Non è stato facile scrivere questo articolo, troppe sono le cose da dire e quando si racconta di una band come questa, con una storia così intensa (seppur breve) si rischia sempre di cadere nel banale o nello scontato, ma ho cercato di trasmettere con semplicità quanto questo gruppo sia stato importante per la storia della Musica e quanto Joe Strummer sia stato uno dei personaggi più importanti del suo sviluppo.
I Clash in una fotografia di Adrian Boot |
I Clash sono uno dei gruppi più importanti della storia della musica. Fin da subito sono diventati uno dei simboli del punk inglese e non solo, hanno mescolato le influenze più diverse incrociando reggae, blues, funk, dub, rap in un modo totalmente nuovo e mai sentito prima. La loro musica inizialmente ha scandalizzato tutti, ma è grazie a loro se adesso ascoltiamo la musica che ascoltiamo. Come si legge nella quarta di copertina del meraviglioso libro The Clash: la straordinaria storia dei Clash raccontata dai Clash, questo gruppo ha dato voce e ritmo alla lotta contro le tensioni razziali, la disoccupazione, lo sfruttamento e le disuguaglianze della società inglese, nel passaggio cruciale tra gli anni settanta e ottanta.
Le loro esibizioni dal vivo sono sempre state particolarmente intense. Il gruppo è conosciuto anche come the only band that matters (l'unica band che conti).
Le loro esibizioni dal vivo sono sempre state particolarmente intense. Il gruppo è conosciuto anche come the only band that matters (l'unica band che conti).
White Riot, The Clash
The
Clash, White Riot
(Strummer/Jones)
White
riot - I wanna riot
White riot - a riot of my own White riot - I wanna riot White riot - a riot of my own Black people gotta lot a problems But they don't mind throwing a brick White people go to school Where they teach you how to be thick
An' everybody's
doing
Just what they're told to An' nobody wants To go to jail! All the power's in the hands Of people rich enough to buy it While we walk the street Too chicken to even try it Everybody's doing Just what they're told to Nobody wants To go to jail! Are you taking over or are you taking orders? Are you going backwards Or are you going forwards? |
The
Clash, Rivolta Bianca
Rivolta
bianca - mi voglio ribellare
Rivolta bianca - la mia rivolta Rivolta bianca - mi voglio ribellare Rivolta bianca - la mia rivolta personale I neri hanno un sacco di problemi Ma non esitano a lanciare mattoni I bianchi vanno a scuola Dove ti insegnano come diventare scemo E tutti stanno facendo solo quello che hanno detto di fare e nessuno vuole finire in prigione! Tutto il potere è nelle mani delle persone ricche abbastanza per comprarlo Mentre noi camminiamo per strada Troppo polli persino per pensare di farlo
E
tutti quanti stanno facendo
solo quello che hanno detto di fare e nessuno vuole finire in prigione! Stai prendendo il controllo o stai solo prendendo ordini? Stai andando indietro o stai andando avanti? |
"White Riot è il suono della Westway e Mick Jones è l'equivalente rock di un pilota kamikaze: o tutto o niente."
Tony Parsons, NME, 2 aprile 1977
La canzone White Riot è inclusa nell'album d'esordio della band intitolato The Clash. Il testo è stato scritto in seguito ai fatti avvenuti il 30 agosto 1976. Al notiziario della BBC1 venne dato il seguente annuncio:
più di cento poliziotti sono stati ricoverati dopo gli scontri al Carnevale di Notting Hill, a Londra Ovest. La maggior parte di loro è stata dimessa dopo i primi soccorsi, ma ventisei sono stati trattenuti in ospedale per accertamenti. Anche sessanta partecipanti al Carnevale sono dovuti ricorrere ad un ricovero dopo gli scontri che hanno portato all'arresto di sessantasei persone. I problemi sono cominciati quando la polizia ha cercato di arrestare uno scippatore nei pressi di Portobello Road. Diversi ragazzi di colore si sono schierati in difesa dello scippatore e in pochi minuti i disordini hanno subito una rapida escalation. Le forse dell'ordine sono state attaccate con un lancio di pietre, mattoni, freccette e oggetti in ferro. Armati di scudi e manganelli, i poliziotti hanno caricato a loro volta i riottosi. A un certo punto un gruppo di ragazzi neri è stato visto separarsi dal corteo e dirigersi verso Westbourne Park Road sfasciando vetrine. Sono state coinvolte negli scontri anche alcune gang di ragazzi bianchi. Un testimone - Raymond Hunter, residente in Westbourne Park Road - ha riferito di aver visto un furgone della polizia dato alle fiamme: due poliziotti che fuggivano con i vestiti incendiati. I disordini hanno messo bruscamente fine al Carnevale e alle annuali celebrazioni della cultura caraibica. La polizia ha transennato le strade, ha ordinato la chiusura dei pub della zona e ha chiuso la stazione di Ladbroke Grove nel tentativo di contenere la violenza. In passato il Carnevale, giunto alla sua decima edizione, si era sempre svolto in un clima pacifico e privo di tensioni nei confronti della polizia [...].
Ma andiamo con ordine.
Nel 1976, Joe Strummer e Mick Jones scrissero 1977.
The Clash, 1977 The Clash, 1977
In
1977 I hope I go to heaven
Cos I been too long on the dole And I can't work at all Danger stranger You better paint your face No Elvis, Beatles, or The Rolling Stones In 1977 In 1977 knives in West 11 Ain't so lucky to be rich Sten guns in Knightsbridge Danger stranger You better paint your face No Elvis, Beatles, or The Rolling Stones In 1977 In 1977 You're on the never never You think it can't go on forever But the papers say it's better I don't care 'cos I'm not all there No Elvis, Beatles, or The Rolling Stones
In 1977
Sod the Jubilee In 1978 In 1979 Stayed in bed In 1980 In 1981 The toilet don't work In 1982 In 1983 Here come the police In 1984 |
Nel 1977 spero di
andare in Paradiso perchè ho vissuto troppo tempo con il sussidio e proprio non riesco a lavorare Pericolo straniero faresti meglio a dipingerti la faccia Nessun Elvis, Beatles o Rolling Stones nel 1977 Nel 1977 coltelli sulla West 11 non è una gran fortuna essere ricchi mitragliatrici Sten a Knightsbridge Pericolo straniero faresti meglio a dipingerti la faccia Nessun Elvis, Beatles o Rolling Stones nel 1977 Nel 1977 sei sotto con le rate da pagare sai che non può andare avanti così ma i giornali dicono che andrà meglio non me ne preoccupo perchè io non ci sarò Nessun Elvis, Beatles o Rolling Stones Nel 1977 sotterra il Giubileo nel 1978 nel 1979 sdraiato a letto nel 1980 nel 1981 il cesso non funziona nel 1982 nel 1983 arriva la polizia nel 1984 |
Come osserva Mick Jones nelle interviste pubblicate sul libro The Clash: la straordinaria storia dei Clash raccontata dai Clash la band cominciò ad esistere davvero nel 1977. E nel 1984 era già finita. In realtà l'inizio della fine arrivò con la cacciata di Topper, il batterista, nel 1982. L'abbandono dello stesso Jones l'anno successivo vide la fine della leggendaria formazione dei Clash. Joe Strummer e Paul Simonon reclutarono dei nuovi membri per il gruppo, ma come dice lo stesso Joe, la fine dei Clash era iniziata con la perdita di Topper.
