"Ho sempre osservato il tatuaggio di sfuggita, senza avere il coraggio di chiedergli di mostrarmelo. Lui avrebbe accosentito, ma cosa sarebbe successo poi?
Piero avrebbe alzato la manica della camicia e me lo avrebbe mostrato.
E io come sarei riuscita a sostenere il suo sguardo mentre posavo gli occhi sulle cifre bluastre?
In quale espressione si sarebbe offerto il mio volto?
No, era troppo.
Nelle tante occasioni che ho avuto di guardarlo di nascosto sono riuscita ad osservarlo bene. Penso a come mi da fastidio macchiarmi con la biro blu. Per quanto voglia lavarmi, in tratto rimane, lieve.
Ma poi sparisce.
Quella non è biro blu, ha un peso che affligge lo sguardo, quel blu resterà fino alla morte.
E' stato quel tatuaggio l'unica cosa che lo ha segnato per tutto l'internamento, dal cancello alla liberazione, senza lasciarlo un attimo.
E anche dopo, nel ritorno alla vita. E' li, e se ne andrà solo con la sua carne. A 5506."
"Il mio nome per legge è Alexander Perchov. Ma tutti i miei amici mi chiamano Alex, perchè è una versione del nome più flaccida da pronunciare. Mia madre mi chiama Alexi-basta-di-ammorbarmi perchè sempre la ammorbo. Se volete sapere perchè la ammorbo, è perchè sempre sono in altri posti con amici, e seminando tanta moneta ed eseguendo così tante cose che possono ammorbare mia madre. Mio padre mi chiamava Shapka per il cappello di pelliccia che calzavo in testa anche nei mesi d'estate. Poi ho smesso di dirmi così perchè gli ho ordinato di smettere di dire così. Mi sembrava un nome bambinoso, e io invece mi sono sempre pensato un uomo molto potente e inseminativo. Ho avuto una baldoria di ragazze, credetemi, e tutte per me hanno un nome differente. Una mi chiama Baby non perchè sono bambino, ma perchè mi fa le coccole. Un'altra mi chiama Tutta-La-Notte. Volete sapere perchè? Ho una ragazza che mi chiama Moneta perchè attorno a lei spargo così tanta moneta. Che per questo bacia il terriccio dove metto i piedi. Ho anche un minuscolo fratellino, che mi chiama Alli. Io non sfagiolo troppo questo nome, ma sfagiolo molto lui, e allora ok, gli permetto di darmi il nomuncolo Alli. Ah, il suo è piccolo Igor, ma il babbo lo chiama pasticciotto, perchè sta sempre a pasticciare con le cose. Se siete curiosi per il nome della mia cagnetta, è Sammy Davis Junior Junior. Lei porta questo nome perchè Sammy Davis Junior era il cantante preferito del Nonno e la cagnetta è sua, non mia perchè non sono io quello che crede che il Nonno è cieco. Io per me sono stato procreato nel 1977, l'anno uguale dell'eroe di questa storia. In verità, la mia vita è stata molto normale. Come ho detto già prima, faccio tante buone cose da solo e con gli altri, ma sono cose normali. Io sfagiolo i film americani. Sfagiolo i negri, soprattutto Michael Jackson. Sfagiolo di seminare molta moneta in famosi night club di Odessa. Le Lamborghini Countach sono bellissime cose, e anche il cappuccino. Molte ragazze vogliono essere carnali con me in tante bellissime maniere, in fattispecie il Canguro Ubriaco, la Stalattite di Gorky e il Guardiano Severo dello Zoo. Se volete sapere perchè così tante ragazze vogliono stare con me, è perchè io sono una molto pregiata persona. Sono alla buona, e anche simpatico: e queste sono carte vittoriose. Però io conosco molte persone che sfagiolano le automobili veloci e le famose discoteche. Ce n'è tanti che eseguono un amoreggiamento Sputnik-polmoni, che sempre termina in viscideria, che non potrei contarli tutti sulle mie dita. Ci sono anche tanti che si chiamano Alex. (Tre solo in casa mia!) Per questo ero così effervescente per andare a Lutsk e fare l'interprete per Jonathan Safran Foer. Una cosa diversa."
OGNI COSA E' ILLUMINATA, JONATHAN SAFRAN FOER
Così inizia questo splendido romanzo scritto da Jonathan Safran Foer e portato sul grande schermo dall'attore/regista Liev Schreiber. La vicenda raccontata nel romanzo è liberamente ispirata ad un fatto realmente accaduto all'autore, che nel 1999 viaggiò da Brooklyn (New York City) all'Ucraina per fare delle ricerche sulla vita di suo nonno.
Ogni Cosa è Illuminata, Jonathan Safran Foer
Jonathan è un giovane studente ebreo statunitense, collezionista ossessivo di ricordi di famiglia, che con una vecchia fotografia in mano parte per l'Ucraina alla ricerca della donna che (forse) ha salvato suo nonno dai nazisti.
