Bianca
è la ragazza perfetta. Dolce, intelligente, fa volontariato, ha
lavorato come missionaria in Brasile e adora i bambini. È anche
molto bella (il che certo non guasta) e Lars,
un uomo di ventisette anni patologicamente timido, la ama da pazzi.
Bianca non sta bene e non può
camminare, ma a Lars
non dispiace portarla in giro in carrozzella, per amore si fa
questo ed altro. Si sono conosciuti su internet e un giorno il
protagonista decide di presentarla alla sua famiglia.
C'è
solo un dettaglio: Bianca è una bambola,
una di quelle bambole iperrealistiche per uomini soli e tutte le cose
che fa le fa solo nella testa di Lars.
Cosa
fareste se un giorno vostro fratello vi portasse in casa una bambola
di lattice e vi dicesse non solo che è un essere umano, ma
addirittura la sua fidanzata? Come reagirebbero gli amici, i vicini,
l'intera comunità?
Questa
è l'idea di base di Lars e una ragazza
tutta sua di Craig Gillespie
su sceneggiatura di Nancy Oliver,
una bella commedia agrodolce sui rapporti umani. Infatti il film si
concentra su come le persone intorno a Lars
reagiscono alla notizia che quest'ultimo è convinto di avere accanto
un vero essere umano invece di una bambola. La psicoterapeuta
del paese consiglia a tutti di assecondarlo,
almeno per il momento, e così fanno.
La
bambola così entra a far parte della vita della comunità,
la portano a farsi un taglio nuovo, a leggere storie ai bambini e
lentamente, senza che i personaggi se ne accorgano, diventa un
piccolo punto di riferimento affettivo. Contemporaneamente Lars
comincia ad affrontare i suoi problemi
con l'aiuto della psicoterapeuta,
rivelando una vita di profonda solitudine
che lo ha portato ad essere terrorizzato dal contatto umano, incapace
di entrare nella vita adulta.
Piano
piano le cose cominciano ad evolvere: Lars,
che vive nel garage ristrutturato della casa del fratello, comincia a
relazionarsi maggiormente con gli altri ed inizia ad accorgersi della
sua dolce (e vera) collega di lavoro Margot...
Il
film procede naturalmente, con gentilezza e ironia, fino alla giusta
e inevitabile conclusione.
Questo
film mi è piaciuto molto perché mette in luce l'aspetto positivo
della vita di comunità, non repressione della diversità, ma
accettazione e solidarietà. Gli
amici e i vicini di Lars infatti
tirano fuori risorse sorprendenti e una capacità di accogliere che
forse neppure loro si aspettavano di possedere.
E'
anche un film delicato che parla della necessità di avere dei
contatti umani per uscire dal guscio che ci si può creare e che può
portarci a interpretare male la realtà.
La
pellicola non scivola mai nel volgare. La bambola Bianca
non si percepisce praticamente mai come un oggetto
sessuale, ma come innocente catalizzatore di
emozioni, anche dello spettatore che un po' non può fare
a meno di affezionarsi ad essa.
Mi ha
ricordato un po' un fumetto che ho letto di recente e che mi è
piaciuto molto, Lydie
di
Zirdou,
edito da Comma
22 (2012)
nel quale si racconta di una madre che perde la sua bambina e del
modo in cui il paese in cui vive reagisce alla cosa.... assolutamente
da leggere!
Un
saluto e buona visione!
Jacopo
trailer
del film: https://www.youtube.com/watch?v=4mHIFS3Em3w
Titolo
originale: Lars and the real
Girl
Titolo
italiano: Lars e una ragazza
tutta sua, DNC 2007
Regista:
Craig
Gillespie
Humanitas
Prize a
Nancy Oliver
Genere:
film comico/ sentimentale
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