Prima che lui entrasse nel gruppo, i Clash si presentavano come un trio composto da Joe Strummer, Mick Jones e Paul Simonon.
Così, nel maggio del 1976 un gruppo composto da sole tre persone iniziò a provare in una piccola casa occupata a Shepherds Bush Green, a Londra. Paul Simonon, il bassista, suonava da solo un mese e mezzo e veniva da Brixton. Anche Mick Jones, alla chitarra solista, veniva da Brixton. Il secondo chitarrista, Keith Levene, fu allontanato dai Clash prima della pubblicazione del loro primo album. Nell'agosto di questo stesso anno i tre si misero a ripulire un magazzino abbandonato a Camden Town, dopodichè arruolarono Terry Chimes, un batterista. Dopo il suo abbandono, nel magazzino di Camden si tennero centinai di audizioni.
Nel 1977 Topper entrò quindi a far parte dei Clash, che divennero un quartetto. Che durò per soli cinque anni. In questo lasso di tempo pubblicarono sedici lati di album e diciassette singoli. Girarono il mondo, si fecero conoscere ovunque, portarono la rivoluzione musicale e punk dappertutto. Non si sono mai comportati come delle vere star: erano sempre disponibili per le interviste, facevano entrare i fan nei camerini o nei backstage, non avevano mai smesso di contestare lo status quo della musica e della politica mondiale.
La cosa che più colpisce di questa band è che ogni membro proveniva da una realtà diversa ed ognuno aveva una differente cultura musicale e quindi tutti contribuirono alla realizzazione delle canzoni attingendo alle proprie influenze (che fossero americane, inglesi, giamaicane o latino-americane).
L'immagine rappresentò sempre una preoccupazione per i Clash. Fin dall'inizio fu Paul ad occuparsi del loro look e della grafica, utilizzando stancil, vernice, mascherine e via dicendo. Il look evolveva assieme alla band e cambiava con la sua musica.
La CBS offrì un contratto al gruppo, che potè usare gli Studios CBS numero 3 a Londra dove registrarono un LP in un solo fine settimana. Nel dicembre del 1976 ci fu la loro prima esibizione dal vivo, come gruppo spalla per l'Anarchy Tour (senza Topper).
Nei primi mesi dell'anno successivo arrivò Topper e i Clash erano finalmente pronti per preparare il loro primo tour e successivamente partire. Stava iniziando il White Riot Tour, al quale parteciparono anche Buzzcocks, Slits e Subway Sect.
Dopo aver girato l'Europa in lungo e in largo, tornarono a Londra, dove la situazione era profondamente cambiata. Molti locali erano stati chiusi e molti gruppi nati nel loro stesso periodo si erano sciolti. Ma loro decisero di tenere duro e di continuare per la propria strada. In questo periodo, molti membri della band vennero arrestati o multati per vandalismi e furti di vario genere.
Il tour successivo, il Clash Out on Parole, li vide accompagnati dai Suicide (New York) e dagli Specials (Coventry).Prima di andare il tournee incisero il loro secondo album. Le chhitarre furono aggiunte di ritorno dal tour, all'Automat di San Francisco e il mixaggio finale venne realizzato al Disco Plant di New York. Give 'Em Enough Rope, uscì quindi nel 1978, ma negli Stati Uniti fu pubblicato solo nell'aprile dell'anno successivo. Partirono per una nuova tournee inglese accompagnati dalle Stills, nel corso della quale si divisero dal loro manager Bernie Rhodes. Per sostituirlo si fece avanti Caroline Coon, ma i ragazzi non la consideravano all'altezza e nemmeno una rivale seria di Bernie. Comunque, il 31 gennaio del 1979 la band suonò i suoi primi concerti oltreoceano, partendo dal Canada, dove un comitato di ricevimento di doganieri aspettava per accoglierli all'aereoporto di Vancouver. Il tour venne ribattezzato Pearl Harbour Tour e stavolta non c'era un gruppo come spalla, ma il grandissimo e leggendario Bo Diddley (e chi conosce la storia della musica, sa di cosa sto parlando).
Dopo il ritorno in Inghilterra, i Clash scrissero nuovo materiale, lavorarono a un film e registrarono un extended-play intitolato The Cost of Living EP, che uscì il giorno delle elezioni. In questo EP è contenuta la cover di uno dei classici dei Bobby Fuller Four, I Fought the Law (che fu anche il primo singolo della band uscito negli Stati Uniti).
Joe Strummer, Mick Jones e Paul Simonon |
Nel 1977 Topper entrò quindi a far parte dei Clash, che divennero un quartetto. Che durò per soli cinque anni. In questo lasso di tempo pubblicarono sedici lati di album e diciassette singoli. Girarono il mondo, si fecero conoscere ovunque, portarono la rivoluzione musicale e punk dappertutto. Non si sono mai comportati come delle vere star: erano sempre disponibili per le interviste, facevano entrare i fan nei camerini o nei backstage, non avevano mai smesso di contestare lo status quo della musica e della politica mondiale.
La cosa che più colpisce di questa band è che ogni membro proveniva da una realtà diversa ed ognuno aveva una differente cultura musicale e quindi tutti contribuirono alla realizzazione delle canzoni attingendo alle proprie influenze (che fossero americane, inglesi, giamaicane o latino-americane).
L'immagine rappresentò sempre una preoccupazione per i Clash. Fin dall'inizio fu Paul ad occuparsi del loro look e della grafica, utilizzando stancil, vernice, mascherine e via dicendo. Il look evolveva assieme alla band e cambiava con la sua musica.
La CBS offrì un contratto al gruppo, che potè usare gli Studios CBS numero 3 a Londra dove registrarono un LP in un solo fine settimana. Nel dicembre del 1976 ci fu la loro prima esibizione dal vivo, come gruppo spalla per l'Anarchy Tour (senza Topper).
Nei primi mesi dell'anno successivo arrivò Topper e i Clash erano finalmente pronti per preparare il loro primo tour e successivamente partire. Stava iniziando il White Riot Tour, al quale parteciparono anche Buzzcocks, Slits e Subway Sect.
Dopo aver girato l'Europa in lungo e in largo, tornarono a Londra, dove la situazione era profondamente cambiata. Molti locali erano stati chiusi e molti gruppi nati nel loro stesso periodo si erano sciolti. Ma loro decisero di tenere duro e di continuare per la propria strada. In questo periodo, molti membri della band vennero arrestati o multati per vandalismi e furti di vario genere.
Il tour successivo, il Clash Out on Parole, li vide accompagnati dai Suicide (New York) e dagli Specials (Coventry).Prima di andare il tournee incisero il loro secondo album. Le chhitarre furono aggiunte di ritorno dal tour, all'Automat di San Francisco e il mixaggio finale venne realizzato al Disco Plant di New York. Give 'Em Enough Rope, uscì quindi nel 1978, ma negli Stati Uniti fu pubblicato solo nell'aprile dell'anno successivo. Partirono per una nuova tournee inglese accompagnati dalle Stills, nel corso della quale si divisero dal loro manager Bernie Rhodes. Per sostituirlo si fece avanti Caroline Coon, ma i ragazzi non la consideravano all'altezza e nemmeno una rivale seria di Bernie. Comunque, il 31 gennaio del 1979 la band suonò i suoi primi concerti oltreoceano, partendo dal Canada, dove un comitato di ricevimento di doganieri aspettava per accoglierli all'aereoporto di Vancouver. Il tour venne ribattezzato Pearl Harbour Tour e stavolta non c'era un gruppo come spalla, ma il grandissimo e leggendario Bo Diddley (e chi conosce la storia della musica, sa di cosa sto parlando).
