Non so
se sono l'unico ad averci pensato, ma a me sembra che stiamo
assistendo ad una piccola invasione, per la precisione un invasione
di fate, folletti, gnomi e quant'altro.
Infatti,
dopo la moda dei vampiri, quella degli zombie e quella (mancata) dei
licantropi (gli americani ci hanno provato con il telefilm Teen
wolf), è esplosa la moda
della fiaba.
Dalle
serie televisive americane come Once upon
a time e Grimm,
a diversi film a partire da I fratelli Grimm e l'incantevole strega, Alice
in wonderland, Mirror
Mirror, Biancaneve
e il cacciatore fino al discutibile Hansel
e Gretel cacciatori di streghe,
i media dell'intrattenimento sembrano sempre più interessati alle
avventure di Cenerentola & co. Il fenomeno è cominciato diversi anni fa,
ma recentemente c'è stato un vero e proprio boom di produzioni
sull'argomento.
La
novità non sta tanto nel fatto che si recuperano le fiabe (la Disney lo fa da decine di anni), quanto
piuttosto al fatto che queste non vengono usate solo per prodotti
rivolti a bambini e ragazzi, ma anche per quelli pensati per un
pubblico adulto, riscuotendo un notevole successo.
C'è
da dire che queste opere spesso sono anche molto distanti dagli
originali a cui si ispirano. Partendo da questo punto mi è venuta
abbastanza spontanea una domanda: che ruolo
resta alle fiabe tradizionali nel mondo 2.0??
Ci
sono molte teorie sulla nascita della fiaba e sulle sue funzioni.
Alcuni studiosi pensano che questi racconti siano ciò che resta di
antichi riti di passaggio o di antichi
culti.
Esse
sono state un modo per trasmettere un mondo di credenze
e una morale antica e condivisa
dalla popolazione (basti pensare che elementi "fiabesche"
sono rimaste nella cultura popolare fino a pochissimo tempo fa).
La
psicanalisi ha evidenziato come
esse possano essere utile per mettere in evidenza determinati
meccanismi dell'inconscio, oltre
a rilevarne l'utilità nello sviluppo
cognitivo dei bambini.
E
adesso?
Adesso
nella maggior parte dei casi le fiabe hanno subito un pesante
processo di restyling!
A
partire almeno dai vari Shrek, delle
fiabe originali è rimasto uno spunto per parlare di qualcosa'altro.
In generale mi sembra che ci siano due filoni principali che però si
intrecciano spesso fra loro:
- LA PARODIA, la riscrittura delle storie in chiave ironica o di esercizio di stile. Nel primo caso la fiaba diventa il pretesto per la creazione di una serie di gag comiche, spesso giocando a stravolgere la trama originale, mischiandola a quella di altre fiabe, citando film e generi diversi. In questa categoria potrei segnalare i film Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti, Cenerentola e gli 007 nani, Rapunzel e l'intreccio della torre, Mirror Mirror.L'altro modo della parodia è quello dell'esercizio di stile. In questo caso, si parte dalla fiaba come da un pretesto per scrivere delle varianti. Segnalerei i (bellissimi) libri Favole al telefonino di Fabian Negrin, Esercizi di stile su cappuccetto rosso di David Conati e Specchio specchio di Paola Zannoner
- L'AZIONE: le fiabe vengono prese come base per rappresentare in chiave gotico-fantastica l'eterna lotta fra il bene e il male, con una certa punta di romanticismo. Quando vengono usate in questa maniera si può riscontrare una dilatazione del racconto principale con l'aggiunta di molti elementi estranei, una semplificazione dell'intreccio principale per far risaltare i "buoni" e i "cattivi", molte sequenze dinamiche e spettacolari. Per questa categoria segnalo i film Biancaneve e il cacciatore, I fratelli Grimm e l'incantevole strega, Alice in wonderland, Hansel e Gretel cacciatori di streghe, Cappuccetto rosso sangue
Potrebbe
essere necessaria una categoria a parte per quanto riguarda le serie
televisive. Infatti per la loro stessa natura esse
mischiano gran parte degli elementi descritti sopra, anche se in Once
upon a time e Grimm
sembra prevalere un gusto per l'azione
e il romanticismo oltre che per
la contaminazione.
Secondo
me la fiaba ha perso alcuni dei suoi ruoli caratteristici e per il
grande pubblico è diventata una specie di serbatoio di immagini ed
elementi molto conosciuti e riconoscibili, usabili liberamente per
creare nuove narrazioni e per portare valori nuovi.
Fermo
restando questo, credo che la fiaba tradizionale eserciti sempre un
fascino particolare e che possa essere ancora un veicolo che ci parla
di noi stessi e del nostro essere nel mondo e che in questo senso sia
utile specie per i più piccoli.
VOI
COSA NE PENSATE? COME SI VIVE OGGI LA FIABA? COME CAMBIERA' IN
FUTURO??
Per
finire mi permetto di segnalarvi una piccola chicca. Se non lo
conoscete guardate Principi e principesse
(2000) di Michel Ochelot, è un
po' vecchiotto, ma ha un fascino incredibile.
un
saluto!
Jacopo
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