Al suo arrivo viene accolto da Alexander Perchov (coprotagonista e narratore della storia), della locale agenzia "Viaggi Tradizione", da suo nonno affetto da una cecità psicosomatica, ma sempre al volante della loro automobile, e da Sammy Davis Junior Junior, la sua cagnetta "per ciechi", puzzolente e scontrosa.
La storia del loro viaggio, raccontata da Alex in un registro irresistibilmente comico, si alterna a capitoli di una vera e propria saga ebraica, attraverso la quale Jonathan ripercorre le vicende legate a Trachimbrod, un villaggio del Settecento che è stato distrutto dai nazisti.
Questo libro è un viaggio nel passato che parla di persone e luoghi che non esistono più e della necessità di ritrovare e reinventare di continuo il passato, per dare un senso alla vita ed illuminare il nostro presente.
"Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato...
dall'interno guarda l'esterno, come dici tu alla rovescia.
In questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia vita."
Alex
Questo libro è bellissimo, commovente, straziante, ma anche molto divertente. E' senza dubbio sopra le righe e lontano dagli schemi classici della letteratura, poichè l'autore utilizza un linguaggio nuovo, denso ed estremamente giovanile. Ogni personaggio è caratterizzato da diverse sfumature ed ognuno di loro dovrà fare i conti con il proprio passato. La lettura di questo romanzo è assolutamente consigliata.
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?"
Lei l'ha scrutinata per un po' di momenti. "No."
Non so perchè, ma l'ho interrogata ancora.
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?"
Lei ancora ripete "No", anche se questo secondo no non sembrava un pappagallo ma una specie diversa di no.
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?" l'ho interrogata e questa volta ho tenuto la foto molto vicina alla sua faccia come il Nonno la teneva alla propria faccia.
Lei ancora ripete "No" e questo sembrava un terzo tipo di no.
Ho messo la foto nelle sue mani.
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?"
"No" lei ha detto, ma nel suo no ero sicuro che potevo sentire un per favore insisti. Interrogami ancora. E l'ho fatto.
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?"
Lei ha mosso i pollici sopra le facce come se tentasse di cancellarle. "No."
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?"
"No" ha detto, e ha posato la fotografia sulle sue ginocchia.
L'ho interrogata:"hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?"
"No" ha detto lei, ancora esaminando, ma soltanto dagli angoli degli occhi.
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?"
"No." Ancora canticchiava, ma a più grande volume.
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?"
Lei ha detto "No. No.". Ho visto una lacrima precipitare sul vestito bianco.Si sarebbe seccata lasciando un segno.
"Hai adocchiato mai qualcuno in questa foto?" l'ho interrogata e mi sentivo crudele, mi sentivo una persona orrenda, ma ero sicuro che stavo impetrando la cosa giusta.
"No" ha detto. "Sembrano tutti sconosciuti."
Io ho messo a rischio tutto.
"Qualcuno in questa foto ha mai adocchiato te?"
Un'altra lacrima è precipitata.
"E' tanto tempo che ti aspettavo"
Ho fatto segno alla macchina. "Stiamo cercando Trachimbrod."
"Oh." Ha detto lei, aprendo un fiume di lacrime. "Siete arrivati. Sono io." L'AUTORE
Jonathan Safran Foer nasce a Washington nel 1977, ma ora vive a Brooklyn (NYC) con la moglie, la scrittrice Nicole Krauss, il figlio Alexander e il loro cane George. Nel 1999 intraprende un viaggio in Ucraina per svolgere delle ricerche sulla vita del nonno: sua madre è una sopravvissuta all'Olocausto, è nata in Polonia ed ora è la direttrice & CEO della Sixth & I Historic Synagogue.
Jonathan ha lavorato per Paris Review, Conjunctions, The Guardian, The New York Times e The New Yorker e con la moglie ha curato il Futuro Dizionario d'America, pubblicato nel 2005.
Con il libro Ogni cosa è Illuminata ha vinto il premio National Jewish Book Award e anche un Guardian First Book Award. IL FILM
Nel 2005, un esordiente alla regia, l'attore Liev Schreiber (già visto in pellicole come Scream, Twilight, Omen il Presagio, Motel Woodstock, Salt) realizza un film eccezionale, emozionante, divertente, toccante, coinvolgente ed anche, a suo modo, romantico. Nonostante io sia una grandissima fan dei Gogol Bordello (Eugene Hutz, leader della band, è con Elijah Wood l'attore principale del film) non avevo mai visto questo film fino a poco fa. Me ne sono letteralmente innamorata ed è entrato direttamente e di prepotenza nella mia speciale TOP TEN cinematografica.
Jonathan Safran Foer è un ebreo nato e vissuto negli Stati Uniti, che decide di fare un viaggio in Ucraina per trovare la donna che ha (forse) salvato suo nonno dai nazisti e per trovare il villaggio di Trachimbord, uno dei numerosissimi shtetl bruciati (e dimenticati) durante il corso della Seconda Guerra Mondiale.
