto c'è uno
di quegli a solo di sax che ti viene la pelle d'oca, se ti piacciono
gli a solo di sax. E Bruce Springsteen. Vorrei che la mia vita fosse
come una canzone di Bruce Springsteen. Almeno per una volta. So che
non sono nato per correre, so che Seven Sister Road non ha niente a
che vedere con Thunder Road, ma i sentimenti perchè dovrebbero
essere diversi? Vorrei telefonare a tutte quelle donne e salutarle, e
augurare buona fortuna, così si sentirebbero bene e anche io mi
sentirei bene. Tutti ci sentiremmo bene. Sarebbe bello. Bellissimo,
addirittura.”
Nel
2000 esce il film omonimo per la regia di Stephen Frears. Rob è
interpretato da John Cusack, che ha fortemente voluto il film e di
cui è sceneggiatore e produttore. A differenza del libro, il film è
ambientato a Chicago e il cognome di Rob è Gordon. Il cast è
composto da bravissimi attori (non tutti troppo conosciuti e famosi),
scelti (a mio parere) davvero molto bene. Tra le comparse, c'è anche
Bruce Springsteen.
Nel
1998 esce Un Ragazzo (About a Boy). Il protagonista di questo romanzo
è Will Lightman, un trentaseienne londinese scansafatiche, che non
lavora, con la faccia d'angelo e che si preoccupa solo di vivere,
vestire e mangiare in maniera cool. Per lui, la donna ideale è
separata/abbandonata, con figli e molti problemi. Così, decide di
infiltrarsi in un gruppo di sostegno per genitori single per
incontrare qualche nuova fidanzata che non gli sconvolga la vita.
Qui incontrerà Fiona, una bella ragazza si, ma troppo hippy, troppo
vegetariana, troppo fissata con la musica reggae e in particolare con
Bob Marley, troppo strana per lui insomma. Con lei, però, incontra
anche il figlio Marcus, dodicenne che sta lentamente seguendo le orme
della madre, che non conosce i Nirvana, ma adora Joni Mitchell e che
ha un assurdo, disperato ed imminente bisogno di una figura maschile
che gli indichi la strada e che lo aiuti a crescere. Ma chi sarà dei
tre, alla fine, a crescere di più?
Nel
2002 esce il film About a boy – Un ragazzo il cui protagonista
maschile è Hugh Grant.
Come
diventare buoni (How to be good) esce nel 2002. Oltre il suo classico humor
Hornby qui è determinato a mettere a nudo le ipocrisie di grandi e
piccoli, nonché le debolezze e le bugie che non vorremmo mai
ammettere.
Lei,
Katie Carr, una donna che diventa medico per aiutare gli altri, in
pace con tutti, amabile e generosa tradisce il marito. Lui, David, da
sempre arrabbiato con il mondo, acido e difficile decide di dare una
svolta alla sua vita. Abbandona le “arguzie sarcastiche” con le
quali non risparmiava nessuno per diventare buono. Ma buono davvero.
Per raggiungere questo obiettivo, sarà aiutato da BuoneNuove,
piercing alle sopracciglia, una storia di droga alle spalle e
tecniche di guarigione dello spirito e del corpo molto particolari.
Katie, così, si ritrova spiazzata, in una dimensione che non conosce
e a cui non è abituata. Si trova obbligata a condividere la sua casa
con BuoneNuove ed un barbone che si fa chiamare Scimmia. E sarà
costretta anche a riflettere sulla crisi del suo matrimonio.
“Avevo
fantasticato anche sul momento della separazione. David e io stiamo
sfogliando degli opuscoli con proposte di viaggi; lui vuole andare a
New York, io a fare un safari in Africa, e – essendo questa
l'ennesima ilare conversazione del genere tu-dici-bianco-io-dico-nero
– rimaniamo li a fissarci e ridiamo affettuosamente, ci abbracciamo
e decidiamo di lasciarci. Lui va di sopra, fa le valigie e se ne va,
magari nell'appartamento di fianco. Ma ora mi rendo conto di quanto
fantasiosa sia questa fantasia.”