Bo Diddley, 1965
"Poichè la Epic non aveva pubblicato il primo album in America e la gente lo aveva sentito solo come disco di importazione, la nostra reputazione negli Stati Uniti era cresciuta. Lì la gente non ci considerava come in Inghilterra. Ho sempre pensato che in Inghilterra sarebbero stati orgogliosi di noi, perchè avevamo quasi sfondato in America quando è uscito 'Give 'Em Enought Rope' e siamo partiti per la nostra prima tournèe. Spero che sia stato di ispirazione per la gente."
Mick Jones
The Clash, I fought the Law
Il ritorno dei Clash sui palchi di Londra avvenne in concomitanza con l'evento Rock Against Racism, organizzato in seguito alle manifestazioni antifasciste a Southall dove ci furono diverse vittime.
A seguito del licenziamento di Bernie la band dovette andarsene da Rehearsals Rehearsals, poichè quel posto era suo. Per questo una volta ritornati dalla Finlandia, i ragazzi si trasferirono in una nuova sala prove, la Vanilla a Causton Street (Pimlico), dove incisero il loro terzo LP. La collaborazione con il loro primo produttore, Guy Stevens, fu talmente produttiva che dopo pochi giorni avevano già pensato di far uscire un disco doppio. Dopo un mese di registrazione ai Wassex Studios (mixaggio affidato a Bill Price), i Clash partirono di nuovo per una tournee oltreoceano, la The Clash Take the Fifth.
Quando il gruppo tornò in patria terminò il terzo album, che doveva intitolarsi The New Testament. Poi qualcuno gli fece presente che quel titolo lo aveva già utilizzato qualcun altro, così il nuovo LP si chiamò London Calling. In questo album sperimentarono a 360 gradi: incisero pezzi punk, rock'n'roll, reggae, jazz, rocksteady, bluebeat. La copertina, poi, è oggi un'icona riconosciuta in tutto il mondo: Paul Simonon che sfascia il basso sul palco, durante uno show americano.
"Lo vedevo come un attrezzo, tutto qui. Suonavamo al Palladium di New York e c'era molta tensione, sembrava che stessimo suonando a Londra. Verso la fine del concerto sentivo che nulla era completo, non mi sentivo soddisfatto. Forse perchè gli spettatori erano obbligati a stare seduti e non potevano alzarsi a ballare, anche se avevamo sempre puntualizzato che ogni volta che suonavamo il pubblico si sarebbe alzato in piedi e sarebbe stato vicino al palco. Mi sentivo vuoto, e per la rabbia ho buttato giù il basso e l'ho percosso, perchè non c'era stata nessuna interazione con il pubblico, che è quello che ci da la carica. Pennie Smith ne ha fatto una foto".
Paul Simonon
Copertina di London Calling, foto di Pennie Smith
"La mia batteria migliore è su London Calling. Scrivevamo, provavamo e poi registravamo, ed è così che abbiamo realizzato tutto l'album. Ecco perchè probabilmente è il nostro disco migliore: l'abbiamo scritto, provato e poi registrato, anzichè andare in studio a vedere cosa ne veniva fuori".
Topper
The Clash, London Calling
La rivista Rolling Stones lo ha definito il disco più importante degli anni Ottanta. I giornali inglesi Q e The Observer come uno dei cinque dischi più importanti di sempre. Ed a ragione. E' in assoluto uno dei miei dischi preferiti, e ancora mi commuovo mentre penso a quanto questo album sia importante per me: ogni nota ed ogni parola hanno un significato profondo. L'intensità delle canzoni, i testi, la musica hanno dato vita ad un vero e proprio capolavoro. Per i Clash questo è l'album della rinascita. E' diverso dai primi album punk, qui non si tratta più solo di distruggere, ma anche di creare, di fare arte. La band cambia atteggiamento, partorendo un album epocale.
In questo album c'è anche una delle mie cinque canzoni preferite della band: Death or Glory. Questo è forse uno dei testi più ironici dell'album, ed è anche autobiografico: sembra quasi che i ragazzi si rivolgano ai fans affermando che la loro stessa storia gli è servita da lezione, perchè hanno attraversato tutti i luoghi comuni, le convenzioni, gli standard. Guardando indietro, in qualche modo riconoscono le loro debolezze. E' proprio Joe che nel 1977, in un'intervista, parafrasava le parole di un giovanissimo Pete Townshend (leader degli Who): "voglio morire prima di diventare vecchio". Joe sostituì la parola "old" con "sold" (venduto).
"Al terzo album stavamo ancora imparando, ancora crescendo e avevamo ampliato il nostro stile musicale. Eravamo arrivati a un punto in cui il punk si stava restringendo sempre di più, in termini di ciò che poteva ottenere e dove poteva andare. Si stava cacciando in un vicolo cieco, mentre noi volevamo fare di tutto. Pensavamo che si potesse fare qualsiasi tipo di musica".