Il viaggio di Jonathan parte da una fotografia del nonno ritratto al fianco di Augustine. Una volta arrivato in Ucraina, il protagonista verrà accompagnato nella ricerca dal coetaneo Alexander Perchov (che, anche nella trasposizione cinematografica, è il narratore della vicenda), dal di lui nonno (un brusco uomo di Odessa che ha cancellato la sua "ebraicità", trasformandola in rabbioso antisemitismo) e dalla sua cagnolina-per-ciechi Sammy Davis Junior Junior.
Ben presto la ricerca coinvolgerà tutti e tre, su piani diversi: Jonathan scoprirà le origini della sua famiglia, il nonno di Alex si troverà faccia a faccia con il suo passato e sarà costretto ad affrontarlo ed Alex conoscerà finalmente e fino in fondo le proprie origini ucraine.
Credo che questa sia una tra le pellicole più belle che parlano di Shoah poichè coinvolge attivamente ed emotivamente lo spettatore; non è un film documentario né tanto meno un film-testimonianza.
"Ho riflesso molte volte sulla nostra rigida ricerca.
Mi ha dimostrato che ogni cosa è illuminata dalla luce del passato.
E' sempre al nostro lato, all'interno, che guarda fuori. Come dici tu, alla rovescia.
Jonfen, in questo modo, io sarò sempre al lato della tua vita.
E tu sarai sempre al lato della mia."
Alex
Liev Schreiber nasce a San Francisco nel 1967. Ha origini austriache, svizzere, irlandesi e scozzesi da parte di padre e polacche, ucraine e tedesche da parte di madre. Il nome Liev è un tributo allo scrittore russo Liev Tolstoj.
Debutta come attore cinematografico nel 1994, con la pellicola di Nora Ephron Agenzia Salvagente. Nel 2005 debutta alla regia con il film Ogni Cosa è Illuminata.
Schreiber vive con l'attrice Naomi Watts, da cui ha avuto due figli:Alexander Pete e Samuel Kai.
La carriera di Elijah Wood (classe 1981) inizia molto presto: nel 1989 appare in un piccolo cammeo in Back to the Future: Part II e partecipa a un video dei Cranberries, Ridiculous Thoughts.
La fama internazionale arriva con la magnifica interpretazione di Frodo Baggins nella trilogia cinematografica The Lord of the Rings, diretta da Peter Jackson. Nel 2005, oltre ad essere il protagonista di Everything is Illuminated, ricopre anche il ruolo di Kevin in Sin City.
Eugene Hutz (pseudonimo di Evgenij Aleksandrovič Nikolaev, in russo Евге́ний Алекса́ндрович Никола́ев) nasce a Boiarka nel 1972, vicino a Kiev, da una famiglia di origini russe, ucraine e rom. Dopo un lungo viaggio che lo ha portato a visitare Polonia, Ungheria, Austria e Italia, Eugene arriva negli Stati Uniti, per scampare al disastro di Cernobyl. Eugene arriva con i genitori nel Vermont nel 1992 come rifugiato politico. Nel 1997 Eugene si trasferisce a New York City e nel 1999 fonda la band gypsy punk Gogol Bordello. Eugene è anche dj ed attore. A lui è stata affidata parte della colonna sonora del film di cui stiamo parlando.
Boris Leskin è nato in Russia nel 1923. E' conosciuto soprattutto per aver recitato in Stress da Vampiro (1988), MiB-Men in Black (1997) e Everything is Illuminated (2005).
Trailer del film Everything is Illuminated
GOGOL BORDELLO, START WEARING PURPLE
Start wearing purple wearing purple start wearing purple, for me now all your sanity and wits, they will all vanish
I promise, it's just a matter of time...
I know you since you were a twenty and I was twenty but thought that some years from now a purple little little lady will be perfect
for dirty old and useless clown
So yeah, start wearing purple wearing purple! Start wearing purple for me now! All your sanity and wits, they will all vanish,
I promise, it's just a matter of time!
I know it all from Diogenis to Foucault from Lozgechkin to Paspartu I ja kljanus obostzav dva paltza schto muzika poshla ot Zvukov Mu!...
Start wearing purple wearing purple! Start wearing purple for me now! All your sanity and wits, they will all vanish,
I promise, it's just a matter of time!
So yeah, start wearing purple wearing purple! Start wearing purple for me now!... So why don't you start wearing purple?
Why don't you start wearing purple...Start wearing purple for me now!
All your sanity and wits, they will all vanish,
I promise, it's just a matter of time!...
So Fio-Fio-Fioletta! Etta! Va-va-va-vaja dama ti moja! Eh podayte name karetu, votetu, i mi poedem k ebenjam!
