Andare
via non è stato meglio,
ma soltanto diverso e solitario.
Più solitario del vento
e più vuoto del cielo
e più muto della polvere
ammucchiata fra me e mio padre.
ma soltanto diverso e solitario.
Più solitario del vento
e più vuoto del cielo
e più muto della polvere
ammucchiata fra me e mio padre.
Karen
Hesse, Oltre
la polvere
Oklahoma,
1932 – 1934, le immense distese agricole sono spazzate da violente
tempeste di sabbia, mentre la grande depressione ha gettato i
contadini nell'apatia, spesso nella disperazione. E' in questo
scenario che Billie Joe, una
ragazzina con la passione per i pianoforte e le mele si confessa al
lettore. Billie Joe è figlia di
un contadino e deve il suo nome al fatto che il padre avrebbe voluto
un maschio. Vive in una fattoria con lui e la madre che aspetta un
secondo figlio.
Un
giorno però la tragedia: la madre ha un incidente con del kerosene e
muore dopo alcuni giorni molto dolorosi. Assieme a lei muore il
bambino che aspettava e Billie Joe
deve anche fare i conti con una ferita alle mani, riportata mentre
cercava di salvare la madre dalle fiamme, che le impedisce di suonare
il pianoforte, suo conforto e mezzo di evasione da una realtà dura e
spesso squallida.
Nella
grande casa restano solo lei e suo padre, un padre sempre più
distante e taciturno, probabilmente malato, ma che non vuole farsi
visitare da un medico. Un padre che in fondo incolpa la figlia della
tragedia.
Così
la ragazza, sempre più sola, frustrata e spaventata decide di
andarsene, di fuggire da quel mondo di polvere. L'esterno però
raramente è più tenero e, forse, vale la pena di lottare per
salvare quello che resta della propria famiglia...
Questa
la trama di Oltre la polvere,
romanzo della scrittrice americana Karen
Hesse (Baltimora 1952). A prima vista leggendo il
riassunto della storia non sembrerebbe esserci niente di particolare.
Non fosse che questo romanzo, raccontato in prima persona dalla
protagonista Billie Joe, è stato
scritto come fosse un poema: è stato scritto in versi liberi.
Versi
liberi, sciolti. Niente rime quindi, niente schemi ritmici
particolari o cadenze ripetitive. Solo poesia delle immagini, libertà
della fantasia, lirismo delle confessioni. Il mondo reale risulta
trasfigurato in questo linguaggio evocativo, riletto secondo gli
occhi e i sentimenti di Billie Joe.
Un
bellissimo libro, che con un linguaggio assolutamente personale
riesce a raccontare una storia di grande sofferenza, ma anche di
grande coraggio e di un enorme amore per la vita facendo coesistere
il quotidiano più semplice e banale e una realtà quasi mitica.
Un
piccolo consiglio musicale per calarsi nell'atmosfera della lettura:
anzitutto la colonna sonora del film Fratello
dove sei (2000) dei fratelli
Coen (bellissimo film,
guardatelo!!!)
e
alcuni brani per pianoforte di Philip
Glass. Epico, ancestrale, poetico.
Buona
lettura!
Jacopo
Titolo
originale: Out
of the dust
Titolo
italiano: Oltre
la polvere, Salani 1999
Autore:
Hesse Karen
Altri
libri dell'autore: La
musica dei delfini, Clandestino
Traduttore:
Roberto Piumini
Genere:
romanzo/poesia
Umore prevalente: malinconia