Mick Jones
The
Clash, LONDON CALLING
London
calling to the faraway towns
Now that war is declared-and battle come down London calling to the underworld Come out of the cupboard, all you boys and girls London calling, now don't look at us All that phoney Beatlemania has bitten the dust
London
calling, see we ain't got no swing
'Cept
for the ring of that truncheon thing
The
ice age is coming, the sun is zooming in
Engines stop running and the wheat is growing thin A nuclear error, but I have no fear London is drowning-and I live by the river London calling to the imitation zone
Forget
it, brother, an' go it alone
London calling upon the zombies of death Quit holding out-and draw another breath London calling-and I don't wanna shout But when we were talking-I saw you nodding out
London
calling, see we ain't got no highs
Except for that one with the yellowy eyes The ice age is coming, the sun is zooming in
Engines
stop running and the wheat is growing thin
A nuclear error, but I have no fear London is drowning-and I live by the river
Now
get this
London calling, yeah, I was there, too An' you know what they said? Well, some of it was true! London calling at the top of the dial After all this, won't you give me a smile? I never felt so much a' like |
The
Clash, LONDON CALLING
Londra
chiama le città lontane
ora
che la guerra è dichiarata e la guerra è in corso
Londra
chiama i bassifondi
fuori
dai gusci, voi tutti ragazzi e ragazze
Londra
chiama, adesso non badate a noi
Tutta
quella falsa Beatlemania s'è mangiata la polvere
Londra
chiama, guardate che non siamo cambiati
Eccetto
che per l'anello di quel manganello
Sta
arrivando l'Era Glaciale, il sole si avvicina
Le
macchine si fermano e il frumento cresce
Un errore nucleare, ma non ho nessuna paura Londra sta annegando- e io vivo presso al fiume
Londra
sta chiamando alla zona di imitazione
Dimenticalo, fratello, e vattene da solo Londra sta chiamando gli zombie della morte Molla la presa e tira un altro respiro Londra sta chiamando non ho voglia di gridare Ma mentre noi stiamo parlando ti ho visto fare un cenno Londra sta chiamando, capisce che non abbiamo raggiunto nessuna altezza eccetto quella con gli occhi gialli
Sta
arrivando l'Era Glaciale, il sole si avvicina
Le
macchine si fermano e il frumento cresce
Un errore nucleare, ma non ho nessuna paura Londra sta annegando e io vivo presso al fiume
Ora
senti questo
Londra sta chiamando, si, c?ero anch'io E sai cosa dissero? Beh, che in parte era vero! Londra sta chiamando il migliore affare Dopo tutto questo, non vuoi farmi un sorriso? non mi sono mai sentito così |
The Clash, DEATH OR GLORY
Now
every cheap hood strikes a bargain with the world
And
ends up making payments on a sofa or a girl
Love
'n' hate tattooed across the knuckles of his hands
hands
that slap his kids around 'cause they don't understand how
death
or glory becomes just another story
death
or glory becomes just another story
'N'
every gimmick hungry yob digging gold from rock 'n' roll
Grabs
the mike to tell us he'll die before he's sold
But
i believe in this and it's been tested by research
he
who fucks nuns will later join the church
death or glory becomes just another story
death
or glory becomes just another story
fear
in the down sex
they
say lie low
you say
ok
don't wanna play a
show
no other
thinking
would you get
that boy now
playing
the blues of kings
sure
looks better now
death
or glory just another story
death
or glory just another story
From
every dingy basement on every dingy street
every
dragging handclap over every dragging beat
That's
just the beat of time-the beat that must go on
If
you've been trying for years we already heard your song
death
or glory becomes just another story
death
or glory just another story
gotta
launch long way
fight
a long time
get to
travel over mountains
got
to travel over seas
we
gonna fight your brother
we
gonna fight til you loose
we
gonna raise trouble
we
gonna raise hell
we
gonna fight your brother
we
gonna raise hell
death
or glory becomes just another story
death
or glory becomes just another story
death
or glory just another story
death
or glory becomes just another story
|
The Clash, MORTE O GLORIA
Ora
ogni volgare delinquente fa un affare con il mondo
e
finisce per pagare a rate un divano o una ragazza
"Amore"
e "odio" tatuati sulle nocche delle mani
mani
che sculacciano i suoi ragazzini perché non comprendono
come
Morte o
gloria diventa solo un'altra storia
Morte
o gloria diventa solo un'altra storia
E
ogni ganzo avido di trucchi,
che estre oro dal rock
'n roll
afferra il
microfono per dirci che morirà piuttosto di vendersi
ma
io credo a questo ed è stato provato dalla ricerca
chi
si fotte le suore finirà per aggregarsi alla Chiesa
Morte
o gloria diventa solo un'altra storia
Morte
o gloria diventa solo un'altra storia
Timore
del sesso basso
loro
dicono “menti” sottovoce
tu
dici “ok”
non
vorresti recitare uno show
nessun
altro pensiero
vorresti
avere quel ragazzo ora?
suonando
il blues dei re
certo
sembra meglio adesso
Morte
o gloria solo un'altra storia
Morte
o gloria solo un'altra storia
Da
ogni squallido scantinato ad ogni squallida strada
ogni
trascinante battito di mani sopra ad ogni trascinante ritmo
è
solo il battito del tempo, il battito che deve continuare
se
tu stai provando da anni noi abbiamo già sentito la tua
canzone
morte o
gloria diventa solo un'altra storia
morte
o gloria solo un'altra storia
Si
deve lanciare lungo
battersi
a lungo
riuscire a
viaggiare al di sopra delle montagne
si
deve viaggiare sopra i mari
ci
batteremo con tuo fratello
ci
batteremo finché tu non perderai
solleveremo
problemi
faremo il
diavolo a quattro
combatteremo
tuo fratello
faremo il
diavolo a quattro
Morte
o gloria diventa solo un'altra storia
Morte
o gloria diventa solo un'altra storia
Morte
o gloria solo un'altra storia
Morte
o gloria diventa solo un'altra storia
|
Jesse Malin & Bob Weir, Death or Glory
Il primo singolo tratto dall'album fu appunto London Calling che uscì il 7 dicembre 1979 e che raggiunse l'undicesima posizione della classifica dei singoli in Inghilterra.
Il gruppo insistette molto affinchè il doppio album venisse venduto al prezzo di un solo LP ed uscì nei negozi il 14 dicembre, in tempo per Natale. L'album ottenne la nona posizione nelle classifiche inglesi e la ventisettesima in quelle americane.
Il 27 dicembre i Clash suonarono all'Hammersmith Odeon per una serie di concerti di beneficenza per la Cambogia. La band vide questi concerti come una possibilità per riscaldarsi per la tournèe internazionale Sixteens Tons, che avrebbe attraversato all'inizio del 1980 Gran Bretagna, America ed Europa.
Una volta conclusa la tournè, la band entrò in studio per registrare il quarto album, dal titolo Sandinista!.
" Erano tre LP su vinile al prezzo di uno, e abbiamo faticato un casino per farlo uscire. Abbiamo rinunciato ai nostri diritti d'autore così la casa discografica l'ha pubblicato. Posso dire che ne sono orgoglioso, con i suoi pregi e difetti. E' un'opera meravigliosa e non la cambierei neanche se potessi. E questo dopo un esame di coscienza. La cosa bella di Sandinista! è che avevamo appena fatto una tournèe molto lunga in Inghilterra e Stati Uniti e, anzichè crollare esausti e prendere un aereo per andare dall'altra parte del mondo, eravamo così desiderosi di fare il disco che siamo andati diritti in studio."
Joe Strummer
Questo album rappresenta un punto di svolta, perchè tutti i componenti del gruppo parteciparono alla composizione delle canzoni. Il disco è stato completato velocemente, di getto, in sole tre settimane. I testi delle canzoni sono assolutamente arguti, trattano argomenti completamente diversi e per questo si prestano a stili musicali diversissimi tra loro. Il triplo album uscì in Gran Bretagna il 12 dicembre 1980 piazzandosi alla diciannovesima posizione della classifica di vendita degli album. Fu pubblicato in America nel gennaio del 1981, posizionandosi al ventiquattresimo posto.
"Joe si è costruito un proprio bunker in studio, fatto con le flight cases degli strumenti; ci entrava per scrivere dei testi e poi usciva per darceli. Io facevo la stessa cosa per una melodia. Molte canzoni sono venute fuori velocemente a quel modo. Ecco come è finito per diventare un album tre al prezzo di uno."
Mick Jones
Come leggiamo nel libro The Clash: la straordinaria storia dei Clash, raccontata dai Clash l'accordo tre-per-uno che i musicisti avevano negoziato con la CBS non gli fece nessuna concessione. I debiti iniziarono ad aumentare ed i ragazzi erano delusi dalla Blackhill. Joe nello specifico aveva bisogno di qualcuno con cui potersi confrontare e scontrare, per cui fu richiamato Bernie Rodhes.