“Mi
trovo in un parcheggio a Leeds quando dico a mio marito che non
voglio più stare con lui. David non è lì con me nel parcheggio. È
a casa, a curare i bambini, e io l'ho chiamato soltanto per
ricordargli che dovrebbe scrivere due righe alla maestra di Molly.
L'altra cosa mi è come... sfuggita. Un errore. Ovvio.”
“La
mia famiglia, penso, solo questo. E poi: posso farlo. Posso viverla,
questa vita. Sì, posso viverla. E' una scintilla che voglio
alimentare, un crepitio di vita nella batteria scarica; ma proprio
nel momento sbagliato lancio un'occhiata al cielo notturno dietro
David, e vedo che là fuori non c'è nulla.”
Tre
anni dopo esce Non buttiamoci giù (A long way down). Il libro è
diviso in tre parti e narra le vicende di quattro perfetti
sconosciuti che la notte di San Silvestro si incontrano casualmente
sul tetto di un palazzo di Londra, conosciuto come la Casa dei
Suicidi, con l'intenzione comune di mettere fine alla propria vita.
Tra i quattro prende avvio una discussione strana e a tratti assurda,
alla quale Hornby riesce a dare un fantastico tocco di humor noir.
Alla fine, i quattro decidono di scendere tutti insieme dalle scale
del palazzo e decidono di ricominciare a vivere, provando a
condividere esperienze ed aiutandosi l'un l'altro. Il giorno di San
Valentino dell'anno successivo, decidono di ritornare su quel tetto,
tutti insieme...
"Be'
non siamo obbligati a decidere così sui due piedi, giusto?" ha
detto JJ. "No, affatto" ha risposto Martin. "Cioè,
allora che ne dite di prenderci ancora sei mesi? E vedere come ce la
sfanghiamo?"
Il
romanzo ha riscosso un buon successo di pubblico e di critica. Johnny
Deep, amante dei romanzi di Hornby, ha comprato i diritti del libro
per realizzarne un film.
Nel 2008 esce il nuovo romanzo, Tutto per una ragazza (Slam). Sam
Jones ha quindici anni ed ha una mamma che di anni ne ha 31. Non è
mai stato attratto dalla regazze, perchè lui vive solo ed
esclusivamente per lo skateboard. Il suo idolo è Tony Hawk, di lui
ha un poster gigante appeso in camera con il quale parla e al quale
chiede consigli. La cosa più strana è che Sam è convinto che il
poster gli risponda con delle frasi tratte dall'autobiografia dello
skater, “Tony
Hawk (TH): Occupation: skateboarder”.
Sam ha tanti sogni, primo tra tutti quello di essere il primo della
sua famiglia ad andare all'università. E vorrebbe essere anche il
primo a non fare lo stesso errore commesso da sua mamma, di suo nonno
e del suo bisnonno: diventare genitore a soli 15 anni. Un
giorno, Sam conosce Alicia, una nuova vicina di casa, ragazza
bellissima, simpatica e di soli due anni più grande di lui. Tra i
due nasce una bella amicizia, che poi si tramuterà in amore. Sam si
stacca lentamente dalla famiglia, dagli amici e dallo skate... fino a
che un giorno si sveglia e smette di pensarla. Smette di amarla. Poco
dopo, però, lei gli confessa di aspettare un bambino. Il SUO
bambino. E lui scappa. Ma al suo ritorno, deve affrontare tutte le
paure e le difficoltà legate a questo episodio... che non sono
poche.
“Dunque,
tutto procedeva piuttosto bene. Anzi, dire che da un sei mesi
succedevano soltanto cose belle.
- Per esempio: la mamma si era
tolta dai piedi Steve, il suo strazio di fidanzato.