So yeah, start wearing purple wearing purple! Start wearing purple for me now! All your sanity and wits, they will all vanish,
Inizia indossando il viola, indossando il violainizia indossando il viola per me, adessotutta la vostra sanità mentale ed il vostro ingegno saranno vani Lo prometto, è solo una questione di tempo... Ti conosco da quando avevi vent'anni, ed ero un ventenne anche io ma il pensiero che qualche anno da adesso una piccola piccola ragazza viola sarebbe perfetta per questo sporco, vecchio e inutile pagliaccio
Così, si, inizia indossando il viola, indossando il viola Inizia indossando il viola per me, adesso Tutta la vostra sanità mentale e il vostro ingegno saranno vani Lo prometto, è solo una questione di tempo
So tutto da Diogenis a Foucaultda Lozgechkin a Papspartu
I ja kljanus obostzav dva paltza schto muzika poshla ot Zvukov Mu!...
Inizia indossando il viola, indossando il violainizia indossando il viola per me, adessotutta la vostra sanità mentale ed il vostro ingegno saranno vani Lo prometto, è solo una questione di tempo...
Così, si, inizia indossando il viola, indossando il viola inizia indossando il viola per me, adesso Perchè non inizi indossando il viola? Perchè non inizi indossando il viola? Inizia ad indossare il viola per me, adesso! tutta la vostra sanità mentale ed il vostro ingegno saranno vani Lo prometto, è solo una questione di tempo...
So Fio-Fio-Fioletta! Etta! Va-va-va-vaja dama ti moja! Eh podayte name karetu, votetu, i mi poedem k ebenjam! Così, si, inizia indossando il viola, indossando il viola inizia indossando il viola per me, adesso tutta la vostra sanità mentale ed il vostro ingegno saranno vani Lo prometto, è solo una questione di tempo...
La scorsa settimana sono iniziati i Light of Day Europe, il cui tour in questi giorni tocca l'Italia.
La crew di questa edizione è composta dagli ormai veterani Joe D'Urso e Jesse Malin, accompagnati quest'anno da Guy Davis, Rob Dye e altri musicisti locali, che cambiano in base alla città in cui si esibisce questa eccezionale carovana di musicisti.
La Light of Day Foundation è un'associazione che si occupa di raccogliere fondi per la ricerca di una cura contro il morbo di Parkinson.
Il fondatore dell'associazione, Bob Benjamin, affetto da questa malattia, ha scelto questo nome citando la sua canzone preferita di Bruce Springsteen, Light of Day appunto.
Questa iniziativa musicale esiste da molti anni: parte quattordici anni fa con un unico spettacolo allo Stone Pony,
storico locale di Asbury Park (USA), ma nel giro di poco si trasforma
in un tour itinerante che attraversa diversi stati, tra Nord America ed
Europa.
Nel corso degli anni si sono alternati (e si alternano a
tutt'oggi) sul palco artisti del calibro di Bruce Springsteen, Southside
Johnny, Goo Goo Dolls, Jesse Malin and the St. Marks Social, Willie
Nile, James Maddock, Joe D'Urso and the Stone Caravan, Joe Grushecky,
John Eddie, the Marah e tanti, tanti altri.
Light of Day Asbury Park al Paramount Theatre, edizione 2013. Photo Credit Mike Black
Il benefit si è svolto per diversi anni nel mese di
novembre tra le città di New York ed Asbury Park, da qualche anno
l'evento è stato spostato a gennaio (solitamente in concomitanza con il
Martin Luther King's week end) e queste tappe novembrine sono state
sostituite dagli show canadesi.
Quest'anno il Light of Day Canada (www.lightofdaycanada.org)
si è svolto tra il 6 ed il 9 novembre ed ha toccato le città di
Kingston, Toronto e le cascate del Niagara con le magnifiche esibizioni
di Jesse Malin accompagnato dall'inseparabile Derek Cruz, Joe D'Urso and
the Stone Caravan, Willie Nile and his band, Joe Gruschecky, John
Eddie, Bobby Mahoney ed altri ospiti.
La locandina del main show di Toronto
Queste le date del tour europeo:
Friday November 29 Glasgow, Scotland Saturday November 30 Colwyn Bay, Wales Sunday December 1 Leceister, England Tuesday December 3 London, England Wednesday December 4 Ticino, Switzerland Thursday December 5 Turin, Italy Friday December 6 Trieste, Italy Saturday December 7 Lugo, Italy Sunday December 8 Figino Serenza, Italy Tuesday December 10 Antwerp, Belgium Wednesday December 11 Melle-Buer, Germany Thursday December 12 Amsterdam, Netherlands Friday December 13 Copenhagen, Denmark Saturday December 14 Jonkoping, Sweden Sunday December 15 Oslo, Norway
Light of Day
Figino Serenza edizione 2012, da sinistra James Maddock, Willie Nile,
Joe D'Urso, Jesse Malin, Israel Gripka e Derek Cruz. Photo Credit by
Cristina Arrigoni
Non
perdetevi questo fantastico show se potete: è per una buona causa e si
viene "premiati" con tanta felicità e con tanta, tanta ottima musica.