"Joe rivoleva Bernie perchè non c'era entusiasmo a lavorare con la Blackhill. Joe aveva bisogno di avere intorno qualcuno come Bernie che gli desse fiducia. Così almeno sarebbero venuti idee da un'altra prospettiva, e di quelle di Bernie non poteva farne a meno."
Paul Simonon
Questo album sembra essere il più coraggioso della loro storia. E' composto da trentasei brani, molti dei quali in stile dub. L'intento di Strummer, Jones, Headon e Topper era quello di raggiungere più gente possibile, in tutto il mondo, con un disco nel quale tutti potessero ritrovarsi.
Sia chiaro: i Clash non tagliano completamente i ponti con il passato, in questo album infatti c'è la cover di Police on my Back di Eddy Grant, una canzone bellissima che entra di diritto nella mia Clash - top five personale.
Eddy
Grant – POLICE ON MY BACK
Well
I’m running, police on my back
I’ve been hiding, police on my back There was a shooting, police on my back And the victim well he wont come back
I
been running Monday Tuesday Wednesday
Thursday Friday Saturday Sunday Running Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday Saturday Sunday What have I done? What have I done?
Yes,
I’m running down the railway track
Could you help me? Police on my back They will catch me if I dare drop back Wont you give me all the speed I lack
I
been running Monday Tuesday Wednesday
Thursday Friday Saturday Sunday Running Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday Saturday Sunday What have I done? What have I done?
I’m
running
I’m running Running
I’m
running down the railway track
Could you help me? Police on my back They will catch me if I dare drop back Wont you help me find the speed I lack
I
been running Monday Tuesday Wednesday
Thursday Friday Saturday Sunday Runnin Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday Saturday Sunday
What
have I done?
What have I done?
Cos
I’m running (police on my back)
Hiding (police on my back) Running (police on my back) Hiding (police on my back)
I’m
running down the railway track
Could you help me? Police on my back They will catch me if I dare drop back They will kill me for the speed I lack
I’ve
been running
I’ve been running |
Eddy
Grant – POLICE ON MY BACK
Beh, sto correndo, la polizia al mio seguito Sono stato nascosto, la polizia al mio seguito C’è stata una sparatoria, la polizia al mio seguito. E la vittima, beh, non tornerà indietro. Ho corso Lunedi, martedi, mercoledi giovedi, venerdi, sabato domenica. Correndo Lunedi, martedi, mercoledi giovedi, venerdi, sabato domenica. Che ho fatto? Che ho fatto?
Si,
sto correndo lungo la ferrovia
Potresti aiutarmi? La polizia mi segue Loro mi troveranno se avrò il coraggio di arretrare Non mi daresti tutta la velocità che ho perso?
Ho
corso Lunedi, martedi, mercoledi
giovedi, venerdi, sabato domenica. Correndo Lunedi, martedi, mercoledi giovedi, venerdi, sabato domenica. Che ho fatto? Che ho fatto?
Sto
correndo
sto correndo correndo
Sto
correndo lungo la ferrovia
Potresti aiutarmi? La polizia mi segue Loro mi troveranno se avrò il coraggio di arretrare Non mi daresti tutta la velocità che ho perso?
Ho
corso Lunedi, martedi, mercoledi
giovedi, venerdi, sabato domenica. Correndo Lunedi, martedi, mercoledi giovedi, venerdi, sabato domenica. Che ho fatto? Che ho fatto?
perchè
sto correndo (la polizia al mio seguito)
nascondendo (la polizia al mio seguito) correndo (la polizia al mio seguito) nascondendo (la polizia al mio seguito)
Sto
correndo lungo la ferrovia
Potresti aiutarmi? La polizia mi segue Loro mi troveranno se avrò il coraggio di arretrare Non mi daresti tutta la velocità che ho perso?
Ho
corso,
Ho corso. |
The Clash, Police on my back
Il ritorno di Bernie fu esplosivo fin da subito: nel giro di pochissimo tempo, fissò per il gruppo sette date a New York. Così i Clash partirono alla conquista della Grande Mela. Gli spettacoli, alla fine, furono quindici e tutte le sere si registrava il tutto esaurito.
Nel novembre del 1981 I Clash pubblicarono un singolo molto importante che non si trova in nessun album registrato in studio, ma solo su alcune raccolte: This is Radio Clash. Con questo pezzo emergono le sonorità più essenziali e ritmate del loro successivo (ed ultimo) album, Combat Rock, il quale venne realizzato tra la loro prima tournèe in Estremo Oriente ed Oceania e una nuova tournèe americana, che però afforntarono senza Topper (che venne licenziato per i suoi gravi problemi di droga).
"Allora le condizioni di salute di Topper stavano precipitando. Era dipendente dall'eroina. All'epoca del jazz erano i sassofonisti a farsi di eroina, come Charlie Parker. La natura dello strumento fa sì che sia molto meglio galleggiare sulla musica, mentre sei lì che te la suoni, ma non si addice alla batteria, che è un po' come piantare un chiodo per terra. E' una faccenda di precisione. Il ritmo deve esserci, e quando Topper è diventato tossicodipendente non riusciva più a suonare. Non funziona con la batteria".
Joe Strummer
Joe Strummer
"Avevo perso il controllo. Ricordo di aver vomitato sulla tomba di Buddy Holly, e la cosa non è stata presa troppo bene. Ero un fan di Keith Moon, della serie "vivi veloce e muori giovane", e avevo perso la testa del tutto. [...] Sono davvero andato fuori di testa nella tournèe in Estremo Oriente. Ero in ascensore con Joe e lui mi dice "come faccio a cantare tutte queste canzoni anti droga con te sballato di brutto dietro di me?". Gli attriti sono aumentati per un certo periodo fino a culminare nel mio licenziamento".
Topper
Una volta rientrati in Inghilterra, i ragazzi si rinchiusero in uno studio di Londra Ovest per lavorare su nuovo materiale che sarebbe diventato, appunto, Combat Rock. L'album venne registrato a New York presso l'Electric Ladyland Studio.
Ma il licenziamento di Topper è stato l'inizio della fine. Per stessa ammissione di Joe, da quel momento in poi nulla andò più davvero bene perchè il quartetto originale si era sciolto. Così, la band ha zoppicato fino alla sua morte definitiva.
Joe, Paul e Mick decisero quindi di richiamare Terry Chimes, che li affiancò durante il tour americano e in quello giamaicano. Combat Rock è stato senza dubbio l'album di maggior successo dei Clash a livello commerciale, entrato nella top ten di tutto il mondo. In America aprirono la tornèee negli stadi degli Who e si esibirono come gruppo principale all'US Festival in California nel maggio del 1983. Il loro singolo Rock the Casbah era tra i primi dieci in classifica. Ma a livello personale erano totalmente in subbuglio. Paul e Mick non si parlavano più, e Joe si trovava in mezzo a loro, senza sapere bene come comportarsi. In più c'era una specie di lotta di potere tra Bernie e Mick, che venne vinta dal primo.
C'era una lotta di potere tra Bernie e Mick, e io sono stato così sciocco da permettere a Bernie di fare a modo suo. A mia difesa posso dire che all'epoca lavorare con Mick era insostenibile. Non si presentava, e quando lo faceva era come Elisabeth Taylor di pessimo umore. Chiunque lo avrebbe licenziato, ma ho ancora il rimorso di esserne stato coinvolto".
