Virginia
è una ragazza come tante. Va al liceo, gioca a pallavolo ed esce
con le amiche girovagando per le vie solcate dai canali di Venezia.
Un giorno però qualcosa cambia. Damien, un affascinante personaggio
che non è quello che dice di essere si affaccia sull'universo di
Virginia, mettendola di fronte a verità sconvolgenti e a un'oscura
minaccia che viene da un passato molto, molto lontano....
Dark
Heaven, la carezza dell'angelo (Milano,
Sperling & Kupfer, 2012)
Questo
potrebbe essere un riassunto dell'inizio di Dark
Heaven, la carezza dell'angelo,
un libro che
appartiene al popolare filone del "fantasy contemporaneo" o
"fantasy urbano" ed è la prima fatica letteraria della
scrittrice Bianca
Leoni Capello.
O
meglio, delle scrittrici.
Infatti
dietro questo pseudonimo si celano due amiche, appassionate di
fantasy e genuine divoratrici di libri, Flavia
Pecorari e Lorenza Stroppa.
Da
sinistra a destra, Lorenza Stroppa e Flavia Pecorari
Gentilissime,
le due autrici ci hanno rilasciato un'intervista, per parlare un po'
assieme della loro esperienza di scrittrici e dell'universo del
fantasy contemporaneo.
1)Cominciamo
a conoscerci un po', quali sono i vostri libri, film, canzoni e
animali domestici preferiti?
Libri
Lorenza:
<< Di libri preferiti
ne ho molti, anche a seconda del periodo in cui li ho letti. Il mio
libro preferito di questi ultimi anni… la saga intera di Black
Friars di Virginia
De Winter, ma anche Hunger
Games di Suzanne
Collins, Il
circo della notte di
Erin Morgenstern e Il
giardino delle pesche e delle rose
di Joanne Harris >>.
Flavia:
<< Sarò più romantica – ahimé - partendo con Cime
tempestose di Emily
Bronte, tutta Jane Austen, poi 1984
di Orwell, moltissimo
Simone de Beauvoir, Memoriale
del Convento di José
Saramago, praticamente tutto Stephen King e The
Monk di Matthew
Gregory Lewis. Sul genere attuale concordo appieno con le saghe di
Black
Friars,
Hunger
games e
l’autoconclusivo
Il
circo della notte.
Film
Lorenza:<< Purtroppo da
quando ho i bambini (due figli, di 5 e 9 anni), ho poco tempo per il
cinema. Prima ero veramente addicted.
I miei tre film preferiti di sempre sono: Il
corvo, con Brandon
Lee; Nel
nome del padre, con
Daniel Day Lewis. Tra i più recenti ho adorato La
miglior offerta
di Tornatore>>.
Flavia: << Non posso, per motivi affettivi, separarmi dal film già citato da Lorenza, Nel nome del padre di Jim Sheridan e svelo il mio debole per i film di supereroi citando Watchmen e Il cavaliere Oscuro. Un altro film che ho adorato è stato Il discorso del re >>.
Canzoni
Lorenza:<< Se devo scegliere la canzone e non il gruppo allora scelgo:
Patience, dei Gun’s ‘n Roses;
Wanted dead or alive, dei Bon
Jovi e, dei gruppi più recenti, So far
away, dei Seven Avenged Fold >>.
Animali
domestici
Lorenza:
<< Senza dubbio il cane, ho un
cagnolino di taglia media, che volevo chiamare Napoleone ma alla fine
risponde al nome di Sid (come il bradipo, l’hanno scelto i
bambini). È un po’ pazzerello e non sta mai fermo ma quando si
placa profuma di biscotto caldo >>.
Flavia: << Il mio affetto è diviso a metà in questo senso: ho avuto un cane meraviglioso che mi ha accompagnata per 14 anni ma anche due gatti, Cassandra e Cometì. E non dimentichiamo Virginia, una gattina trovatella grigia trovata al tempo della stesura di Dark Heaven che si è ritrovata il nome della protagonista! >>.
2) Che cos'è stato a spingervi a scrivere questo libro?
Dark
Heaven è ambientato in una Venezia ricca di atmosfera
3)
Dark Heaven è un libro che appartiene al genere definito come
"fantasy contemporaneo". Quali sono le caratteristiche
principali di questo filone? Cosa lo rende diverso dal genere fantasy
classico?
<<
Il fantasy contemporaneo nasce dopo Tolkien e i suoi epigoni. È un
fantasy che assorbe molte atmosfere e argomenti dalla realtà che
stiamo vivendo, ovvero da questa eterna sensazione di trovarci
sull’orlo dell’Apocalisse. Isola
l’elemento fantastico a creature soprannaturali spesso con
sembianze umane mentre l’ambientazione medievale e magica è quasi
annullata. Ha preso piede recentemente anche una nuova forma di
genere, il fantasy-distopico, alimentato dal grigiore e dalla cupezza
sul futuro. Ma nei libri fantasy il mondo si salva sempre, perché
non dovrebbe accadere anche nella realtà? >>.