Jesse Malin, Brooklyn, Light of DayAsbury Park
La locandina dello show di Lugo che si terrà al Teatro Rossini il 7 dicembre
La locandina dello show di Figino Serenza che si terrà al Teatro dell'Oratorio
L'edizione
americana del benefit, quest'anno si svolgerà tra il 15 (New York) ed
il 20 gennaio 2014. Alcuni degli artisti che parteciperanno all'eveto
sono Jesse Malin and the St. Marks Social, Willie Nile and his Band,
John Rzeznik dei Goo Goo Dolls, Joe Grushecky, Joe D'Urso and the Stone
Caravan, Garland Jeffreys e tanti altri nomi che non sono ancora stati
annunciati. Non vedo l'ora di essere là! Assistere a degli show del
genere, nei posti cult (soprattutto per noi springsteeniani) della scena
musicale del Jersey Shore, è qualcosa di unico ed indimenticabile.
Per maggiori informazioni date un'occhiata al sito ufficiale della Light of Day Foundation (www.lightofday.org) ed alle varie pagine facebook ufficiali.
Light of Day promo video, photo credit by Renato Cifarelli, Cristina Arrigoni and more
Bruce Springsteen and the E Street Band, Light of Day
Bruce Springsteen and the Light of Day Crew, Light of Day in Asbury Park, Paramount Theatre, Jan 2012
Sono ancora totalmente e completamente eletrizzata dopo la bellissima due giorni bolognese, piena di tanta, tanta, tanta musica, di amore e di amicizia in compagnia del mio fantastico fratello.
Da mesi aspettavo ansiosamente questi concerti: erano anni che io, mio fratello e i nostri amici attendevamo il ritorno di Nick Cave & the Bad Seeds, ed io aspettavo ansiosamente anche il ritorno dei Gogol Bordello, una delle mie band preferite. E da mesi i biglietti erano sulle nostre scrivanie, pronti per essere strappati.
Ma andiamo con ordine.
Io e mio fratello siamo arrivati a Bologna venerdì pomeriggio e, dopo esserci sistemati in hotel, abbiamo fatto un salto a Paladozza per tenere sotto controllo la situazione. In fila non c'era quasi nessuno, quindi siamo andati a fare un giro in centro e poi a cena in un posto davvero carino, che consiglio a tutti (http://www.pizzeriasorriso.com/). Poi, siamo ritornati al palazzetto e siamo entrati subito.
Nè io nè mio fratello avevamo mai assistito ad un concerto di Nick Cave da così vicino... seconda fila! Evviva! Ovviamente, proprio davanti al grande, mitico, unico, Warren Ellis, violinista-polistrumentista dei Bad Seeds.
Warren Ellis, photo by Emanuela Vigna
Lo show è stato aperto da una musicista di cui, i lettori mi scuseranno, non ricordo il nome... e non lo ricordo perchè, diciamolo, è stata una palla colossale... belli i primi cinque minuti, ma poi la situazione è degenerata e gran parte del pubblico non vedeva l'ora che lei terminasse il suo set.
Ma tutto è stato spazzato via nel giro di pochi secondi quando lui, il King Ink, si è mostrato al pubblico assieme ai suoi Bad Seeds sulle note di We Know Who U R.
Nick Cave and the Bad Seeds, We Know Who U R
Tutto è stato avvolto immediatamente da un silenzio quasi religioso, di cui lui, Nick Cave, è stato l'unico, vero e autentico stregone. Il suo carisma e la sua autorevolezza si sono diffusi nell'aria e sono rimasti li, rendendo tutto incredibilmente unico, magico e quasi mistico.
Lo show è stato essenziale, ma unico, con il grande protagonista che si è completamente concesso al suo pubblico, rendendo l'esperienza di tutti assolutamente intima ed indimenticabile: gli sguardi, i sorrisi, le strette di mano, gli abbracci, le battute... e i suoi occhi. Così profondi, così magnetici.
Nick Cave & Warren Ellis, photo by Elisa Bort
Le oltre due ore di show sono volate via, di corsa... ma questo concerto, che per quel che mi riguarda è stato il più bello dell'anno (ed assolutamente il più bello di Nick, per quel che concerne la mia esperienza) rimarrà per sempre non solo nel mio cuore e nella mia memoria, ma in quella di tutti quelli che hanno condiviso questa magnifica serata con me.