Joe Strummer
Così, anche Mick venne allontanato dal gruppo. Bernie propose di chiamare altri due chitarristi per sostituire Mick, ma la cosa non funzionò.
Così, una delle band più importanti del mondo, si sciolse.
"Se potessi tornare indietro, l'unica cosa che cambierei è che non prenderei cocaina o eroina. Finchè non ho preso cocaina ed eroina la mia vita era bellissima, ma è stata molto dura".
Topper Headon
"E' quasi come la canzone 1977, che finisce con la parola 1984. Probabilmente è così che doveva andare, sai?"
Mick Jones
"C'è qualcosa di molto bello nell'arrivare, fare la tua battuta e poi andartene. Mi piace molto".
Joe Strummer
"Se potessi tornare indietro non cambierei nulla, credo che vada bene così com'è. Abbiamo fatto il nostro lavoro, quella è la storia, ora siamo sciolti, e va così. Mi sta bene".
Paul Simonon
JOE STRUMMER
21/08/1952 - 22/12/2002
Joe Strummer nacque ad Ankara, in Turchia. A causa del lavoro del padre visse in diversi luoghi (Egitto, Messico, Germania) per poi trasferirsi definitivamente in Inghilterra, a pochi chilometri da Londra, all'età di nove anni.
Joe frequentò la City of London Freemen's School di Ashtead (Surrey); non amava molto studiare e passava gran parte del suo tempo ad ascoltare musica con i compagni di classe e gli amici. La musica per lui era necessaria per evadere dalle pesanti e frustranti situazioni che si andavano creando nel collegio della scuola. A quei tempi i collegi avevano un'impostazione di tipo militare e la situazione era sempre molto tesa. C'erano molti bulli e Joe era uno dei più terribili, era un leader.
Inizialmente non era interessato a suonare uno strumento, ma gli interessava solo ASCOLTARE della buona musica: per sua stessa ammissione, era completamente negato per questo tipo di arte.
"Durante il periodo scolastico ero totalmente negato per la musica. Ero convinto che soltanto degli esseri mitici, dotati di poteri superiori, potessero fare musica."
Nel 1964, all'età di 11 anni, la sua concezione cambiò radicalmente. Dopo aver sentito Not Fade Away dei Rolling Stones alla radio ebbe una rivelazione (poco dopo vide anche il video in televisione che lo lasciò senza parole).
"Mi ricordo di aver sentito Not Fade Away che usciva da un'enorme radio di legno nel salone e sono entrato nella stanza nel momento in cui è iniziata e ho pensato "questo è qualcosa di diverso!Questo è il contrario di tutte le altre cose che devo sopportare qui". Mi sembrava di aver scoperto un varco tra le nuvole, una luce splendente. Quello è stato il momento in cui mi sono innamorato della musica."
"Ero rinchiuso in uno schifoso collegio dove mi riempivano la testa di stronzate. Per me fu come intravedere la strada della liberazione. Vivi! Goditi la vita!Affanculo tutte le revisioni contabili di questo mondo! La musica era più importante delle lezioni. Non parlavamo d'altro. Ogni nuovo album dei Beatles, di Dylan o degli Stones era per noi di importanza vitale. Costituivano lo sfondo delle nostre vite. Era il periodo ideale per essere coinvolti in una cosa del genere. Vivevamo in una specie di bolla privilegiata, ci creavamo il nostro mondo personale con tutta quella grande musica."
Rolling Stones, Not Fade Away (1964)
Joe frequentò la City of London Freemen's School di Ashtead (Surrey); non amava molto studiare e passava gran parte del suo tempo ad ascoltare musica con i compagni di classe e gli amici. La musica per lui era necessaria per evadere dalle pesanti e frustranti situazioni che si andavano creando nel collegio della scuola. A quei tempi i collegi avevano un'impostazione di tipo militare e la situazione era sempre molto tesa. C'erano molti bulli e Joe era uno dei più terribili, era un leader.
Inizialmente non era interessato a suonare uno strumento, ma gli interessava solo ASCOLTARE della buona musica: per sua stessa ammissione, era completamente negato per questo tipo di arte.
"Durante il periodo scolastico ero totalmente negato per la musica. Ero convinto che soltanto degli esseri mitici, dotati di poteri superiori, potessero fare musica."
Nel 1964, all'età di 11 anni, la sua concezione cambiò radicalmente. Dopo aver sentito Not Fade Away dei Rolling Stones alla radio ebbe una rivelazione (poco dopo vide anche il video in televisione che lo lasciò senza parole).
"Mi ricordo di aver sentito Not Fade Away che usciva da un'enorme radio di legno nel salone e sono entrato nella stanza nel momento in cui è iniziata e ho pensato "questo è qualcosa di diverso!Questo è il contrario di tutte le altre cose che devo sopportare qui". Mi sembrava di aver scoperto un varco tra le nuvole, una luce splendente. Quello è stato il momento in cui mi sono innamorato della musica."
"Ero rinchiuso in uno schifoso collegio dove mi riempivano la testa di stronzate. Per me fu come intravedere la strada della liberazione. Vivi! Goditi la vita!Affanculo tutte le revisioni contabili di questo mondo! La musica era più importante delle lezioni. Non parlavamo d'altro. Ogni nuovo album dei Beatles, di Dylan o degli Stones era per noi di importanza vitale. Costituivano lo sfondo delle nostre vite. Era il periodo ideale per essere coinvolti in una cosa del genere. Vivevamo in una specie di bolla privilegiata, ci creavamo il nostro mondo personale con tutta quella grande musica."
Rolling Stones, Not Fade Away (1964)
A causa dell'educazione ricevuta, Joe pensava che l'autorità fosse qualcosa da evitare. Per questo motivo, fin da subito i suoi testi mettono spesso in discussione l'autorità.
"Mettere in discussione l'autorità era ai primi posti nell'elenco delle (mie) priorità. [...] Avevo un rapporto terribile con mio padre, perchè ero uno studente pessimo, sempre l'ultimo della classe. Ho cominciato ad avere paura di vederlo, perchè lui si era riscattato dalla povertà grazie alla propria intelligenza. [...] Se avessi potuto scegliere, avrei rinunciato ad andare a casa durante le vacanze, e spesso avevo pensato di darmela a gambe quando era ora di partire."
I genitori di Joe non avevano alcuna dote musicale, anche se lui stesso credeva di aver ereditato un po' di musicalità da parte della famiglia della madre.
Il primo album che acquistò fu I Wanna Hold Your Hand (il mio è stato Abbey Road, ndr) dei Beatles, seguito da alcuni singoli dei Rolling Stones.
"Senza la musica, senza l'esplosione musicale che era in corso a Londra con i Beatles, gli Stones, i Kinks, gli Yardbirds, non riesco ad immaginare come sarei riuscito ad uscire vivo da quella scuola."
Diventato maggiorenne (era il 1968) Joe decise di ritornare a Londra. Con sua grande sorpresa venne ammesso alla Central School of Art, ma la sua carriera li non durò a lungo: non era convinto degli insegnamenti e tanto meno dei professori che vi insegnavano e ben presto decise di andarsene.
