Era
l'inizio del 2010. degli amici mi avevano trascinato al cinema per
vedere un film. Non ero particolarmente convinto (questi amici hanno
gusti un po' snob) e mi aspettavo un film pesante (tipo inquadratura
di mezz'ora di una foglia morta), invece...
Invece
il film era Il Concerto (Le Concert) del
regista rumeno-francese Radu
Mihăileanu.
Brevemente
la trama: Andreï Filipov lavora
come uomo delle pulizie al Teatro Bol'šoj
di Mosca, ma non è
sempre stato così. Fino a 29 anni prima era il direttore
dell'orchestra dello stesso teatro, ammirato a livello internazionale
e licenziato per essersi rifiutato di obbedire ad un ordine politico.
Il
regime sovietico voleva espellere dall'orchestra i musicisti ebrei,
ma Andreï non è stato al gioco
del potere.
Nel
bel mezzo di un concerto, durante il quale lui e i suoi artisti
stavano eseguendo il Concerto per violino e
orchestra in Re maggiore op.35 di Tchaikovsky,
Andreï viene interrotto e lui e gli orchestrali vengono
licenziati. Per punzione inoltre, viene di fatto impedito loro di
vivere di musica, condannandoli a lavoretti umili e saltuari (in un
regime è così, se dall'alto decidono che non puoi fare una cosa ti
rendono la vita impossibile in tutti i modi).
Gli
anni sono passati, i vecchi musicisti hanno preso altre strade e ora
il Bol'šoj
ha una nuova orchestra, famosa in tutto il mondo.
Invecchiato,
deluso e umiliato, il protagonista cerca continuamente occasioni per
tornare a dirigere, ma senza successo. Finché un giorno intercetta
per caso un fax destinato all'attuale direttore del Teatro
Bol'šoj.
Questo
fax è di un teatro parigino, il Théâtre
du Châtelet, che
invita l'orchestra a suonare in Francia. Andreï
decide che deve cogliere quest'occasione. Non mostra a nessuno il
fax, raduna i suoi vecchi musicisti e parte per Parigi,
dove si spacciano per la vera orchestra del Teatro
Bol'šoj.
Oltre
al senso di rivalsa, dietro quest'avventura un po' pazza si nasconde
un segreto, che riguarda il Concerto per
violino e orchestra in Re maggiore op.35 e Anne-Marie
(Mélanie Laurent, che forse vi
ricorderete come Shoshanna in
Bastardi senza gloria di
Quentin Tarantino), una giovane e
talentuosa violinista.
Ho
trovato pochi film che riuscissero a fondere così bene elementi
molti divertenti con una storia dalle tinte drammatiche. La rassegna
dei personaggi che affollano la sgangherata orchestra e le loro
peripezie per Parigi sono
esilaranti
con un particolarissimo
gusto per il grottesco.
Però c'è anche un'altra dimensione, quella che rende questo film
commovente da pazzi.
Perché
è un'opera che parla di tante cose: della libertà,
della dignità umana, della
solidarietà e dell'amore per la
bellezza, quella vera.
Varrebbe
la pena di vederlo anche solo per la sequenza finale (guai a voi se
la cercate su youtube senza aver visto il film!!!!!), tremendamente
emozionante.
E
poi c'è la musica. Non solo Tchaikovsky,
ma anche brani di tradizioni diverse, che imprimono a questo film un
ritmo particolarissimo, fatto di accelerando che si fermano
improvvisamente in sequenze molto delicate.
Non
so se la musica classica vi piace o no. Se la risposta è affermativa
questo film è da non perdere assolutamente. Se la risposta è
negativa guardatelo comunque. Infatti Il
Concerto vi divertirà, vi emozionerà, e potrebbe
anche farvi vedere le vecchie glorie suonate dalle orchestre sotto
una luce diversa.
Io
ho visto questo film al cinema, e quando sono uscito avevo dentro una
serie di emozioni diverse, ma sentivo di aver partecipato (anche se
solo come spettatore) a qualcosa di bello. Quante volte vi è
capitato?
fatevi
del bene. Guardatelo
Jacopo
Trailer
italiano: http://www.youtube.com/watch?v=mnxdVgg0sxU
la
scheda di Mymovies (magari dateci
un'occhiata dopo aver visto il film)
e
giusto per curiosità una registrazione del Concerto
per violino e orchestra in Re maggiore op.35
di Tchaikovsky
eseguito
dalla
Vienna
Philharmonic Orchestra
con
solista la grande
Anne-Sophie Mutter.
Titolo
originale: Le Concert
Titolo
italiano: Il Concerto,
Rai Cinema – 01 Distribution 2010
Regista:
Radu
Mihăileanu
Riconoscimenti:
2
premi César 2010: miglior colonna sonora e miglior sonoro.
David
di Donatello 2010 miglior film dell'Unione Europea
Nastri
d'argento 2010: miglior film europeo
Genere:
film comico/drammatico
Film
simili: Train de vie
(dello stesso regista, 1998, comico/drammatico), Paradise
Road (J. Scholtz,
1997, drammatico), Les choristes
(Christophe Barratier 2004,
drammatico)
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