4)
Potreste citarci i libri più popolari?
<<
La saga di Twilight
di Stephenie Meyer,
la trilogia di Red,
Blue e
Green
di Kerstin Gier la saga di Shadowhunters
di Cassandra Clare, Hunger
Games
di Suzanne Collins,
la saga di
Fallen
di Lauren Kate e di Black
Friars di
Virginia De Winter. Per il genere sono senza dubbio i più popolari
>>.
5)
Qual è la cosa più difficile quando ci si approccia alla scrittura
di un romanzo così?
<<
La costruzione narrativa: passare da un’idea al romanzo è un salto
nel buio. Ci si ancora ad idee, sviluppi, punti fermi. Ma quando poi
si scrive veramente tutto può ribaltarsi in un attimo per
un’intuizione del momento. E poi la verosimiglianza. In particolare
le parti in cui l’essere soprannaturale si rivela per quello che è.
Lì c’è un alto rischio di sbagliare, di scadere nel ridicolo.
Bisogna stare attenti a come viene lavorata la scena, ai dialoghi,
che devono sembrare spontanei >>.
6)
Realismo-magia, come si conciliano questi elementi?
<<
Si conciliano e risultano credibili se siamo convinti che in fondo un
po’ di magia nella vita quotidiana c’è. Certo non ci troveremo
davanti uomini dalle ali piumate e bellezze mozzafiato con coda e
corna che fanno incantesimi ma è innegabile che ogni giorno
incontriamo angeli e demoni nella nostra vita: è tutta una questione
di simbologia. Noi parliamo di bene e di male, di scelte da compiere
e di vite passate. Sono davvero elementi così irreali alla fine? >>.
7)
Come funziona la scrittura a quattro mani?
<<
Per noi è più facile scrivere così che da sole. È uno stimolo a
continuare, avendo al contempo a disposizione una critica feroce e
senza veli. Da un punto di vista organizzativo noi adottiamo un
criterio che è nato spontaneamente: discussa l’idea e i punti
fermi, decidiamo i primi capitoli e, all’interno di questi, le
scene. E poi ce le disputiamo. Poi, naturalmente, ciascuna di noi può
correggere/integrare lo scritto dell’altra e ciò avviene così
spesso che, a libro pubblicato, facciamo fatica a ricordarci, in
alcuni punti, chi ha scritto cosa >>.
8)
Quali sono i modelli ai quali vi siete ispirate? Perché?
<<
Modelli inarrivabili sono senza dubbio Stephen King nella scrittura,
Shadowhunters
per quanto riguarda ritmo e dialoghi, Black
Friars per le
atmosfere. Ma è più facile dire che ammiriamo gli scrittori e i
libri succitati più che parlare di ispirazione. Stile e scrittura
sono (purtroppo) tipicamente nostri, diciamo che cerchiamo di
affinarli sempre più seguendo strade che amiamo percorrere >>.
9)
Qual è stata la cosa più piacevole nella redazione del libro?
<<
La fase di editing è stata lunga e complessa. Su consiglio
dell’editor abbiamo integrato il libro di alcune scene per dare
risalto a certe svolte narrative o per alimentare il ritmo. Il lavoro
con l’editor è stato molto piacevole, Francesca Guido (Junior
Editor Sperling & Kupfer) è una persona attenta, disponibile e
creativa. È un piacere lavorare con lei. E poi tutta la fase di
“confezionamento” del libro, dalla scelta del titolo alla
copertina è molto coinvolgente ed emozionante: ti fa sentire parte
di un progetto >>.
10)
La più seccante?
<<
Rinunciare a qualche frase o scena “fuori target”, ma il
risultato ha decisamente premiato queste scelte>>.
11)
Consigli agli scrittori in erba che leggono questo blog?
<<
Leggere tanto e sempre. E scrivere altrettanto. Non considerare mai
un testo finito, e non innamorarsi troppo di singoli passaggi o di
singoli personaggi: se è necessario tagliargli per il bene del
proprio scritto non bisogna avere remore. Ricordarsi che la storia
viene sempre prima di tutto (non quello che vorremmo raccontare), e
che si scrive sempre per qualcuno, non per se stessi >>.
Cercate
Dark
Heaven – la saga
su facebook e guardate il blog di recensioni fantasy delle autrici
http://www.sullorlodellanotte.com/
LE
AUTRICI:
Flavia
Pecorari è nata a
Gorizia nel 1973; sposata con un figlio di 5 anni, si è laureata in
Lingue e letterature straniere con una tesi sul romanzo gotico e
lavora in ambito sociale. È vegetariana, ama i cani e i gatti, e
strimpella con Lorenza un po’ di rock.
Lorenza
Stroppa è nata a Pordenone
nel 1974; sposata con due figli di 5 e 9 anni, si è laureata in
Lettere moderne con una tesi sul Ciclo Arturiano e lavora in ambito
editoriale occupandosi di ufficio stampa. Ha al suo attivo una decina
di libri tradotti soprattutto dal francese per diversi marchi
editoriali.
Jacopo