Il primo strumento che provò a suonare fu un basso artigianale costruito da Pablo LeBritain, il batterista dei 999; venne poi ingaggiato da Tymon Dogg (suo futuro compagno nella band 101'ers): con lui suonava l'ukulele su e giù per la metropolitana di Londra prima e in giro per l'Europa poi. A queste date il suo soprannome era Woody, in tributo a Woody Guthrie, musicista che lui ammirava profondamente.
Dopo queste prime esperienze musicali in giro per l'Europa lavorò come becchino in un cimitero; successivamente si imbucò alla Newport Art School, dove entrò nel gruppo rock dell'istituto. La band si chiamava The Vultures (Gli Avvoltoi).
Nel 1974 Joe ritornò a Londra e decise che era ora di smettere di farsi inseguire su e giù per la metropolitana della città dalla polizia e di mendicare spiccioli dagli ubriachi. Così andò a vivere con gli altri componenti del suo nuovo gruppo, i 101'ers, i in una casa occupata a Maida Hill. Qui la band poteva anche fare le prove. Era perfetto.
I 101'ers durante un'esibizione live
"Ho costruito la mia attrezzatura con un cassetto, trovato in un bidone dell'immondizia. Ci siamo procurati delle casse economiche in Edgware Road e le abbiamo messe nei cassetti, rivestite con una tavola isolante, e voilà, ecco pronte le nostre casse. Poi ci siamo prenotati il nostro locale, perchè nessuno ci avrebbe scritturati per suonare in un locale o in un pub, per cui abbiamo trovato una stanza al piano di sopra in un pub, l'abbiamo affittata per una sterlina a sera, e così abbiamo imparato a suonare. Con il fai-da-te. Questa era l'etica punk. Abbiamo chiamato la sala Charlie Pig Dog Club, come un cane che avevamo, si è riempita di gente perchè tutti gli squatter di Londra ovest venivano in massa. [...] Una sera Allan Jones che avevo conosciuto a Newport, è venuto al Pig Dog Club a sentirci e ha scritto un paio di righe su di noi nel Melody Maker, dicendo che i 101'ers facevano facevano del rock con le palle. L'ho ritagliato e portato in qualche pub di Londra Ovest, e finalmente all'Elgin il titolare ha detto "Okay per cinque sterline. Lunedì". L'Elgin è diventato un posto frequentatissimo, il proprietario ci ha spostati al giovedì sera, perchè gli rendevamo bene, e abbiamo cominciato a decollare sul serio. Senza che lo sapessi, i Sex Pistols venivano lì ogni giovedì a vederci. Non mi rendevo conto di quanto eravamo bravi."
101'ers, Out of Time
L'incontro con i Sex Pistols fu illuminante per Joe. I 101'ers suonavano da circa due anni quando i Pistols si affacciarono sulla scena musicale inglese.
Dopo queste prime esperienze musicali in giro per l'Europa lavorò come becchino in un cimitero; successivamente si imbucò alla Newport Art School, dove entrò nel gruppo rock dell'istituto. La band si chiamava The Vultures (Gli Avvoltoi).
Nel 1974 Joe ritornò a Londra e decise che era ora di smettere di farsi inseguire su e giù per la metropolitana della città dalla polizia e di mendicare spiccioli dagli ubriachi. Così andò a vivere con gli altri componenti del suo nuovo gruppo, i 101'ers, i in una casa occupata a Maida Hill. Qui la band poteva anche fare le prove. Era perfetto.
I 101'ers durante un'esibizione live
"Ho costruito la mia attrezzatura con un cassetto, trovato in un bidone dell'immondizia. Ci siamo procurati delle casse economiche in Edgware Road e le abbiamo messe nei cassetti, rivestite con una tavola isolante, e voilà, ecco pronte le nostre casse. Poi ci siamo prenotati il nostro locale, perchè nessuno ci avrebbe scritturati per suonare in un locale o in un pub, per cui abbiamo trovato una stanza al piano di sopra in un pub, l'abbiamo affittata per una sterlina a sera, e così abbiamo imparato a suonare. Con il fai-da-te. Questa era l'etica punk. Abbiamo chiamato la sala Charlie Pig Dog Club, come un cane che avevamo, si è riempita di gente perchè tutti gli squatter di Londra ovest venivano in massa. [...] Una sera Allan Jones che avevo conosciuto a Newport, è venuto al Pig Dog Club a sentirci e ha scritto un paio di righe su di noi nel Melody Maker, dicendo che i 101'ers facevano facevano del rock con le palle. L'ho ritagliato e portato in qualche pub di Londra Ovest, e finalmente all'Elgin il titolare ha detto "Okay per cinque sterline. Lunedì". L'Elgin è diventato un posto frequentatissimo, il proprietario ci ha spostati al giovedì sera, perchè gli rendevamo bene, e abbiamo cominciato a decollare sul serio. Senza che lo sapessi, i Sex Pistols venivano lì ogni giovedì a vederci. Non mi rendevo conto di quanto eravamo bravi."
101'ers, Out of Time
"Appena ho visto i Sex Pistols alla Nashville Room (facevano da spalla ai 101'ers e bnoi ce la tiravamo molto, eravamo squatter e ce ne fregavamo di tutto i di tutti)m ma quando quelli sono entrati mi ricordo di aver pensato "Santo Dio, quarda un po' 'sti qua" [...] Sapevo che noi eravamo come i giornali di ieri, cioè eravamo bolliti".
Dopo il concerto dei 101'ers con i Sex Pistols, Mick Jones e Paul Simonon decisero, su consiglio del loro manager Bernie Rhodes, che Joe DOVEVA diventare il cantante del loro gruppo, i Clash. Così, la sera del concerto dei 101'ers al Golden Lion di Fulham, Bernie e Keith Levene proposero a Joe di lasciare la sua band per iniziare una nuova avventura.
" [...] quella sera Bernie Rhodes è venuto in camerino con Keith Levene e mi ha detto: "hey, vieni con me, voglio farti conoscere delle persone". C'era qualcosa nell'aria che avevano lui e Keith, così ho accettato e siamo andati allo Shepherd's Bush, in una casa occupata in Davis Road, dove ci aspettavano quei due ragazzi che avevo visto all'ufficio di disoccupazione non molto tempo prima. [...] In seguito Bernie mi ha detto: "perchè non entri in questo gruppo?". Ci ho pensato per circa 24 ore e poi gli ho telefonato e gli ho detto: "Okay, ci sto". Era per via del loro look, più di ogni altra cosa. Si vedeva il mondo nuovo."
La band più importante della storia della musica si era appena formata.
Dopo lo scioglimento dei Clash, Joe Strummer fece diverse cose. Ma nel 1995 fondò una nuova band, Joe Strummer & The Mescaleros, composta da una serie di talentuosi polistrumentisti.
La mattina del 22 dicembre 2002 Joe muore a causa di un infarto, dovuto a una malformazione congenita al cuore.