Nick Cave & the Bad Seeds, Jubilee Street
Questa la setlist:
We Know Who U R
Jubilee Street
Tupelo
Red Right Hand
Mermaids
The Weeping Song
From Her To Eternity
West Country Girl
People Ain't No Good
God is in The House
Into My Arms
Higgs Boson Blues
The Mercy Seat
Stagger Lee
Push the Sky Away
We Real Cool
Deanna
Nick Cave & the Bad Seeds, Deanna
Il giorno dopo, sabato, è stato il turno dei Gogol Bordello (www.gogolbordello.com). Dopo una bellissima mattina passata con mio fratello e uno splendido pomeriggio condiviso con i nostri amici, verso le 19 ci siamo diretti all'Estragon (www.estragon.it). Devo ammettere che attorno alle cinque l'ansia ha cominciato a farsi sentire... desideravo ardentemente vedere, almeno una volta nella vita, Eugene (e la band) da vicino... e così è stato! La transenna è stata nostra! L'emozione era davvero tanta anche perchè, lo devo ammettere, considero Eugene Hutz uno degli uomini più sexy ed energici che ci sia.
Photo Credit Elisa Bort
Lo show è stato aperto da un gruppo che, devo essere sincera, non conoscevo, ma che mi è piaciuto davvero molto: i Man Man, una band schizofrenica e sperimentale di Philadelphia che ha eletrizzato e gasato tutti i presenti, noi compresi, con ritmi veloci,musica un po' psyco e, soprattutto, tanta tanta energia.
Man Man, Dark Arts (Live)
Poi, dopo qualche problema tecnico sul palco, di punto in bianco... eccoli. Eccolo. Subito siamo stati travolti dalla musica e dalla graffiante voce di Eugene, sulle note di We Rise Again.
Come ogni concerto dei Gogol Bordello che si rispetti, le parole d'ordine sono state caos organizzato, energia, forza, potenza, il tutto tenuto insieme dalla grandissima carica del frontman della band, Eugene Hutz, e dai suoi ragazzi.
Gogol Bordello, Start Wearing Purple Live @ Rock in Rio
Questa è una di quelle band che bisogna vedere dal vivo, perchè la loro energia è tale da trasformare il tutto in una grande festa che ti lascia addosso felicità, voglia di cantare e di ballare. Durante un concerto dei Gogol Bordello non si sta fermi un secondo, anzi spesso si deve lottare per mantenere la posizione e sopravvivere al pogo che spesso si scatena, soprattutto nelle prime file e soprattutto se il concerto in questione si tiene in Italia: il rapporto che Eugene e i ragazzi hanno con l'Italia è davvero profondo e particolare. Alla fine si è stanchi, spossati, doloranti (non ho un centimetro del corpo che non mi faccia male), ma tanto felici.
Questo è stato un concerto speciale, perchè eravamo li davanti e perchè il rapporto che si crea con la band a così pochi metri di distanza è inspiegabile. In alcuni momenti mi è parso come se Eugene mi guardasse fisso negli occhi, so che probabilmente non è stato così, ma il suo magnetismo e il suo carisma mi hanno dato questa impressione!
Eugene Hutz & Elizabeth Sun
Questa la setlist:
Intro
We Raise Again
Not a Crime
Wonderlust King
The Other Side of Rainbow
My Companjera
Dig Deep Enough
Last One Goes the Hope
Trans Continental Hustle
Immigraniada
Break the Spell
When the Universes Collaide
Pala Tute
Malandrino
Sun Is On My Side / Sacred Darling
Start Wearing Purple
Sally
Lost Innocente World
Think Locally Fuck Globally
Alcohol
Mistho
Ultimate
Gogol Bordello, Lost Innocent World Live @ Rock in Rio
E questo il mio "bottino": il plettro di Eugene, l'asciugamano di Thomas Gobena e la setlist della serata.
Sono rientrata da questo week end completamente ricaricata, piena di energia, ma soprattutto tanto, tanto felice... e un ringraziamento particolare va non solo ai musicisti che rendono speciale ogni singolo giorno della mia vita, ma a mio fratello che è sempre al mio fianco e non mi abbandona mai.
Ho
letto il libro come compito di italiano durante le vacanze estive.
All'inizio
non mi entusiasmava
il fatto di dover leggere. Poi
una volta cominciato l'ho
letto quasi d'un fiato
(4 giorni) perchè mi affascinava l'idea di conoscere
la vita privata dei personaggi che studiamo sui
libri di scuola. Vere o inventate non mi sono mai chiesto come
vivessero i popoli prima di noi. Il cinema non stimola la curiosità.
D'ora in poi penso che quando studierò storia proverò ad immaginare
i personaggi nella loro epoca e con un pò di fantasia anche la
storia dei libri di scuola diventa meno noiosa.
(parla
de Il ragazzo che fu Carlomagno"
sul sito di ibs)(14-09-2005)
Ho
trovato il commento di quetso ragazzo sul sito di IBS a propostito
del romanzo Il ragazzo che fu Carlomagno, e mi è sembrato perfetto
per parlare di un tema che mi affascina molto:
i libri per ragazzi dedicati ai grandi personaggi.