- Per esempio:
dopo una lezione, la Gillet, la prof di arte e design, mi aveva preso
da parte per chiedermi se pensavo di studiare arte all'università.
-
Per esempio: improvvisamente, dopo aver fatto per settimane la figura
del cretino in pubblico, avevo imparato due nuovi trick di skate.
(Scommetto che non andate tutti sullo skate, quindi mi sa che devo
chiarire subito una cosa, tanto per evitare terribili equivoci. Skate
= skateboard. Noi non diciamo mai skateboard, quindi sarà l'unica
volta che userò questa frase in tutta la storia. E se continuerete a
immaginarmi a fare lo scemo su un paio di schettini, mettiamo, o di
pattini o quel che è, la colpa sarà soltanto vostra.)
Tutto
questo, e in più avevo conosciuto Alicia.”
“Invece
nella nostra famiglia tutti inciampano sempre sul primo gradino.
Anzi, di solito non trovano nemmeno le scale.”
Il
nuovo libro di Hornby esce nel 2009 e prende il titolo di Tutta
un'altra Musica (Juliet, Naked). In questo volume si incrociano, come
al solito magistralmente, amore e musica, e ci si concentra nello
specifico sul tema della creatività.
Duncan
e Annie sono una coppia di quarantenni che vivono insieme da ormai 15
anni. Non hanno troppe cose in comune, e ancora di meno sono le cose
che fanno insieme... alcune letture, vanno a qualche concerto a
Londra, o al cinema per un nuovo film. Non hanno una vita sociale
molto attiva, e quella sessuale non è da meno. Ma ad un certo punto
in Annie nasce un impellente senso di maternità. Duncan, invece,
continua a coltivare la sua enorme passione per il musicista Tucker
Crowe, cantante cult americano scomparso dalla scena musicale attorno
alla metà degli anni Ottanta. Annie inizia a chiedersi che senso
abbia continuare una relazione simile. Un giorno, Duncan riceve per
posta un nuovo album di Tucker, “Juliet, Naked”, pieno dei demo
non arrangiati delle canzoni del suo ultimo album, pubblicato a metà
degli anni Ottanta, “Juliet”. Annie troverà questo lavoro
inferiore alla versione originale, e questo porterà la coppia ad
avere dei problemi, arrivando fino alla separazione. E a un certo punto l'insoddisfatta e triste Anne incontrerà proprio Tucker di persona e con lui
inizierà un certo tipo di relazione...
“Avevano
viaggiato dall'Inghilterra a Minneapolis per visitare dei gabinetti.
Annie intuì questa semplice verità solo quando furono li dentro: a
parte qualche graffito alle pareti che alludeva vagamente
all'importanza dei gabinetti nella storia della musica, era un posto
umido, buio, maleodorante e tutt'altro che straordinario.
”Hai
portato la macchina fotografica, Annie?”
“Si,
ma cosa vorresti fotografare?”
“Bè...
i gabinetti.”
Così
Duncan si mise di fronte all'orinatoio centrale, con la mano disposta
in modo convincente davanti a sé, e si girò per rivolgere ad Annie
un sorriso da sopra la spalla. […] Annie era contenta che quei
gabiunetti non parlassero. Duncan avrebbe voluto chiacchierare con
loro tutta la notte.”
“Niente
di male, pensò Duncan, che lui e Annie non fossero mai stati
innamorati. Il loro era stato un matrimonio combinato ed aveva
funzionato alla perfezione: gli amici avevano confrontato con cura i
loro interessi e temperamenti e ci avevano azzeccato. Non aveva mai
avuto pruriti, esattamente come non avevano pruriti due pezzi uniti
in un puzzle.”
l'anno
successivo viene dato alle stampe il racconto E' nata una star? (Not
a star) nel quale si raccontano le vicende di Mark, un ragazzo
normale, che non brilla a scuola, che non ha mai dato problemi ai
genitori e che ha una fidanzata. Fino a che, un giorno, una vicina
impicciona infila nella buca delle lettere della famiglia di Mark un
dvd di un film porno, il cui protagonista è... proprio Mark. Ruolo
meritato per le sue grandi doti... e non per la recitazione.