"Ho incontrato gente a cui il punk ha cambiato il modo di vivere. Mi sento come se avessi letteralmente incontrato ognuno di loro! Ed è la stessa storia anche per tutti loro: abbiamo cambiato il loro modo di pensare e influenzato le decisioni che hanno preso nella vita. Non è stata una faccenda di massa, la folla che assalta il palazzo. Piuttosto, un sacco di individui che hanno afferrato qualcuna delle cose che stavano strombazzando noi. Coi Clash è stato come scendere agli inferi e ritornare. Non puoi immaginare cosa abbiamo passato per fare i dischi che abbiamo fatto. Abbiamo dato il 110 per cento, ogni giorno. Ma quando incontri questa gente, persone che ti dicono che hai avuto qualche effetto sulla loro vita, allora senti che valeva assolutamente la pena. "
Joe Strummer
I brani più famosi del gruppo sono la reinterpretazione di Redemption Song e l'originale Coma Girl. Ed è proprio con i video di queste due canzoni meravigliose che vi voglio lasciare.
Joe Strummer and the Mescaleros, Redemption Song
Joe Strummer and the Mescaleros, Coma Girl
GLI ALBUM IN STUDIO DEI CLASH:
-
Janie
Jones- 2:08
-
Remote
Control-
3:03
-
-
White
Riot-
1:56
-
Hate
& War - 2:06
-
What's
My Name -
1:41
-
Deny
- 3:06
-
London's
Burning-
2:12
-
Career
Opportunities - 1:54
-
Cheat
- 2:06
-
Protex
Blue - 1:47
-
Police
& Thieves -
6:03
-
48
Hours - 1:36
-
Garageland
- 3:13
-
Safe
European Home - 3:50
-
-
Tommy
Gun-
3:17
-
Julie's
Been Working for the Drug Squad- 3:03
-
Last
Gang in Town- 5:14
-
Guns
on the Roof -
3:15
-
Drug-Stabbing
Time - 3:43
-
Stay
Free - 3:40
-
Cheapskates
- 3:25
-
All
the Young Punks (New Boots and Contracts) - 4:55
-
London
Calling-
3:20
-
Brand
New Cadillac- 2:08 (Vince Taylor)
-
Jimmy
Jazz - 3:54
-
Hateful-
2:44
-
Rudie
Can't Fail-
3:29
-
Spanish
Bombs-
3:18
-
The
Right Profile-
3:54
-
Lost
in the Supermarket-
3:47
-
Clampdown-
3:49
-
The
Guns of Brixton-
3:09
-
Wrong'em
Boyo- 3:10(Clive Alphonso, accreditato come "Alphanso")
-
Death
or Glory-
3:55
-
Koka
Kola-
1:47
-
The
Card Cheat-
3:49
-
Lover's
Rock-
4:03
-
Four
Horsemen-
2:55
-
I'm
Not Down-
3:06
-
Revolution
Rock- 5:33(Jack Edwards, Danny Ray)
-
Train
in Vain-
3:09
Disco
1
Lato
A
-
The
Magnificent Seven-
5:33
-
Hitsville
U.K.-
4:21
-
Junco
Partner- 4:52 (anonimo)
-
Ivan
Meets G.I. Joe- 3:05
-
The
Leader- 1:42
-
Something
About England- 3:42
Lato
B
-
Rebel
Waltz- 3:26
-
-
The
Crooked Beat- 5:28
-
Somebody
Got Murdered- 3:34
-
-
Disco
2
Lato
A
-
Lightning
Strikes (Not Once But Twice)- 4:51
-
Up
in Heaven (Not Only Here)- 4:31
-
Corner
Soul- 2:42
-
Let's
Go Crazy- 4:24
-
-
The
Sound of Sinners- 4:01
Lato
B
-
-
Midnight
Log- 2:10
-
The
Equaliser- 5:46
-
The
Call Up- 5:28
-
Washington
Bullets- 3:51
-
Broadway-
5:49
Disco
3
Lato
A
-
-
Charlie
Don't Surf- 4:54
-
Mensforth
Hill- 3:42
-
Junkie
Slip- 2:48
-
Kingston
Advice- 2:37
-
The
Street Parade- 3:28
Lato
B
-
Version
City- 4:23
-
-
Silicone
on Sapphire-
4:14
-
Version
Pardner-
5:23 (anonimo)
-
Career
Opportunities- 2:30
-
-
-
Car
Jamming – 3:58
-
-
Rock
the Casbah - 3:44
-
Red
Angel Dragnet - 3:48
-
Straight
to Hell - 5:30
-
Overpowered
by Funk - 4:55
-
Atom
Tan - 2:32
-
Sean
Flynn - 4:30
-
Ghetto
Defendant - 4:45
-
Inoculated
City - 2:43
-
Death
Is a Star - 3:13
FONTI:
THE CLASH- La straordinaria
storia dei Clash raccontata
dai Clash, ISBN EDIZIONI
C. Salewicz, REDEMPTION SONG ,
The definitive biography of Joe Strummer
L. Frazzi, THE CLASH.
I wanna Riot, testi commentati
J. Temple, Joe Strummer, the Future
is Unwritten (DVD)
http://www.theclash.com/
http://it.wikipedia.org/wiki/The_Clash
http://it.wikipedia.org/wiki/Joe_Strummer
I CD
I testi delle canzoni
Grazie
Elisa
Dopo lo scioglimento dei Clash, Joe Strummer fece diverse cose. Ma nel 1995 fondò una nuova band, Joe Strummer & The Mescaleros, composta da una serie di talentuosi polistrumentisti.
La mattina del 22 dicembre 2002 Joe muore a causa di un infarto, dovuto a una malformazione congenita al cuore.
"Ho incontrato gente a cui il punk ha cambiato il modo di vivere. Mi sento come se avessi letteralmente incontrato ognuno di loro! Ed è la stessa storia anche per tutti loro: abbiamo cambiato il loro modo di pensare e influenzato le decisioni che hanno preso nella vita. Non è stata una faccenda di massa, la folla che assalta il palazzo. Piuttosto, un sacco di individui che hanno afferrato qualcuna delle cose che stavano strombazzando noi. Coi Clash è stato come scendere agli inferi e ritornare. Non puoi immaginare cosa abbiamo passato per fare i dischi che abbiamo fatto. Abbiamo dato il 110 per cento, ogni giorno. Ma quando incontri questa gente, persone che ti dicono che hai avuto qualche effetto sulla loro vita, allora senti che valeva assolutamente la pena. "
Joe Strummer
I brani più famosi del gruppo sono la reinterpretazione di Redemption Song e l'originale Coma Girl. Ed è proprio con i video di queste due canzoni meravigliose che vi voglio lasciare.
Joe Strummer and the Mescaleros, Redemption Song
Joe Strummer and the Mescaleros, Coma Girl
GLI ALBUM IN STUDIO DEI CLASH:
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Disco 1Lato A
Lato B
Disco 2Lato A
Lato B
Disco 3Lato A
Lato B
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FONTI:
THE CLASH- La straordinaria storia dei Clash raccontata dai Clash, ISBN EDIZIONI |
C. Salewicz, REDEMPTION SONG , The definitive biography of Joe Strummer |
L. Frazzi, THE CLASH. I wanna Riot, testi commentati |
J. Temple, Joe Strummer, the Future is Unwritten (DVD) |
http://www.theclash.com/
http://it.wikipedia.org/wiki/The_Clash
http://it.wikipedia.org/wiki/Joe_Strummer
I CD
I testi delle canzoni
Grazie
Elisa
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