Mi
sono reso conto che ci sono veramente molti testi di buona qualità
capaci di raccontare le storie di condottieri, scienziati, artisti
da un punto di vista diverso, ripercorrendo in maniera avvincente
vicende che sui banchi di scuola possono risultare un po' aride.
I
libri di questo tipo hanno il pregio di mostrare delle vite
straordinarie, alcune molto conosciute, altre un po' meno, in tutta
la loro umanità e passione. Certo, a volte gli autori che ci si
dedicano inventano, interpretano, riempiono i vuoti con la loro
fantasia. Però riescono a restituire la vita ad epoche passate, a
luoghi lontani, rendendo comprensibili a noi lettori modi di pensare
e abitudini differenti.
Bene
passiamo in rassegna alcuni dei testi e delle collane che mi sembrano
degni di attenzione!!
Cominciamo
con un po' d'allegria. Se vi
piacciono le storie raccontate in maniera divertente nella vostra
libreria non possono mancare i libri della collana
Morto che parla della casa editrice Salani.
Dedicata a ragazzi a partire da 10 anni, questa serie racconta le
vicende di Elisabetta I d'Inghilterra,
Giulio Cesare, Spartaco,
Isaac Newton e tanti altri integrandole con disegni,
fumetti, articoli
tratti da ipotetici giornali dell'epoca e dai diari
(falsi ovviamente) degli eroi in questione. Non si tratta di romanzi,
ma di piccoli reportages gradevolissimi che non me la sono proprio
sentita di escludere. Adattissimi per passare un po' di tempo in
allegria.
Se
invece vi piacciono romanzi nei quali i protagonisti sono ragazzi
amerete la collana I Diari di
Fabbri editori. In questi libri
si fingono estratti dai diari dei
grandi personaggi della storia (specialmente femminili) presi dal
periodo della loro adolescenza. Gli autori fanno un ottimo lavoro nel
presentare ai lettori emozioni, abitudini, rituali di un mondo
scomparso.
Sono
rimasto colpito anche da una collana che ritengo molto ben fatta,
almeno a livello di contenuto: Le sirene
di El editori. Anche questi
libri vanno bene a partire da 10 – 11 anni e ripropngono al
pubblico personaggi noti come Cleopatra,
Marilyn Monroe, ma anche figure
meno conosciute dal grande pubblico come la mecenate Peggy
Gugheneim e le danzatrici Mata
Hari e Isadora Duncan.
In particolare mi è piaciuto molto Il
Coraggio di Artemisia, pittrice leggendaria, scritto
da Donatella Bindi Morandini,
dedicato alla figura della pittrice
cinquecentescaArtemisia
Gentileschi, raccontata con grande sensibilità
e con la capacità di evidenziare le difficoltà
incontrate sul suo percorso esistenziale con grande delicatezza.
Un
limite di questa produzione
editoriale: per come è stata presentata e prodotta, rischia di
essere percepita come
una serie di libri "per ragazze". Già
per i lettori adolescenti maschi è difficile identificarsi con una
protagonista femminile, sarebbe un peccato che per colpa di scelte
editoriali opinabili si perdessero dei gran bei libri dedicati fra
l'altro a figure che hanno fatto la storia ma delle quali non si
parla molto.
Può
sembrare scontato, ma ho trovato praticamente solo albi illustrati
che parlavano della vita dei grandi artisti. La presenza di immagini
permette di creare un momento poetico all'interno del quale la vita
del personaggio si lega a quella della sua opera in maniera
indissolubile e una diventa lo specchio dell'altra.
Gli
illustratori che sono chiamati a realizzare le immagini di questi
libri diventano assieme agli scrittori dei veri e propri co-creatori,
in quanto si trovano a reinterpretare lo stile dell'autore di cui
parla l'opera, rendendola più appetibile, più narrativa ed
evidenziandone alcuni aspetti.
Citerei
almeno Frida e Diego, una favola
messicana di Fabian Negrin,
Andrea Palldio, la vita, l'arte e la
storiadi Luigi dal
Cin edito da Kite arte e
avventura e la collana Perle
d'arte di Arka editore,
adatta a ragazzi a partire dai 7 anni con titoli come Gaugin
e i colori dei tropici, Vi
presento Klimt e Un
bambino di nome Giotto.
Sempre
restando sugli artisti mi è piaciuto molto Il
bambino delle ombre di Giorgio
Di Vita, edito da Giunti nel 2010. Forse non si presenta
in maniera molto accattivante, però si sa che non si giudica un
libro dalla copertina.... e infatti chi lo facesse si perderebbe una
piccola perla.
Nella
Leida del 1600, il mulino è come
la pancia di una grande balena. E' il posto in cui lavora tutta la
famiglia del giovane Brandje, il
figlio del mugnaio. E'scuro,
brulicante di vita, ma anche apparentemente implacabile destino
finale. Solo che Brandje, anche se è sempre vissuto all'ombra del
mulino, dalla più tenera età ha una grande
passione, che lo porterà ad essere uno dei più grandi
pittori di sempre... Rembrandt.