Nel
2012 Lucio Pellegrini ha realizzato un adattamento cinematografico
con Pietro Castellitto, Luciana Litizzetto e Rocco
Papaleo.
Ma
Nick Hornby è autore anche di saggi, di racconti e di vari
scritti sulla musica e sul calcio nonchè di diversi articoli per la rivista
americana The Believer.
Del
2000 è il volume Le parole per dirlo (Dancing with the angels), una
raccolta da lui curata con racconti di vari scrittori, uscita per
raccogliere fondi per la scuola che frequenta il figlio Danny, malato
di autismo.
La Treehouse è una struttura nata nel 1997 per educare
in maniera consona ed appropriata bambini e ragazzi malati di
autismo.
Del
2003 è il bellissimo 31 canzoni (31 songs), raccolta di saggi su 31
canzoni che sono state importanti per la sua vita. Bruce Springsteen,
Bob Dylan, Ani di Franco, Nelly Furtado... una serie di scritti
leggeri, ma anche profondi che mostrano chiaramente l'amore
dell'autore nei confronti della musica.
Anche nel 2004 esce un volume
dedicato alla musica, Rock, pop, jazz e altro.
Nel
2006, in occasione dei mondiali di calcio, esce un altro volume su
questo sport, Il mio anno preferito, un'antologia curata dallo
scrittore.
In
questo stesso anno esce il primo libro che raccoglie alcuni degli
articoli scritti per il Believer, con il titolo Una
vita da lettore. Il secondo volume esce nel 2009, con il titolo
Shackespeare scriveva per soldi. Ho letto questi due volumi tutti
d'un fiato, ed ho scoperto dei libri davvero splendidi che ho
acquistato o preso in prestito in biblioteca.
Infine,
nel 2010 scrive la sceneggiatura per il brillante film An Education,
ispirata all'autobiografia di una giornalista inglese, Lynn Barber, e
all'episodio che ha segnato la sua adolescenza trasformandola da
studentessa modello a donna cinica e disincantata. La regia è di Lone Scherfig. Il film ha anche ottenuto tre candidature agli Oscar nel 2010 come miglior film, miglior sceneggiatura e miglior attrice protagonista (Carey Mulligan).
La protagonista del film è, per l'appunto, la giovane attrice britannica Carey Mulligan, al suo primo ruolo da protagonista. Giovane e bellissima promessa del cinema inglese, spesso avvicinata ad Audrey Hepburn. Al suo fianco vi è l'attore statunitense Peter Sarsgaard.
HANNO DETTO...
Su
Alta
Fedeltà:
“Ti
da la stessa sensazione che provi ascoltando un disco più bello di
tutti quelli che puoi ricordare”. THE
NEW YORK TIMES
Su
About
a boy:
“Nessuno
è brillante e coinvolgente quanto Hornby nel ritrarre i sentimenti e
i problemi di ognuno.” BOOKSELLER
E
poi ancora:
“I
libri di Nick Hornby ci guardano dritto negli occhi e ci dicono la
verità su vite che, ad essere sinceri, non sono molto diverse dalla
nostra... Hornby scommette tutto sull'autenticità.” THE
OBSERVER REVIEW
“Hornby
è uno scrittore che sa essere allo stesso tempo brillante, arguto ed
emotivamente generoso.” THE
NEW YORK TIMES
FONTI:
https://www.facebook.com/nickhornby.uk
http://it.wikipedia.org/wiki/Nick_Hornby
http://www.radiogas.it/rubriche_articolo.asp?sezione=RECENSIONI&sottosez=Letteratura&titolo=TUTTA_UN''ALTRA_MUSICA_-_Nick_Hornby&id=482&id_sott=2
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