<<Il Servizio
Civile è l’opportunità
di partecipare concretamente alla
costruzione solidale della realtà sociale, mettendo a disposizione
degli altri le proprie
energie
ed entusiasmi,
arricchendo al contempo il proprio bagaglio personale di conoscenze e
competenze, con la garanzia di una minima autonomia economica>>
In
un anno di lavoro, io
ed Elisa abbiamo parlato di
Servizio Civile moltissime volte.
Ne abbiamo parlato fra noi e con il personale della biblioteca,
con gli utenti e gli esterni, con parenti e amici. Soprattutto prima
di ogni lettura e di ogni evento che abbiamo organizzato abbiamo
spiegato chi eravamo e cosa facevamo ai bambini
e ai ragazzi venuti a
sentirci.
Forse
fa bene parlarne così tanto perché in questa maniera si diventa più
consapevoli di quello che si ha scelto di fare, ci si riflette per
cercare di comunicarlo nella maniera più chiara e semplice
possibile.
In
fondo ci si impegna per un anno, ma all'inizio chi può dirlo come
andrà? Si può avere un'idea, delle speranze, magari anche qualche
dubbio, però è facendo le cose che le si capisce davvero.
Ora
il mio anno di progetto è quasi finito, al 30 settembre sarò
ufficialmente un ex-serviziocivilante . Dall'alto della mia
incommensurabile esperienza, che cosa potrei dire del Servizio
Civile? Vediamo...
Per
chi non lo sapesse, il Servizio Civile
nasce nel 1975 come alternativa al Servizio Militare richiesta da
alcuni obiettori di coscienza che non credevano che il modo migliore
di servire e difendere il proprio paese fosse con il servizio armato.
Queste persone ritenevano che fosse preferibile mettersi
a disposizione della comunità in molti altri modi,
contribuendo alla cultura, all'assistenza, al territorio.
Non
è stato facile per loro. Sono stati definiti dei vigliacchi, alcuni
di loro sono stati incarcerati. Però grazie ai loro sforzi e alle
loro lotte è stata introdotta la possibilità di scegliere. Poi
quando il servizio militare è diventato volontario (2005) lo è
diventato anche il Servizio Civile e così è ora.
In
Trentino abbiamo due possibilità
per il Servizio Civile: quello
nazionale e quello provinciale.
Ogni anno, enti e associazioni no profit stilano dei progetti per la
realizzazione dei quali hanno bisogno di alcune persone. Fra i tanti
progetti pervenuti, lo Stato italiano e la Provincia ne selezionano
alcuni che vengono approvati. Così ragazzi con cittadinanza
italiana (o, nel caso del servizio provinciale, anche
stranieri che risiedono da almeno due anni in Trentino) e di età
compresa fra i 18 e i 28 anni
possono prendere in visione i vari progetti e decidere di tentare la
selezione per partecipare ad uno di essi.
Quindi
che succede? Spedisci il tuo bel curriculum e aspetti. Risposta
positiva? Ottimo, primo step superato. A questo punto viene la parte
del colloquio orale. Passato anche quello? Magari hai fatto pure
buona impressione? Eh eh.... però non c'è da cantare vittoria.
Bisogna vedere se sei fra i fortunati selezionati alla fine. E qui
comincia l'attesa. E aspetti, aspetti, aspetti... ti hanno
selezionato? Congratulescion!
Allora
si comincia. Il primo mese è soprattutto formazione,
ti insegnano un po' come muoverti nell'ambiente nel quale sarai
inserito e ti preparano per quelle che saranno i tuoi compiti. E dopo
si parte davvero. Quello che si va a fare all'interno del Servizio
Civile è influenzato dalla tipologia di progetto al quale
si è deciso di presentare la domanda. C'è chi fa corsi di recupero
agli adolescenti, chi segue persone con disagio mentale, chi anima
centri diurni e tanto altro.
Alcune
attività possono richiedere delle competenze
particolari, come l'organizzazione di percorsi di teatro
per disabili, la creazione di un coro per malati psichici, la
promozione online di realtà territoriali. Anche la voglia di
viaggiare e di fare delle esperienze all'estero può essere
importante in questo tipo di esperienza. Infatti esistono dei
progetti internazionali che
permettono ali giovani di mettere in gioco le proprie competenze in
aree del mondo con delle criticità.
In
questo senso sta alle persone interessate (a voi magari?) scegliere
il progetto nel quale si pensa di riuscire meglio, che intriga
maggiormente e che potrà essere più utile per il futuro.
Io
ed Elisa abbiamo scelto di
diventare per un anno lettori ad alta voce e animatori della
Biblioteca Comunale di Trento. Io
personalmente non mi sono mai interessato di lettura
ad alta voce prima di
cominciare quest'avventura e non mi aspettavo che sarebbe stato così
intenso.
Vedere
adolescenti e bambini che prima giocano e fanno rumore e poi si
zittiscono, ti ascoltano, fanno commenti e ti raccontano di sé è
incredibile... tu ti metti in gioco e loro
si mettono in gioco a loro volta... è incredibile.
Poi
ci sono state le sfide della promozione sui social
network, l'organizzazione degli eventi
in biblioteca e la conoscenza di quel fantastico monto che è quello
della letteratura per l'infanzia e l'adolescenza
.
A
questo proposito vorrei dare un piccolo consiglio a tutti gli adulti
che leggono queste righe: non sottovalutate
la narrativa per ragazzi e giovani adulti perché vi
perdereste delle perle. Per non parlare degli albi illustrati, che
durante quest'anno abbiamo usato molto per la loro capacità di
donare qualcosa ad età e sensibilità molto diverse.
Io ed Elisa alla fiera del libro per ragazzi di Bologna
Cosa
molto importante: il progetto cresce con
voi. C'è sempre una linea di coerenza da rispettare, ma è
bene rendersi conto che nel corso di un anno è fisiologico che si
prenda una direzione leggermente diversa, più personale. D'altronde
è anche quello che nella maggior parte dei casi i responsabili si
aspettano da voi: serietà e
impegno, ma anche autonomia
e creatività.
Con
cosa si esce dal Servizio Civile?
Con un po' di soldi, una bella
esperienza alle spalle e la consapevolezza
di aver fatto qualcosa di utile per gli altri e per il proprio Paese.
E, se si è fortunati, con un po' più di chiarezza riguardo al
futuro.
Un
saluto
Jacopo
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