Un romanzo Sorprendente per come sa descrivere un mondo perduto e il
brulicare di una serie di personaggi molto interessanti. Il modo di
vivere, le credenze, le convinzioni di un secolo si intrecciano
continuamente alle emozioni delle figure, soffermandosi in
particolare sul difficile rapporto fra un figlio e un padre
affettuoso che però non riesce a vedere oltre il suo piccolo mondo.
Un
balzo di due secoli ci porta nel mezzo dell'Atlantico agli inizi del
1800, con il romanzo Betsy e l'imperatore
di Staton Rabin, edito da Fabbri
editore nel 2007.
Isola
di Sant Helena, 1815. Besty
Balcome, quattordicenne ribelle e piena di vita, torna a
casa dopo gli studi in Inghilterra. La sua vita cambierà per sempre
per l'arrivo sulla piccola isola in mezzo all'Atlantico di un
personaggio fondamentale per la storia mondiale: Napoleone
Bonaparte. Ex-imperatore
dei francesi, portatore di devastazione in tutta Europa, ma anche
promotore della cultura e divulgatore di idee di progresso, ora
Napoleone è lo sconfitto prigioniero della
corona inglese. Per la precisione prigioniero
in casa diBetsy,
almeno fino a quando la villa a lui destinata non sarà ristrutturata
a dovere. Inizialmente infastidita da questa figura che giudica
tronfia e sanguinaria, piano piano la protagonista sarà sempre più
affascinata dall'ex-imperatore, imparando ad apprezzarne i lati più
umani e fragili, tanto da volergli restituire la libertà a tutti i
costi... Un bel romanzo che mescola con abilità realtà
storica e fantasia,
basato su un'esperienza reale
(l'amicizia fra Betsy e Napoleone
è un fatto documentato) con delle belle intuizioni narrative,
costituisce una lettura piacevole che ci porta a conoscere meglio un
grande personaggio nel suo lato più umano.
Giovanna
d'Arco la conosciamo tutti no? la Pulzella d'Orleans che
diceva di essere guidata da Dio, che ha combattuto contro gli inglesi
e ha conosciuto il Delfino di Francia. Sappiamo anche che è morta
bruciata sul rogo e che venne santificata. Ma è davvero andata
così? Giovanna d'Arco, la ragazza col
vestito rosso di Teresa
Buongiorno , pubblicato da Salani
nel 2012 è un bel romanzo storico dedicato a una delle figure più
celebri di sempre e che riesce a fondere bene intrigo, avventura,
fede con il processo di crescita di un'adolescente. Questo libro mi è
piaciuto anche per la sua atmosfera particolare, per riuscire a
suggerire com'era la mentalità medievale, fatta di simboli e di
storie che si legavano indissolubilmente alla realtà. Unica
difficoltà: molte date e molti nomi, ma per fortuna in fondo al
libro c'è un prontuario con l'elenco dei personaggi.
Molto
ben scritto è anche L'amor segreto, Dante,
Beatrice, Gemma di Angela Nanni
edito da Motta junior, nel quale
si sente raccontare una voce che è stata ingoiata dalla storia,
quella di Gemma Donati, moglie di
Dante Alighieri, alla quale il
poeta non dedicò neppure una riga. Accanto al racconto di Dante,
che affida alle pagine la storia del suo amore per
Beatrice c'è anche quello di Gemma.
Dalle pagine di quest'ultima emergono disillusione e amarezza per
essere stata ignorata dal marito
in favore di una donna idealizzata, ma anche grande dignità e
orgoglio.
Un
caso particolare è costituito dal libro di Mino
Milani, La guerra sia con me,
vita immaginaria di San Rocco. Infatti l'autore parte
dalle storie agiografiche dedicate al santo e ne elabora un racconto
in gran parte di fantasia, aggiungendo, togliendo, creando
collegamenti e modificando date e luoghi.
L'operazione
alla fine ha un suo perché: infatti le tradizioni che parlano della
vita del santo sono varie e non sempre coerenti le une con le altre.
Il
risultato è molto bello, la storia di un uomo che sin dalla
giovinezza è preso dall'inquietudine e cerca il suo posto nel mondo.
Personalmente mi ha ricordato Siddahrta
e Narciso e Boccadoro di
Herman Hesse: in tutti questi
libri infatti il protagonista è una persona inquieta che cerca uno
scopo nella vita ed è irresistibilmente attratto verso l'ascesi.
Con
questo articolo non ho voluto presentare un elenco completo della
produzione di questo tipo degli ultimi anni. Ho solo cercato di farvi
conoscere alcuni testi o alcune collane che secondo me meriterebbero
di essere letti.
Se
conoscete altri romanzi biografici che vi hanno colpito per favore
segnalateceli, è un genere che mi piacerebbe molto approfondire.